va a treviso. Adesso tocca a Cinciarini fare la sua scelta – .

va a treviso. Adesso tocca a Cinciarini fare la sua scelta – .
va a treviso. Adesso tocca a Cinciarini fare la sua scelta – .

Se ne va il terzo degli italiani su cui Pesaro voleva costruire un ciclo: dopo Tambone a Sassari e Totè a Napoli, è ormai scontato che Mazzola sbarcherà a Treviso. Valerio, che era nel ballottaggio tra Nutribullet e Vanoli Cremona, finirà per andare alla corte di Frank Vitucci, tornando così in Veneto dove aveva già vissuto anni di gloria con la Reyer. La cifra chiesta alla Vuelle per restare era davvero inaccettabile per le casse biancorosse, chissà se Treviso lo ha accontentato. All’appello manca solo Visconti, che ha dimostrato il suo affetto lasciando la città: giocando con i bambini al Basket Giovanile, cenando a casa della mascotte per regalargli la maglietta e infine sfornando i cornetti all’alba nella pasticceria dove ha preparato la colazione ogni mattina per due anni, lo Zest di Baia Flaminia. Come nel suo stile, il tutto è stato documentato in un video postato online che ha quasi 10.000 visualizzazioni. Dove andrà Ricky non si sa ancora, ma il suo agente lo ha dichiarato non trattabile per la A2.

C’è poi la questione Cinciarini, che in queste ore sta parlando con la società dopo aver avuto un colloquio con Sacripanti. La sensazione è che il trequartista pesarese, pur avendo sofferto molto la retrocessione, non sia sicuro di volersi assumere l’onere di provare a riportare in vita la sua città, un po’ come fece Ruzzier a Trieste: ritorno a casa dopo otto stagioni. ha dovuto ingoiare il boccone amaro maturato grazie ad una classifica separata, per poi guidare l’ascesa della squadra giuliana. E non era detto che ci riuscisse, infatti Trieste non era la favorita nella finale contro Cantù. Manca però ben poco da scoprire, il 19 scade l’opzione per rescindere il contratto 1+1 firmato con la Carpegna Prosciutto. A proposito di sponsor, nel fine settimana la famiglia Beretta dovrebbe comunicare alla Vuelle la propria decisione in merito alla sponsorizzazione, non proprio un dettaglio per chi fa mercato e deve formalizzare offerte.

Intanto l’Udinese ha messo le mani su Giovanni Pini, il centro conteso da diversi club tra cui anche il Pesaro. Sacripanti, proprio per non correre il rischio di perdere la capra e i cavoli, ha preferito ingaggiare De Laurentiis come sostituto dei lunghi, un giocatore più versatile che potrà ballare tra il ruolo di 4 e quello di 5. Per riempire la panchina, la Vuelle potrebbe valutare Giancarlo Ferrero: l’ex capitano del Varese, classe 1988, è tra quelli che rischiano il posto dopo la promozione con il Trieste. Club che, avendo una proprietà americana e quindi conoscendo bene soprattutto quel mercato, dovrebbe optare per il 6+6. Oltre al fatto che il Woldetensae potrebbe trasferirsi a Trieste, occupando quindi il posto di qualcun altro con passaporto italiano.

Non è chiaro, però, cosa abbia in mente l’altro neopromosso, il Trapani. Le indiscrezioni che circolano parlano della volontà del presidente di allestire un roster di 14 giocatori, mantenendoli praticamente tutti: una scelta anomala perché non avere le coppe si ritroverebbe ad avere un esercito di insoddisfatti, con due giocatori a rotazione in tribuna, da giocare una volta alla settimana. A meno di non ricoprirli d’oro, cosa che patron Antonini sembra capace di fare. Non è più neanche sicuro che Andrea Diana resterà in panchina, si vocifera che gli Sharks vogliano mettere in panchina un big.

Giornata interlocutoria, insomma, quella di ieri. La sensazione è che bisognerà armarsi di molta pazienza e lasciare che siano le due matricole a scegliere chi liberare tra gli italiani per poi farsi trovare pronti – anche economicamente – alla rissa che scoppierà. Pesaro resta una piazza con un’attrattiva particolare anche al piano di sotto, ha ingaggiato un allenatore stimato nell’ambiente, ma alla fine dei conti la cifra del contratto ha sempre il suo peso.

Elisabetta Ferri

 
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