Detenuto di 74 anni si suicida nel carcere di Teramo. Dall’inizio del 2024 i casi sono 44. “È una sconfitta per lo Stato”

Un detenuto di 74 anni, Giuseppe Santoleri, si è tolto la vita impiccandosi in una cella del carcere di Teramo. L’uomo stava scontando una pena a 18 anni per l’omicidio, complice il figlio, della moglie, la pittrice Renata Rapposelli, avvenuto il 9 ottobre 2017 a Giulianova. “Alle 7 il compagno di cella […]

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UN detenuto Di 74 anni, Giuseppe Santolerisi è tolto la vita impiccandosi in una cella di prigione Teramo. L’uomo stava scontando una pena di 18 anni per l’omicidio, in collaborazione con il figlio, della moglie pittrice Renata Rapposelli, avvenuto il 9 ottobre 2017 a Giulianova. “Alle 7 azienda di cella immediatamente chiamato il poliziotto in servizio e le operazioni di soccorso sono state immediatamente lanciate nel disperato tentativo di farlo salvali vita, ma non servirono a nulla sforzi abbondante”, ha detto Giuseppe Palliniil segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria.

“Per quanto abbiamo potuto apprendere si tratta di una materia ristretta di cui non è mai stata protagonista eccessi e osservò sempre diligentemente il regole penitenziari”. Un episodio che, secondo il sindacalista, porta con sé”il fallimento del sistema penitenziario talvolta incapaci di intercettare il disagio dei più vulnerabili che vedono nel gesto estremo una via di fuga”. Non solo. “È una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea”.

E il 44a vittima negli istituti penitenziari italiani dall’inizio dell’anno – dichiara in una nota Aldo Di Giacomosegretario del Sindacato Polizia Penitenziaria – forse qualcuno pensa che non intervenendo sì si svuoteranno carceri”. Poi Di Giacomo evidenzia un’altra faccia della medaglia dell’“emergenza carceraria”: “l’aumento attacchi e violenza contro il personale carcerario che ha raggiunto la struttura 40% in più entro pochi mesi. Lo stesso giorno del suicidio di Teramo, lo sono otto gli agenti hanno aggredito e costretto a ricorrere alle cure mediche”: E poi conclude: “Il governo e l’Amministrazione penitenziaria Non sono in grado di contrastare questa situazione. Il tanto sperato cambio di rotta non c’è stato con questo governo con il quale abbiamo visto aumentare l’indifferenza verso i problemi delle carceri”.

Necessario, secondo l Saidi interventi urgenti per fronteggiare la costante situazione di tensione vissuta nelle carceri italiane: “Si potrebbe ipotizzare a nuovo sistema penitenziario suddiviso in tre livelli”, spiega il segretario generale Donato Capece. “La prima, per i reati meno gravi con pena detentiva non superiore a 3 anni, caratterizzata da pene alternative al carcere, come l’istituto della “libertà vigilata”; il secondo livello riguarda le pene detentive superiori a 3 anni, che dovranno inevitabilmente essere scontate in carcere, ma in istituti molto meno affollati per l’alleggerimento derivante dall’operatività del primo grado e una notevole riduzione del ricorso alla custodia cautelare. Il terzo livello, infine, è quello della massima sicurezza, in cui il contenimento in carcere è l’obiettivo prioritario”, conclude il leader del Sappe.

È salito a 44 il numero delle vittime nelle carceri italiane dall’inizio del 2024. E a Teramo non è la prima volta che accade un episodio del genere. Lo scorso 17 marzo, un giovane detenuto del carcere di Castrognodi circa 20 anni, si era tolto la vita impiccandosi in bagno il giorno del suo compleanno. Mentre il 2 aprile, un detenuto di 32 anniche era detenuto da alcuni giorni Carcere di Uta (Cagliari) si era tolto la vita durante la notte. E ancora, sempre in Sardegna, nel carcere Bancali (Sassari), è stato un uomo a suicidarsi 52 anni.

 
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