Qual è l’origine dell’indagine sul comandante dei Carabinieri Il Tirreno? – .

Qual è l’origine dell’indagine sul comandante dei Carabinieri Il Tirreno? – .
Qual è l’origine dell’indagine sul comandante dei Carabinieri Il Tirreno? – .

PRATO. C’è la “guerra delle grucce” all’origine dellaindagine della Direzione distrettuale antimafia che giovedì scorso ha portato all’arresto del tenente colonnello dei Carabinieri Sergio Torinoni, ora in carcere, dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresciazionista di maggioranza di Gruppo del Colle di Cantagalloagli arresti domiciliari, e dell’investigatore privato di Torino Roberto Moretti che era stato anche lui messo agli arresti domiciliari ma è finito in carcere quasi subito perché è emerso che continuava a rispondere al telefono ai clienti, violando il divieto che gli era stato imposto dai magistrati. Tutti e tre sono accusati di corruzione per i presunti favori concessi dal tenente colonnello all’imprenditore e all’investigatore privato.

La “guerra delle grucce” è iniziata più di tre anni fa e ha per oggetto le grucce per abiti, quasi sempre in plastica, molto utilizzate dai negozi cinesi di fast fashion a Prato. Sembrerebbe un settore marginale e invece si stima, forse in eccesso ma non di molto, che nel solo distretto tessile produca un fatturato annuo di 100 milioni di euro. È logico che un accordo di questa portata stimoli gli appetiti di molti, appetiti non sempre legittimi. E così un paio di anni fa qualcuno mandò un sicario a cercare di uccidere a coltellate uno dei principali produttori cinesi di grucce, che stava cenando al Ristorante internazionale in via Roncioni. Un agguato in stile mafioso davanti a decine di testimoni. L’uomo d’affari è rimasto ferito, ma è sopravvissuto. Era solo l’inizio. Qualche tempo dopo una delle aziende dell’imprenditore prende fuoco e si sospetta un incendio doloso, ma nessuno collega i due episodi. Passa ancora qualche settimana e prende fuoco un’altra fabbrica, questa volta a Montemurlo, sempre dell’imprenditore cinese scampato all’agguato al ristorante. In questo caso non intervengono nemmeno i vigili del fuoco: sono gli stessi operai a spegnere le fiamme.

Il 13 settembre 2022 è scoppiato il terzo incendio, il più devastante, all’interno dell’edificio Stile dal vivo in via Gora del Pero, che si estende poi ad altre due aziende. Vivi Style non produce grucce, ma è di proprietà dell’imprenditore stesso, che decide di sporgere denuncia per dire la verità sul suo conto. Dice di non aver ottemperato alle richieste estorsive avanzate da altri imprenditori del settore e per questo è stato punito. Non è chiaro se non abbia voluto pagare o se si sia rifiutato di entrare a far parte di un “cartello” che impone a tutti lo stesso prezzo per le grucce. La seconda ipotesi è più probabile, perché la “guerra delle grucce” ricompare nell’ordinanza che ha mandato in carcere il tenente colonnello Turini, quando si parla di indagini su gruppi criminali cinesi sospettati di associazione per delinquere di stampo mafioso e di concorrenza illecita con minaccia o violenza ( la sintesi di quanto accaduto all’imprenditore cinese).

Sembra che nell’ultimo anno e mezzo le indagini non abbiano fatto progressi. D’altronde l’ascolto delle intercettazioni telefoniche deve aver rivelato il nome del tenente colonnello, che vantava conoscenze nella comunità cinese, ed è nato un altro filone di indagine. Un trend che al momento non ha nulla a che vedere con gli incendi delle aziende cinesi, ma che in qualche modo è connesso con quanto accaduto dopo.

 
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