“Il cane è felice di andare al ristorante, lo fa sentire parte della famiglia” – .

“Il cane è felice di andare al ristorante, lo fa sentire parte della famiglia” – .
“Il cane è felice di andare al ristorante, lo fa sentire parte della famiglia” – .

Franco Fassola, medico veterinario astigiano, è un esperto di comportamento animale. Ha scritto diversi libri sulle patologie comportamentali del cane e del gatto.

Fassola ma il cane è contento di andare al ristorante?

“Certamente. Fa parte delle attività con le quali interagisce con il suo padrone: giocare, fare una passeggiata, correre in campagna, godersi le coccole. Al cane piace collaborare e sentirsi parte della famiglia. In una scala di valori, però, conta anche la qualità delle cose che facciamo insieme nel tempo. Come puoi immaginare, correre per lui è più piacevole che stare seduto per ore in una sala da pranzo. L’abitudine può fare la differenza”.

Il cane ha un olfatto finissimo, come reagisce ad un mondo di profumi come quello di una cucina?

«Dobbiamo essere consapevoli che il cane usa l’olfatto per esplorare il mondo, come noi usiamo la vista. È l’organo di senso più sviluppato. Se è stato educato non si arrabbia perché sono gli stessi odori che sente in casa. Prima di portarlo in un posto consiglio di saziarlo con del cibo. Così non sente lo stimolo della fame e accetta più volentieri gli odori. Il cane assapora il cibo anche solo con l’olfatto. La motivazione a mangiare non viene eliminata ma attenuata.

Cosa bisogna fare se ci sono altri cani?

«Per entrare al ristorante bisogna essere “socializzati” capaci di interagire con persone e animali. Il proprietario deve assicurarsi che sia “sicuro” stargli vicino, si sente protetto e sicuro. Il ristoratore dovrebbe assegnare due tavoli distanti. Se il pranzo o la cena si prolungano, i cani si annoiano e potrebbero voler giocare”.

Esiste un’etichetta?

“Certamente. La prima regola è informare il ristoratore che arriverete con un cane, specificandone le caratteristiche. Il ristoratore a sua volta dovrebbe assicurarsi che non ci siano persone allergiche nella stessa stanza. Poi bisogna chiedere un luogo appartato, magari in un angolo in modo che il nostro “amico” si senta protetto. Portatevi una coperta o un lettino per farlo sdraiare, ce ne sono di moderne da viaggio che si possono arrotolare, delle salviette per pulirlo se sbava (soprattutto per certe razze), una ciotola per l’acqua ed eventualmente un’altra più piccola per pochi” gusti” . All’ingresso dovrà essere tenuto al guinzaglio, una volta raggiunto il tavolo potrà essere lasciato al guinzaglio “morbido”. Il cane potrebbe spaventarsi per un rumore improvviso, per la caduta di un coperchio, per il volume della voce troppo alto, per lo spegnimento delle luci: il proprietario deve sempre poterlo controllare”.

Come ti comporti con chi vuole accarezzarti?

«Chi lo desidera deve chiedere se è possibile. Se il cane è sdraiato sulla cuccia in un angolo, consiglio di portarlo in un luogo aperto, farlo sedere e accarezzarlo di lato. Mai vicino alla bocca o sulla testa. E attenzione con i bambini, perché basta un movimento improvviso, un grido, per provocare reazioni indesiderate”.

Puoi dargli quello che hai nel piatto?

«Bisogna mantenere le abitudini di casa, qualche assaggio nella sua ciotola è consentito. Mai a terra”.

I cani da lavoro sono sempre ammessi nel ristorante?

«I cani guida per ciechi sono ammessi e sono in grado di comportarsi adeguatamente in tutti i luoghi.

Consiglio?

«I cani sono creature speciali, amano stare con noi. Cresciuti come cuccioli, non hanno problemi ad accompagnarci. La vita che condividono insieme è breve, viviamola ogni momento.

 
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