LAMEZIA TERME Il tema scelto è “per riferimento futuro”, seguendo il percorso già segnato negli ultimi anni, e indicato in più occasioni da chi, quotidianamente, si confronta con la criminalità organizzata attraverso la complessa attività investigativa degli Uffici Distrettuali Antimafia. La stessa “memoria” che, a Lamezia Terme e più in generale in Calabria, serve come base su cui continuare a costruire legalità e speranzamattone dopo mattone, attraverso una rinnovata cultura della legalità da trasmettere alle generazioni future.
Il presupposto, però, è partire dall’analisi del passato, capire cosa è realmente accaduto negli ultimi decenni, e quali sono le ricadute – ancora attuali – sul tessuto sociale e culturale della nostra regione e del nostro Paese.
IL messaggio e obiettivi di “Trame” non cambiano, e anzi vengono rilanciati con forza nella nuova edizione (la tredicesima) ai nastri di partenza. Dal 18 al 23 giugno 2024 la città di Lamezia Terme diventerà il “cuore pulsante” del dialogo, del dibattito e del confronto a più voci e con molteplici e diversi protagonisti: giornalisti, scrittori, personalità accademiche (anche internazionali) e poi magistrati, musicisti e conduttori televisivi. Insomma, un parterre “stratificato” e sfaccettato pronto a sbarcare nella pianura lametina a ridosso della stagione estiva e con il consueto entusiasmo di chi, come il direttore artistico Giovanni Tizian e il presidente della “Fondazione Trame”, Nuccio Iovene, con il supporto di un grandissimo team rilancia ogni anno il progetto, nonostante le difficoltà. L’occasione è quella di rompere con la consueta narrazione, spesso ormai retorica, di una terra – la Calabria – ripiegata su se stessa e sprofondata nell’illegalità. La strada è tutt’altro che agevole e l’orizzonte oltre la salita è solo un miraggio, ne sono prova le tante operazioni anti-ndrangheta condotte anche quest’anno dalla Dda calabrese e le decine di arresti di presunti boss, seguaci e bianchi”.
In questo senso la direzione della 13a edizione di Trame è chiara. «Chiediamo ai nostri ospiti ma anche ai cittadini – Lo ha spiegato Nuccio Iovene al Corriere della Calabria – che verrà a riflettere con noi su cosa è stata la mafia in questi anni, cosa è e cosa potrebbe essere anche sulla base della nostra capacità di reagire, analizzare e rispondere. Insieme a tutti loro discuteremo dei vari aspetti, quello delle infiltrazioni nell’economia legale, quello relativo ai traffici tradizionali, quelle che determinarono l’accumulazione primitiva, la stagione dei sequestri, per esempio, o quella del narcotraffico”. E poi ci sarà un mix di linguaggi, come sempre, ancora più ricco perché «ci saranno mostre d’arte e fotografiche, ma anche documentari, film, musica, teatro, performance, letture e una contaminazione che va oltre il “tradizionale festival”» . «Perché – spiega ancora Iovene – per la prima volta quest’anno ci saranno “Intrecci in città” in cui non solo i cittadini verranno da noi ma il festival sarà presente, ad esempio, alla stazione centrale di Lamezia Terme, al tribunale, al Teatro Costabile di Sambiase, e in Piazza Mazzini con mostre, installazioni, letture e altre attività , una diffusione del festival che è una contaminazione”.
Un’importante novità di quest’anno è la mostra organizzata al Museo di Lamezia Terme che aprirà il festival il 18 giugno. Si tratta di una mostra di opere d’arte confiscate a due esponenti della criminalità organizzata, Gioacchino Campolo e Gennaro Mokbel. «Sono presenti 44 opere di maestri del Novecento, curate dal professor Lorenzo Canova. Le opere confiscate a Mokbel vengono esposte al pubblico per la prima volta in assoluto, dopo il sequestro. La mostra sarà visibile durante tutta la durata del festival, ma anche successivamente, fino al 28 luglio. Sarà quindi un’occasione per continuare la presenza e il messaggio di Trame anche oltre il festival”. ([email protected])
QUI IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA TRAMA 13
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Abbastanza clicca qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
