In Piemonte Cirio bis dovrà salvare la sanità – .

In Piemonte Cirio bis dovrà salvare la sanità – .
In Piemonte Cirio bis dovrà salvare la sanità – .
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

Cinque anni di governo potrebbero essere pochi. Ma dieci sono tanti tempi, che la netta vittoria di Alberto Cirio alle elezioni dell’8-9 giugno mette nelle mani del centrodestra piemontese per affrontare e risolvere le emergenze della Regione, a partire da quella gravissima della Sanità . La rielezione di Cirio e la sua solida maggioranza sono un grande risultato, ma anche una grande responsabilità, perché non ci sono più alibi.

Rispetto alla drammatica situazione in cui versa il sistema sanitario piemontese – che è la vera e principale competenza della Regione, assorbendo l’80% del bilancio – Cirio ha promesso di risolvere o almeno correggere in modo significativo i problemi più urgenti. Il Presidente agirà con il consenso del 56,13% degli elettori. La sua maggioranza (una coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Lista Civica Cirio) ha ottenuto 30 consiglieri regionali, ai quali si aggiunge lo stesso Cirio per un totale di 31 consiglieri sui 50 totali. Si tratta di una maggioranza molto ampia , riconosciuto al Presidente eletto affinché possa governare con efficienza e buona stabilità.

È a questa maggioranza che è affidata la soluzione dei problemi che stanno mettendo in ginocchio il sistema sanitario pubblico piemontese. Cirio bis dovrà rimediare ai tempi interminabili di attesa negli ospedali e nelle cliniche pubbliche (mesi e mesi per ottenere un esame diagnostico o un intervento chirurgico). È una questione di giustizia: i cittadini benestanti superano le liste d’attesa rivolgendosi a cliniche private a pagamento; ma i poveri non possono permetterselo e quindi aspettano, aspettano, a costo di peggiorare la loro malattia.

Toccherà a Cirio fermare la fuga di medici e infermieri dagli ospedali pubblici. I camici bianchi sono sconvolti dai ritmi di lavoro dovuti al blocco delle assunzioni. Schiere di medici e infermieri abbandonano le strutture pubbliche per trasferirsi in quelle private o emigrare all’estero. Dobbiamo fermare la fuga e invertire la tendenza.

Cirio bis dovrà ancora rimediare al problema dei medici assicuratori, che non ci sono più. Troppi medici di base – soprattutto pediatri – vanno in pensione senza essere sostituiti: lasciano interi territori senza servizio, migliaia e migliaia di pazienti.

Infine: toccherà a Cirio mandare finalmente in cantiere gli ospedali attesi da decenni in diverse zone del Piemonte. A Torino la Città della Salute e il nuovo ospedale Maria Vittoria sono i simboli di un sistema sanitario paralizzato e inconcludente.

L’opposizione. In Consiglio regionale siederà un’opposizione di 20 consiglieri usciti sconfitti alle urne: potranno pungolare l’Amministrazione, ma non avranno i numeri per ostacolare l’azione del governo. Ferma al 33,54% dei voti personali, Gianna Pentenero, la sfidante sconfitta del centrosinistra (porta con sé in Consiglio il Pd, l’Alleanza della Sinistra Verde, gli Stati Uniti d’Europa), la sfidante a distanza del Movimento Cinque Stelle Sarah Disabato con il 7,68%.

Chi sale e chi scende. Le elezioni regionali hanno decretato il successo quasi paritario di due partiti avversari: Fratelli d’Italia nel centrodestra (24,43%) e il Partito Democratico nel centrosinistra (23,93%). Sono le due principali forze politiche piemontesi.

La performance di Fratelli d’Italia è inferiore di diversi punti rispetto al risultato ottenuto dallo stesso partito nel voto per il Parlamento europeo (30,4%). Nel voto regionale, il calo delle preferenze di Fratelli d’Italia è dovuto ad un forte trasferimento di voti a favore della Lista Civica per il presidente Cirio, che si attesta al 12,23%.

Nel centrodestra seguono a distanza Forza Italia (9,85%), Lega (9,40%) e Noi Moderati (0,69%).

Nel centrosinistra, Alleanza Verde e Sinistra (6,48%), Stati Uniti d’Europa per il Piemonte (2,43%), Lista Civica Pentenero (1,50%) e Lista Civica Piemontese ambientalista (0,88%).

Il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto il 6,04% dei voti, la lista Piemonte Popolare l’1,17%, la lista Libertà Piemonte lo 0,97%.

Eletto al Consiglio regionale. Nelle fila della maggioranza la lista Fratelli d’Italia ha ottenuto 11 seggi, la Lista Civica Cirio 5, Forza Italia 4 e la Lega 4. A queste vanno aggiunti il ​​seggio del presidente eletto Alberto Cirio e 6 nomi provenienti da la “lista” designata con il metodo maggioritario: Elena Chiorino (Fratelli d’Italia), Fabio Carosso (Lega), Annalisa Beccaria (Forza Italia), Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia), Gianna Gancia (Lega) e Marco Gabusi (Forza Italia).

Nelle fila della minoranza ci saranno 13 consiglieri del Partito Democratico, 3 dell’Alleanza della Sinistra Verde, 1 degli Stati Uniti d’Europa, 3 del Movimento Cinque Stelle.

Di seguito tutti i nomi.

CENTRODESTRAFratelli d’Italia: Maurizio Marrone, Davide Nicco, Roberto Ravello, Marina Bordese, Paola Antonetto, Federico Riboldi, Sergio Ebarnabo, Davide Zappalà, Paolo Bongioanni, Marina Chiarelli, Carlo Riva Vercellotti. Lista Civica Cirio: Silvio Magliano, Sergio Bartoli, Mario Salvatore Castello, Elena Rocchi, Marco Gallo. Forza Italia: Andrea Tronzano, Paolo Ruzzola, Marco Gabusi, Francesco Graglia. Lega: Fabrizio Ricca, Andrea Cerutti, Federico Bussalino, Luigi Genesio Icardi.

CENTROSINISTRA – Partito Democratico: Gianna Pentenero, Mauro Salizzoni, Monica Canalis, Daniele Valle, Alberto Avetta, Nadia Conticelli, Francesco Casciano, Domenico Ravetti, Fabio Isnardi, Emanuela Verzella, Mauro Calderoni, Domenico Rossi, Simona Paonessa. Alleanza Verde Sinistra: Alice Ravinale, Valentina Cera, Giulia Marro. Stati Uniti d’Europa: Vittoria Nallo. Movimento 5 Stelle: Sarah Disabato, Alberto Unia, Pasquale Coluccio.

 
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