Si è conclusa ieri a Roma la ventiseiesima edizione dei Campionati Europei di atletica leggera. Protagonista indiscussa dell’evento sportivo è stata l’Italia che, in qualità di paese ospitante, si è classificata prima nel medagliere. 24 medaglie, di cui 11 d’oro, 9 d’argento e 4 di bronzo. Ne è seguito un record assoluto che ci ha visto sopra la Francia con 16 medaglie (4 ori, 5 argenti, 7 bronzi) e la Gran Bretagna con 13 (4 ori, 4 argenti, 5 bronzi). In particolare, 11 ori: 100 metri (Jacobs), 110 ostacoli (Simonelli), mezza maratona (Crippa), mezza maratona a squadre, salto in alto (Tamberi), lancio del peso (Fabbri), 5.000 donne (Battocletti), 10.000 donne (Battocletti). , 20 km marcia femminile (Palmisano), martello femminile (Fantini), 4×100 m (Melluzzo, Jacobs, Patta, Tortu) 9 argenti: 100 m (Ali), 200 m (Tortu), 400 m (Sibilio ), mezza maratona (Riva), lunga (Furlani), 4×400 m (Sito, Aceti, Meli, Scotti), 20 km marcia femminile (Trapletti), lunga femminile (Iapichino), 4×400 mista (Sito, Polinari, Scotti, Mangione ). 4 bronzi: 800 m (Tecuceanu), 1.500 m (Arese), 20 km di marcia (Fortunato), 100 donne (Dosso). A conclusione di questa grande impresa degli Azzurri, intervista il Sir Claudia Giordani, vincitrice in carriera di un argento olimpico nello slalom speciale di Innsbruck nel 1976 e di tre gare di Coppa del Mondo. È stata un’atleta di punta della squadra italiana di sci femminile degli anni settanta, la cosiddetta “Valanga Rosa”. Oggi sei vicepresidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).
Che bilancio possiamo fare di questi campionati europei?
È stato meraviglioso. Il fascino dell’atletica è sempre evidente, diretto e coinvolgente, per di più in un luogo così importante per lo sport, per l’Italia e per la maglia azzurra in generale.
Le grandi emozioni che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ci danno la possibilità di comprendere la realtà del mondo dello sport italiano, che vive in questi giorni giorni importanti, fatti di risultati, medaglie e record provenienti da tutte le discipline.
Lo sport italiano è quindi multidisciplinare ed è il risultato del lavoro pluriennale di tutti gli organismi sportivi.
Gli Azzurri hanno dominato “in casa”. Questo lo rende un po’ più speciale?
L’ambiente ha sicuramente creato le condizioni ottimali. I grandi eventi sono occasione di spettacolo e divertimento per tutti. Roma ha aggiunto il suo fascino a quello del mondo dell’atletica che, con le sue gesta e imprese così diverse tra loro, riesce a interpretare le capacità, la bellezza e la libertà dell’essere umano di esprimersi in molteplici modi.
È stato bellissimo e gli Azzurri sono stati davvero grandi. Un plauso va dato anche a tutto lo staff tecnico e a quanti contribuiscono alla preparazione e alla prestazione degli atleti.
In questo periodo l’Italia sta vivendo un grande momento nello sport, a partire da questi Europei, fino ai successi nel tennis oltre che in numerose discipline. Se i risultati delle Olimpiadi di Tokyo sono stati un po’ una sorpresa, oggi possiamo dire che ci si aspetta molto dagli atleti. Come si arriva a questa edizione dei Giochi?
L’appuntamento con i Giochi riveste per ogni atleta un’importanza indescrivibile. Non puoi immaginare quanto questo sia importante per ogni atleta. Molti si qualificano, ma molti altri non riescono a farlo. Oggigiorno si dice che sia più facile qualificarsi per le Olimpiadi che finire sul podio.
Essere arrivati in poche settimane con una squadra così compatta, determinata e unita, ma soprattutto forte e pronta, non è da tutti ed è di buon auspicio.
Anche il seguito che ha oggi la squadra italiana non è mai stato registrato in passato. Lo sport sta avendo la sua visibilità e il riconoscimento del ruolo che ha nella società. Questo grazie agli atleti e alle atlete che sono ragazzi meravigliosi e stimolanti, che riempiono i nostri cuori con la loro gioia e le loro speranze. Spero che questo messaggio vada oltre i risultati in gara.
Andrea Reggimenti
