Un filo conduttore che non ha fine, un filo conduttore che continua a fare il suo lavoro, un filo conduttore che ormai è diventato arancione. La continuità del filo invisibile c’è e continua ad esserci: il classe 2008 dell’Alcionedopo un piccolo problema tecnico nel sistema l’anno scorso, hanno battuto il Vis Nova 3-2 proclamandosi così nuovi campioni della Lombardia.
CHE REAZIONE
Per riprendersi da uno shock sappiamo che ci vuole tempo e non sempre è così semplice, ma i ragazzi sì Marco Brunetti hanno reagito in modo sorprendentemente aggressivo: dopo 120 secondi sono andati sotto di un gol, e dopo mezz’ora hanno riaperto la partita, andando poi negli spogliatoi con un gol di vantaggio (2-1). «All’inizio eravamo in difficoltà, prendevamo gol su deviazione, eravamo poco uniti e ci innervosivamo. Abbiamo cercato dei lanci lunghi che non fanno per noi, perché non abbiamo questo tipo di caratteristiche, non è la soluzione dei problemi: dobbiamo giocare a calcio”. E Alcione giocava a calcio, anzi giocava.
RIPRENDIAMOCI IL TROFEO
Alzare la coppa al cielo non è un gesto nuovo per gli Orange: due anni fa, in Under 14, dopo aver travolto Ponte San Pietro con un sonoro 5-0, si proclamarono campioni regionali sotto la guida di coach Calderoli, attualmente allenatore dell’Under 15 Elite. L’anno scorso il titolo scivolò di poco, il filo si aggrovigliava e nella migliore delle ipotesi un piccolo nodo impediva il proseguimento della stesura del racconto. Dopo aver vinto lo scudetto, i ragazzi arrivano favoriti in finale, ma Masseroni ha pensato bene di sgambettare e far sfumare il sogno arancione. Un sogno così grande che è impossibile non desiderarlo più: un sogno che ritorna ai legittimi proprietari il 15 giugno a Cavernago. «Siamo contenti per la vittoria perché abbiamo lavorato tanto. Con il lavoro di un solo anno una finale può essere persa come una vittoria, gli episodi possono volgere a tuo favore o voltarti le spalle, ma ciò che conta è che noi eravamo lì, presenti. A parte il primo quarto d’ora in cui abbiamo decisamente faticato, abbiamo provato pian piano a riprendere a giocare e alla fine il risultato è arrivato. I ragazzi sono stati davvero bravi, hanno lavorato duro e si sono applicati: è stato un percorso lungo e difficile ma ora ci godiamo la festa”.
LA RISCOPERTA
A guidare il gruppo è stato il tecnico Marco Brunetti, dopo la cocente delusione dello scorso giugno. L’inizio di campionato è stato zoppicante, poi i ragazzi, macinando giochi e prendendo fiducia, si sono rimessi in carreggiata: hanno dato tutto e si sono presi una grande rivincita. Finito terzo in campionato diventa l’unica squadra imbattuta della Lombardia e gioca la terza finale in tre anni, la seconda vinta in tre anni. «Senza dubbio siamo arrivati ad un punto della stagione in cui ci trovavamo in una brutta situazione. Nei primi giorni si sono scontrati, hanno faticato nelle partite con ragazzi magari inferiori a noi tecnicamente ma che erano cresciuti fisicamente e che mettevano forza nelle gambe. Avevamo semplicemente bisogno di ritrovare la nostra squadra e lavorare come un gruppo unito: è una squadra abituata a lottare in ogni partita e aveva solo bisogno di riscoprire se stessa”.