Alla presenza del presidente Volodymyr Zelenskyj, in un gesto di solidarietà e sostegno «alla lotta dell’Ucraina per la sua libertà e per la sua ricostruzione, abbiamo deciso di mettere a disposizione circa 50 miliardi di dollari sfruttando le entrate straordinarie derivanti dai beni sovrani russi immobilizzati, inviando un inconfondibile messaggio segnale al presidente Putin. Stiamo intensificando i nostri sforzi collettivi per disarmare e tagliare i fondi al complesso industriale militare russo”. È quanto si legge in un passaggio del preambolo della bozza di dichiarazione finale del G7 di Borgo Egnazia.
«Al fine di sostenere le esigenze attuali e future dell’Ucraina per una difesa duratura contro la Russia, il G7 lancerà i prestiti straordinari per l’accelerazione delle entrate (ERA) per l’Ucraina, al fine di mettere a disposizione dell’Ucraina circa 50 miliardi di dollari in finanziamenti aggiuntivi entro la fine del dell’anno”, si legge nel testo, al paragrafo “Forte sostegno all’Ucraina. «Pertanto, fatti salvi eventuali altri contributi e in modo congiunto, il G7 utilizzerà i futuri flussi di entrate straordinarie derivanti dall’immobilizzazione dei beni sovrani russi detenuti nell’UE e in altre giurisdizioni rilevanti per pagare il prestito e il servizio del debito. A tal fine, lavoreremo per ottenere l’autorizzazione in tali giurisdizioni a utilizzare i flussi futuri di tali entrate straordinarie per il servizio del debito e il rimborso dei prestiti. Confermiamo che, in conformità con tutte le leggi applicabili e i nostri rispettivi sistemi giuridici, i beni sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzati finché la Russia non porrà fine alla sua aggressione e non pagherà i danni causati all’Ucraina. .. Intendiamo fornire questo finanziamento attraverso molteplici canali che dirigano i fondi alle esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell’Ucraina, entro i limiti dei nostri rispettivi sistemi giuridici e requisiti amministrativi”.
