tutto in Aquilani è l’indicazione – .

Se non può essere lui, che sia almeno qualcuno molto simile. Sono trascorse poche ore dal vertice che ha segnato il brusco voltare pagina per il Catanzaro dal management Vivarini – con tutto ciò che ha rappresentato in termini di entusiasmo, successi e sorrisi – verso un futuro sconosciuto. Digerito il netto no dell’allenatore abruzzese a proseguire l’avventura sulla propria panchina – divergenze di opinione nella linea dichiarata dall’interessato, assenza di stimoli da parte sua quello che invece filtra da via Gioacchino da Fiore – il club ha subito iniziato moto per trovare la figura giusta a cui affidare la ripartenza per il nuovo anno in arrivo. L’indicazione sembra ormai chiara: tutto alto Alberto Aquilani. Proprio perché, come detto, la volontà è quella di non discostarsi troppo dall’impianto tattico degli abruzzesi, di mantenere il più possibile la filosofia di fondo che ha guidato questi ultimi due anni di vittorie, ma riempiendola di una sana ventata di freschezza. che l’ex Pisa – fino a due stagioni fa alla guida della bella Fiorentina Primavera – porterebbe in dono.

DNA – Curioso pensare che solo pochi mesi fa, proprio nella sala stampa del “Ceravolo”, lo stesso Aquilani si ritrovò a commentare l’etichetta affibbiatagli dagli addetti ai lavori come “erede” del collega di Ari. «Non ne ho voglia – ha detto quasi ironicamente – lui allena da tanti anni, mentre io ho allenato solo poche partite in Serie B».

Eppure i paragoni non sono mancati per tutto il tempo, rivelandosi fondati sia dal punto di vista del gioco che del pensiero. Il suo Pisa ha un assetto camaleontico: impostato su una linea di fondo a quattro con due schermi davanti alla difesa, tre pedine fluttuanti a centrocampo e un attaccante in alto; qualcosa di molto simile, a ben guardare, al 4-4-2 a trazione anteriore di Vivarini con le ali di centrocampo molto alte, i due difensori centrali più bloccati, Iemmello a fare la regia dietro uno tra Ambrosino o Biasci. È chiaro che i giallorossi rappresentassero anche per lui una fonte di ispirazione – “Se devo vedere il calcio in tv, guardo Catanzaro” era un’altra perla – un modello che ora potrebbe anche divertirsi a ritoccare se – come è desiderio del società – il joystick dovrebbe finire nelle sue mani.

L’OPERAZIONE – I contatti sono già stati avviati, praticamente subito dopo la fine della relazione con Vivarini. Un certo peso in gara potrebbe aver avuto anche capitan Iemmello – compagno di squadra di Aquilani nel Sassuolo e del suo vice Agnelli a Foggia – che proprio ieri sul palco del Premio Ceravolo lo ha definito «ottimo allenatore, già maturo», tagliando Insomma con un «vedremo» alle domande sullo stato delle trattative.

Nelle stesse ore in cui il mondo giallorosso si è riunito per premiare De Zerbi – guarda caso, coadiuvato dallo stesso agente dell’ex centrocampista di Roma e Milan – l’annuncio ufficiale dell’interruzione dei rapporti tra i toscani e l’Aquila; La Reggiana – che si era mossa per lui prima delle Aquile – ha invece accettato la richiesta di tempo di Aquilani. Segnali positivi? Vedremo. Ma bisognerà fare attenzione anche al Frosinone che ha acceso i riflettori su di lui.

 
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