Ancona, tante incertezze. La rabbia di Silvetti: «Di Tiong nemmeno l’ombra»

ANCONA Una corsa ad ostacoli, una lotta contro il tempo. Sempre più difficile con la speranza di iscriversi almeno alla Serie D che regredisce giorno dopo giorno in un gocciolamento senza fine che sta portando alla disperazione una tifoseria annientata e nauseata.

Da un lato la determinazione di Daniele Silvetti nel limitare i danni dello sfortunato default societario del 4 giugno. D’altro canto ci sono gli ostacoli che rendono estremamente difficile il percorso per raggiungere un obiettivo che è già un eufemismo definire complicato. Il comportamento estremamente ambiguo di Tony Tiong non lo aiuta di certo. Al momento c’è silenzio generalizzato da parte del malese.

Il silenzio di Tiong

Lo stesso sindaco Silvetti conferma di non aver ricevuto alcuna comunicazione né da Tiong né dal suo avvocato Stefano Giangrande. «Ad oggi non ho notizie ufficiali né di Tiong né del suo avvocato. Ieri gli uffici comunali erano chiusi ma ripeto che non ho avuto alcuna indicazione o contatto in merito ad un possibile incontro”. Così si è espresso Silvetti con evidente disappunto, determinato però a proseguire nel suo impegno per salvare il salvabile.

“Se non ottengo nulla da Tiong, continuerò per la mia strada da domani.” Cioè il piano B rappresentato dalla costituzione di una nuova società per seguire l’iter di cui all’art. 52 della Noif. Il comportamento di Tiong resta ancora una volta indecifrabile e più ambiguo che mai. Ai proclami lanciati una settimana fa con il comunicato diffuso tramite lo studio legale Giangrande non è seguita alcuna attività concreta. Dopo aver rivendicato gli “ingenti investimenti fatti nel club” Tiong si è impegnato ad adottare “tutte le iniziative possibili utili a perseguire il miglior interesse della comunità e dei tifosi stessi” promettendo di “intervenire personalmente presso le sedi istituzionali e nel dibattito pubblico anche per tutelare il mio onore e il mio lavoro”.

Tiong ha inoltre assicurato che accetterà la convocazione del sindaco e che vorrebbe incontrarlo di persona “quando sarò in Italia di persona per cercare di gestire al meglio la situazione che purtroppo si è venuta a creare, e contro ogni mia intenzione e volontà”. Ad oggi, a questo turbinio di parole non sono seguiti i fatti. Lo stesso studio legale Giangrande, che dovrebbe essere la sua voce in Italia, è rimasto in silenzio, declinando ogni invito a discuterne con i media. Altro che le annunciate “interviste alla stampa”. I comportamenti dilatori finora di Tiong aumentano le difficoltà di Silvetti che ha fissato al 18 giugno la scadenza per ottenere chiarezza dal malese su cifre, dati e intenzioni riguardanti l’US Ancona.

Scadenze strette

Il sindaco sta lavorando intensamente ad un piano B che permetta di procedere parallelamente ai fatti dell’US Ancona. Ha già avuto diversi contatti con imprenditori locali ed esterni. Proprio da quest’ultimo sono emerse manifestazioni di interesse che sembrano avere basi concrete. Nel nuovo assetto societario che dovrebbe supportare la richiesta di iscrizione in serie D ai sensi dell’art. 52 NOIF includerebbero anche due imprenditori locali. Nel frattempo Silvetti si è mosso efficacemente sia con il ministro dello Sport Andrea Abodi, con cui vanta ottimi rapporti, sia con il presidente della LND Giancarlo Abete.

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Corriere Adriatico