Non mi fermo, pronto per la Nuova Pescara con un movimento civico – Pescara – .

PESCARA. Come promotore del referendum per la nascita della Nuova Pescara, Carlo Costantinisconfitto alle ultime elezioni amministrative, guarda già al voto del 2027, quando la fusione diventerà realtà, “a patto che non vi siano ulteriori rinvii, che certamente monitoreremo”, precisa nella conferenza stampa convocata dopo “tre giorni di riflessione ”, preciso.
Giorni in cui, oltre a chiedere di visionare i verbali delle operazioni ai seggi elettorali, a causa «delle anomalie riscontrate, soprattutto per quanto riguarda le votazioni separate», Costantini ha deciso di proseguire la campagna elettorale fino a gennaio 2027.
«L’idea è quella di costituire un movimento civico che avrà basi anche a Montesilvano e Spoltore, i comuni coinvolti nella formazione di un’unica grande realtà metropolitana insieme a Pescara», annuncia. «Non vogliamo disperdere questo patrimonio di energie ed entusiasmo, ma anche di sviluppo programmatico che abbiamo messo in campo e quindi andremo avanti nella costruzione del progetto Pescara che vogliamo, continuando a portare avanti la campagna elettorale esattamente come abbiamo fatto fino adesso. Lo dobbiamo a tutti i cittadini che abbiamo incontrato e che ci incoraggiano ad andare avanti. Lo strumento sarà il movimento che andremo a costituire”, spiega Costantini. «L’obiettivo è ampliare il nostro orizzonte», aggiunge.
«Prendiamo il nostro programma amministrativo e cerchiamo di modellarlo sulle esigenze degli altri due Comuni coinvolti nella fusione, per essere pronti tra due anni e mezzo, quando nascerà Nuova Pescara».
«Allo stesso tempo», prosegue, «esercitiamo una funzione di salvaguardia contro il rischio che il processo venga rinviato. Purtroppo circolano voci su un altro possibile rinvio. Il movimento cercherà anche di impedire un’ulteriore proroga”.
Analizzando l’esito delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, Costantini sottolinea la necessità di non ripetere gli stessi errori. Del resto la data del 2027 non è poi così lontana e «la recente sconfitta dipende anche dal fatto che la coalizione di centrosinistra si è mossa troppo tardi. Due o tre mesi non bastano per ottenere i risultati sperati”, dice Costantini.
«La costruzione del movimento civico parte anche da questo presupposto», precisa. «Le campagne elettorali si organizzano con due anni di anticipo se si vuole vincere. Se vuoi assistere ad una sola partecipazione, quello che abbiamo fatto potrebbe andare bene. Il vero problema non è il contributo dei singoli partiti. Il punto è che una campagna elettorale così delicata si prepara in anticipo e purtroppo siamo partiti tardi”.
Alla domanda sulla possibilità di convogliare tutte le forze politiche del centrosinistra in questo nuovo movimento, Costantini risponde così: «È un movimento civico aperto alla partecipazione anche di chi è iscritto a un partito. Vorrei sottolineare che il nostro obiettivo non è tracciare una linea distintiva tra noi e i partiti, né costruire un’alternativa al sistema dei partiti. Intendo promuovere un sistema di alleanze. Dobbiamo creare un contenitore nuovo, che vada oltre le logiche interne dei partiti e che in qualche modo cominci a parlare ai cittadini di cose concrete. Dobbiamo fare un salto di qualità”, conclude Carlo Costantini.
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