«La nostra coalizione è unita. Porterò la Macroregione dalle Marche a Strasburgo” – .

«La nostra coalizione è unita. Porterò la Macroregione dalle Marche a Strasburgo” – .
«La nostra coalizione è unita. Porterò la Macroregione dalle Marche a Strasburgo” – .

Sulla tratta Ancona-Strasburgo, Carlo Ciccioli ribadisce la formula che tutti, all’ombra delle bandiere della sua coalizione, abbiamo l’abitudine di definire di filiera. «La mia elezione al Parlamento europeo è un risultato eccezionale, un vanto del modello che governa Palazzo Raffaello e l’Italia tutta». Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia restringe il campo: «Quello che abbiamo ottenuto è la conferma che il mio è un partito in cui ci riconosciamo e in cui crediamo».

La Regione Marche, dopo più di vent’anni, ha due rappresentanze nell’Ue. Un risultato condiviso: grazie a lui e al dem Matteo Ricci.

«Io faccio la mia parte: è stato un successo clamoroso per FdI e per il nostro territorio: 216mila voti e il 33% dei voti. Ripeto: il modello marchigiano è pronto a raggiungere i vertici delle istituzioni europee, dopo aver governato il Paese per quasi due anni, grazie al presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.

Sventola la bandiera del primo ministro?

«Tutti noi abbiamo sostenuto la sua candidatura e qui le preferenze sono state oltre 76mila. Un dato a cui si accompagna il mio risultato: 25.878 in tutta la regione, e sono orgoglioso dei quasi 10mila voti nella mia provincia, quella di Ancona”.

Convertire numeri. Come inviteresti le persone a leggerli?

«Compattezza e unità di intenti, caratteristiche che ci hanno contraddistinto fin dall’inizio di questa campagna elettorale. Ottimo successo anche in Umbria e Lazio, con altri 25mila voti”.

Non teme che il suo successo crei problemi all’interno della coalizione di centrodestra in Regione? In particolare con la Lega?

“NO. Ne sono certo: non ci saranno ripercussioni sulla giunta Acquaroli, perché non siamo un cartello elettorale, ma una coalizione politicamente unita, basata su programmi concreti. L’obiettivo è portare a compimento la nostra visione: nelle Marche, in Italia e in Europa”.

La tua priorità è far uscire oltre confine?

«La mia elezione per le Marche significa un collegamento con l’Europa attraverso il progetto della Macroregione Adriatico-Ionica, che coinvolge Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia. È uno strumento di cooperazione territoriale, rappresenta il nostro futuro”.

Dallo slogan si passa alla pratica.

«Sono promotore di un disegno di legge che porterò in Consiglio per l’approvazione prima di lasciare Palazzo Leopardi e che poi continuerò a seguire da Strasburgo per intercettare i finanziamenti e renderli sempre più importanti per lo sviluppo delle regioni coinvolte, partendo da qui ».

Questa terra delimitata dall’Adriatico e dai Monti Azzurri ha sempre vissuto in un cono d’ombra, ha spesso avuto un ruolo marginale in Italia, e ora punta in alto, sull’Europa. Un passo rischioso?

«Con FdI e il centrodestra la tendenza si è invertita. Completiamo la catena istituzionale, aggiungendo il tassello più difficile: l’elezione di un parlamentare europeo marchigiano. Anzi due.”

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Corriere Adriatico

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “SEI MATERIALI DA TOCCARE IN LOMBARDIA” – Lecco News – Lecco Daily – Ultime notizie da Lecco, Lago di Como, Resegone, Valsassina, Brianza. Eventi, traffico
NEXT L’olivo, il mare, il G7 in Puglia / Pensarsi al centro del mondo per ritrovare fiducia in se stessi – .