Il Museo del Cinema di Torino inaugura Video Game Zone – .

“I videogiochi rappresentano una naturale estensione dell’immagine in movimento tipica del cinema” dicci Domenico De Gaetanodirettore di Museo Nazionale del Cinema di Torino che ha appena annunciato l’apertura di ZONA DEL VIDEOGIOCO, sezione permanente dedicata ai videogiochi e al loro rapporto con il cinema. L’area sarà co-curata da De Gaetano e Fabio Violagià co-curatore della mostra GIOCARE. Videogiochi, arte e non solo alla reggia di Venaria e “guru” della pratica controversa conosciuta come ludicizzazionein collaborazione con l’Università degli Studi di Torino.

Domenico De Gaetano

VIDEO GAME ZONE, l’area gaming del Museo Nazionale del Cinema di Torino

“Considero il Museo del Cinema un’istituzione con due anime”spiega l’annuncio di De Gateano Artribuna. “Da un lato è un museo storico-archeologico che espone oggetti che raccontano storie, dal pre-cinema, dove abbiamo una collezione unica al mondo, agli oggetti cinematografici più contemporanei con la mostra ‘Movie Icons’. D’altra parte è un museo d’arte contemporanea che ha il compito di indagare i fermenti del linguaggio delle immagini in movimento, di studiarle e di collocarle nei musei per proporle al pubblico come esperienze”. Il percorso espositivo di VIDEO GAME ZONE prevede una proiezione con montaggio di film e serie TV legate ai videogiochi e postazioni e vetrine con video e materiali provenienti dai videogiochi, dalla loro commercializzazione e dalla loro produzione. Parte della mostra sarà visibile anche attraverso la nuova piattaforma online InTO Cinema. Anche il Museo Nazionale del Cinema ha avviato una campagna di acquisizione di videogiochi e soprattutto di oggetti legati alla loro creazione, oggetti che infatti hanno un notevole valore museale ma che spesso vanno perduti.

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Immortalità (Sam Barlow, La Mezza Sirena, 2022)

I videogiochi al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Questa mostra permanente è nata da trattative dirette con singoli creatori, team indipendenti e grandi studi AAA che hanno deciso di fornire tutti quei materiali creativi a cui è impossibile, o quasi, avere accesso”.Ce lo racconta De Gaetano. “Schizzi preparatori, documenti di game design, script, oggetti di scena, riferimenti visivi che hanno costituito il punto di partenza dei giochi che hanno raggiunto le case e cambiato la vita di milioni di persone in tutto il mondo saranno, spesso per la prima volta al mondo, visibili all’interno un museo che contribuisce a una storia inedita del mezzo videoludico. In questa prima fase i titoli selezionati non saranno giocabili, mentre alcuni di essi lo diventeranno nella futura mostra temporanea. E poi mi piacerebbe organizzare gare tra giocatori utilizzando i due grandi schermi dell’Aula del Tempio”.

David Cage inaugurerà l'area videogiochi del museo nazionale del cinema di torino Il Museo del Cinema di Torino inaugura un'area permanente dedicata ai videogiochi
David Gabbia

La masterclass di David Cage al Museo Nazionale del Cinema

Sarà inaugurata la VIDEO GAME ZONE il 2 luglio con un corsi di perfezionamento con ingresso gratuito (su prenotazione) tenuto dal promotore David de Gruttola, alias David Gabbiache poi riceverà il premio Stella della Talpa. Cage è co-fondatore dello studio parigino QuanticDreamin cui ha diretto videogiochi narrativi cinematografici come Pioggia forte (2010) e Detroit: diventa umano (2018), entrambi facenti parte delle acquisizioni del museo. “Sin dal loro titolo di debutto Omikron: The Nomad Soul [(1999)] le interconnessioni con altre industrie creative sono forti, non è un caso che il primo lavoro presenti David Bowie e Iman come personaggi del gioco”, sottolinea De Gaetano. Ma Cage è anche una figura molto controversa, nota per affermazioni come “nei miei videogiochi tutte le donne sono puttane” E “A Quantic Dream non giochiamo a giochi per ragazze”.

detroit diventa umano grazie al sogno quantico uno dei videogiochi parte della collezione del museo nazionale del cinema Il Museo del Cinema di Torino inaugura un'area permanente dedicata ai videogiochi
Detroit Become Human di Quantic Dream uno dei videogiochi parte della collezione del Museo Nazionale del Cinema

Le polemiche su David Cage

Nel 2018 Le Monde, Mediapart, CanardPC hanno pubblicato indagini coordinate sulle condizioni di lavoro a Quantic Dream, con problemi che vanno dagli orari prolungati alle pratiche contrattuali illegittime, dal comportamento sessista e razzista alla diffusione di 600 fotomontaggi offensivi dei dipendenti. Chiediamo a De Gaetano quale messaggio vogliono lanciare scegliendo Cage per l’inaugurazione di VIDEO GAME ZONE. “Siamo consapevoli delle critiche emerse nel 2018 e del dibattito che ne è scaturito sulla stampa internazionale senza sfociare in una condanna del fondatore che ha ribadito, in più occasioni, la sua personale estraneità e un’attenzione ancora maggiore al miglioramento della qualità standard di cultura del lavoro”. Quantic Dream ha risposto alle inchieste giornalistiche denunciando Le Monde e Mediapart per diffamazione. I processi hanno confermato la correttezza dell’operato di Mediapart, mentre Le Monde è stato in un caso riconosciuto colpevole di diffamazione nei confronti di Cage e del suo cofondatore Guillaume de Fondaumière perché si è rifiutato di rivelare le sue fonti e non ha quindi potuto dimostrare la veridicità di quanto pubblicato. Abbiamo anche chiesto un commento Sindacato dei lavoratori del gioco video (STJV)un sindacato francese che ha seguito e documentato i processi che coinvolgono Quantic Dream. “STJV è generalmente contraria a questo tipo di riconoscimento. Ancora una volta, un singolo individuo verrà premiato per un lavoro collettivo, cancellando chi ha effettivamente svolto quell’opera. Invece di premiare queste ‘personalità’ e promuovere i metodi di produzione a cui costringono i lavoratori, dovremmo mettere in discussione questo modo di realizzare videogiochi e promuovere il benessere di chi li sviluppa”. L’anno scorso il premio Stella della Mole è stato assegnato a un’altra figura molto controversa: l’attore Kevin Spaceysotto processo per diversi crimini sessuali. “Il Museo del Cinema aveva le ‘palle’ [lo disse in italiano] per invitarmi a ricevere questo premio”, ha commentato l’attore durante la masterclass tenuta per l’occasione.

Matteo Lupetti

cinema.museitorino.it

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