“La rimonta in semifinale è il momento più emozionante del torneo” – .

“La rimonta in semifinale è il momento più emozionante del torneo” – .
“La rimonta in semifinale è il momento più emozionante del torneo” – .

Porto Robur Costa la tradizione collegata continua alla crescita e allo sviluppo dei giovani come dimostra la recentissima vittoria in Junior League. Dopo il titolo nazionale Under 19 vinto un anno fa ad Agropoli, a inizio giugno è arrivato anche il campionato nazionale Under 20 di Legavolley contro l’Itas Trentino.

Il Ravenna, nonostante infortuni e assenze, ha vinto 3-1 dopo un percorso netto nel girone preliminare con tre successi 3-0 contro Trento, Padova e Cisterna e in semifinale 3-2 contro Brugherio. Il 3-1 ha segnato la fine del ciclo di un gruppo di ragazzi cresciuti insieme fin dall’Under 14 (9 su 14 avevano vinto il titolo Under 19) a cui hanno regalato qualità, energia ed esperienza altri ragazzi reduci da una stagione ha giocato stabilmente in prima squadra, qui e in prestito altrove.

A guidare l’affiatata squadra che ha compiuto l’impresa in Junior League è coach Francesco Mollo, tra le personalità del club ravennate: “Sono originario di Torino e ho iniziato ad allenare a 18 anni nel Volley Parella Torino, società che negli ultimi anni è cresciuta molto a livello giovanile. La scorsa settimana il club è arrivato secondo a livello nazionale nella classifica Under 17. Il Volley Parella Torino è una piccola società a conduzione familiare che negli anni ha prodotto tanti giovani giocatori e diversi allenatori. Chicco Blengini, ad esempio, viene dal Volley Parella, così come Matteo Battocchio (allenatore del Cuneo in A2 ed ex allenatore della Nazionale Juniores italiana). Tornando a me, l’anno scorso sono stato il primo allenatore in Serie B a Torino e il secondo in A3 quando la squadra era in campionato. Allo stesso tempo ho sempre allenato i gruppi giovanili dall’Under 19 all’Under 17, vincendo un titolo regionale”.

Volley Parella Torino e Porto Robur Costa sono due realtà molto diverse, ma Mollo si è adattato subito al club ravennate: “Passare da società a conduzione familiare a società che è un punto di riferimento nel mondo della pallavolo italiana è stato un grande passo avanti”. per me. Misurarmi in A2 era una novità e ammetto che nelle prime fasi ho incontrato qualche difficoltà. A Ravenna mi sono trovato subito benissimo e questo è merito dell’azienda e di tutto lo staff che lavora dietro le quinte. Sono molto contento della scelta che ho fatto, della fiducia che Marco Bonitta mi ha dimostrato affidandomi la gestione dell’Under 19 e della Junior League”.

Riguardo alla recente impresa in Junior League, Mollo ha ripercorso il cammino della sua squadra: “Credo che la semifinale possa essere definita un’impresa sportiva. Forse è stata più emozionante della finale stessa perché il rischio di essere eliminati era alto. Tuttavia, quando sei abbastanza fortunato da avere giocatori di talento a tua disposizione, è possibile invertire una situazione apparentemente condannata. Ho sentito dire in giro che siamo stati fortunati, ma ci tengo a sottolineare che la fortuna non c’entra niente. Penso che sia grazie ai nostri giocatori che hanno fatto più del possibile per ribaltare la situazione. Altro momento emozionante è stata la prima partita del girone contro Trento dove con un’altra formazione abbiamo vinto nettamente 3-0”.

Tanti giocatori di talento disponibili e l’opportunità di farli crescere. Questa, in sintesi, la formula vincente che sta alla base del successo di mister Mollo: “Quando vinci i giocatori ti lasciano sempre tanto dal punto di vista umano e sportivo, ma penso che anche se il risultato fosse stato sfavorevole questo gruppo avrebbe comunque dato io molto.” nel mese e mezzo in cui li ho addestrati. Mi ha colpito la loro capacità di ascolto, cosa che non è scontata quando si ha a che fare con ragazzi che hanno vissuto esperienze di alto livello e che potrebbero tranquillamente ‘tirare i remi in barca’. I miei giocatori erano super professionali nell’esecuzione e nell’ascolto di ciò che veniva loro chiesto. Ma sono stati anche molto bravi a fornire le loro impressioni e a suggerire mosse che si sono rivelate decisive in situazioni chiave per ottenere la vittoria. Un processo di condivisione reciproca che ha sicuramente dato i suoi frutti”.

 
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