“Nel territorio di Manfredonia e zone limitrofe sono in evoluzione dinamiche criminali” – .

Manfredonia. Si è svolto a Manfredonia – presso l’Auditorium “C. Serricchio” – l’incontro con il procuratore aggiunto e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Bari, dottor Francesco Giannella, organizzato dal Rotary Club Manfredonia con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Foggia.

Giannella: dinamiche criminali in evoluzione. Il nostro compito è ricostruire e aggiornare costantemente. Non sono favorevole alla DDA di Foggia. Oltre alla repressione, fondamentale è il contributo della comunità

Nel territorio di Manfredonia e dintorni si stanno evolvendo dinamiche criminali. Ci sono situazioni che negli ultimi anni hanno portato a grandi attriti. La zona è stata teatro di numerosi fatti sanguinosi (l’ultimo ieri). Il nostro compito è ricostruire e aggiornare costantemente questa situazione. Tutto è possibile per quanto riguarda l’istituzione di una sezione della DDA a Foggia. Personalmente non sono favorevole. I risultati ottenuti dalla DDA di Bari sono enormi. Il problema non è spostare la DDA. Il problema è dotare la Magistratura distrettuale e le forze di polizia di forze adeguate. Il tipo di indagine svolta dalla DDA non presuppone infatti una presenza fisica nell’area poco distante dai luoghi in cui si verificano i fatti. È anacronistico. Noi non siamo come i pretori di un tempo che dovevano restare nei villaggi. In realtà è un tipo di lavoro molto strategico e organizzato.

“I collaboratori portano vantaggi investigativi, ma anche nuovi attriti nel contesto della criminalità organizzata. I pentimenti sono l’effetto di forti pressioni da parte dello Stato, di forti capacità investigative, di processi e condanne ottenute. D’altronde le collaborazioni della giustizia comportano nuovi investimenti investigativi, che permettono di comprendere molto meglio le dinamiche viste dall’interno”.

La principale fonte di reddito per le associazioni criminali resta il traffico di droga. Il Gargano fu luogo di numerosi sbarchi di sostanze probabilmente provenienti dall’Albania. Poi c’è il racket delle estorsioni (Vieste in passato era molto interessato) e c’è il rischio che possano riprendere queste attività estorsive. Non possiamo rispondere sui reinvestimenti, sveleremo le modalità con cui si rintracciano e recuperano i beni illecitamente acquisiti. Si tratta però di un’attività per noi fondamentale: ci siamo resi conto da tempo che la semplice repressione non basta. È necessario scavare sotto il terreno della criminalità organizzata per evitare che possa attecchire ulteriormente e soprattutto che non metta in difficoltà il sano tessuto economico. A questo bisogna aggiungere il contributo dell’intera comunità, che passa attraverso l’impegno delle associazioni e dell’amministrazione comunale”.

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