Cairo 6, manca ancora un centesimo per l’euro – .

Il bilancio della stagione, la diciannovesima alla guida del club granata: stabilità e zona sinistra della classifica ma ancora nessun guizzo

Una volta finita la stagione, torna su Toro News l’appuntamento con le pagelle di fine anno: assegneremo a ciascun giocatore un voto che riassume la stagione 2023/2024. Buona lettura.

Il famoso centesimo per fare finalmente l’euro non è stato trovato nemmeno nel 2023/2024 dal Torino di Urbano Cairo. E pensare che il piazzamento europeo era più alla portata che in qualunque altro campionato di Serie A della storia. Otto squadre avevano accesso alle prossime competizioni europee e per molte settimane si pensava che anche la nona potesse qualificarsi. Il Torino ha chiuso al nono posto ma la sconfitta della Fiorentina in finale di Conference League non ha permesso a Cairo di festeggiare la terza qualificazione europea della sua lunga presidenza granata. Quindi ecco un altro anno decente ma niente di più. Il triennio di Ivan Juric si chiude così con sei milioni di euro di ingaggio spettanti al tecnico croato, con un decimo posto e due noni: meno di quanto sperato. Lo stesso Cairo si aspettava qualcosa di più, soprattutto dalla terza ed ultima stagione. Le speranze del presidente granata sono apparse fondate perché in estate sono stati inseriti nella rosa dei profili interessanti. Un centrocampista difensivo di fascia destra capace di non far rimpiangere Singo (il profilo è quello di Bellanova, acquistato a inizio luglio) e un attaccante di assoluto valore nel panorama della Serie A come Zapata; Soddisfatto il tecnico anche dell’acquisto di Vlasic per la trequartista e dell’assenza di cessioni importanti oltre a quella di Singo, in scadenza di contratto. Insomma, i titolari granata hanno provato a fare la loro parte nel mercato estivo: questo va detto e ribadito.

La fiducia in Juric e il fastidio finale per le sue esitazioni

Allo stesso tempo, per onestà intellettuale, va aggiunto che un ulteriore investimento nei corsi di sinistra avrebbe reso la rosa granata ancora più completa. A gennaio il mercato del Torino era sottotono, ma lui era frutto di un rapporto ormai deteriorato con Juric. Cairo non ha fatto investimenti significativi a gennaio, a differenza di quanto avvenuto con Ricci e Ilic nel 2022 e 2023, consapevole del fatto che da giugno in poi il Torino non sarebbe più stato di Juric. A parole, Cairo ha sempre sostenuto la tesi secondo cui avrebbe continuato il matrimonio con l’allenatore dello Spalato anche oltre i primi tre anni. I fastidi sono sorti quando Juric esitava a prendere la penna e firmare. Le risposte interlocutorie hanno allontanato Juric da Cairo e alla fine il numero uno granata si è portato via anche qualche sasso (“Voglio ringraziarlo perché ha fatto crescere i nostri atleti, anche se non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che lui stesso si era prefissato”), anche perché l’imprenditore alessandrino ha supportato in maniera determinante ogni operazione di Juric nel triennio.

Lo scontro continuo con il pubblico granata: l’anonimato in classifica non aiuta

Per la presidenza del Cairo il 2023/2024 è stato importante anche per l’inaugurazione del campo 3 del centro sportivo Robaldo. Il Torino attendeva da tempo un nuovo assetto per il proprio settore giovanile e il 4 maggio 2024 è stato fatto un significativo passo avanti. Eppure, nonostante un buon mercato estivo e nonostante il proseguimento del lavoro di Robaldo, la diciannovesima stagione di Cairo non può essere archiviata in modo totalmente positivo. La sufficienza c’è, ma niente di più. La società granata può e deve fare di più, ma troppo spesso sembra accontentarsi di quanto serve per sopravvivere in discrete condizioni in Serie A (e con l’espressione “in discrete condizioni” intendiamo la parte sinistra della classifica, raggiunta in otto degli ultimi undici campionati). E questo ostacola la comunione di intenti in piazza Granata, che come noto è (a volte anche) impegnativa: alle prime difficoltà si riaccende lo scontro tra tifosi e presidenza. Ora servirà “gesso”, visione e lungimiranza per sostenere Paolo Vanoli, che sarà l’allenatore quando Cairo, il prossimo 2 settembre, compirà 19 anni di presidenza granata, eguagliando Orfeo Pianelli in cima alla classifica dei più grandi numero uno longevo.

 
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