“Sono un parafulmine? Un allenatore deve essere anche questo” – .

“Sono un parafulmine? Un allenatore deve essere anche questo” – .
“Sono un parafulmine? Un allenatore deve essere anche questo” – .

Il tormento mediatico (certo, c’è anche quello nella vita di un allenatore) sta per finire: Stefano Pioli affronta la terzultima conferenza stampa della sua avventura milanista ed è facilmente immaginabile che ne farebbe volentieri a meno. Poi a fine stagione, come ha detto, farà un bilancio davvero definitivo e spiegherà approfonditamente tutte le sue ragioni, ma intanto bisogna fare finta di nulla e andare avanti come se nulla fosse per altri tre. Giochi. Anche perché in questo momento ci sono ancora due obiettivi da portare a casa. Relativamente facile, concordato, ma ancora non raggiunto: il secondo posto e la certezza di partecipare alla Supercoppa Italiana. In ogni caso, significa più soldi nelle casse del club.

tre ragioni

Pioli spiega chiaramente tutti i motivi per cui servono i tre punti: “Domani dobbiamo vincere perché da troppo tempo non vinciamo, perché il secondo posto è importante e non è ancora stato raggiunto, e perché serve rispetto verso la società”. e i tifosi. Io come sono? Non mi dà più fastidio niente, l’unica cosa che mi darebbe fastidio sarebbe vedere una squadra senza motivazioni ed energie per arrivare al meglio. Ma la squadra sta bene. Non importa come sto, poi a fine stagione con il club sì deciderà il nostro futuro. Florenzi dice che sono stato spesso un parafulmine? La figura dell’allenatore prevede anche questo ruolo, cioè tutelare le squadre e la società, e per me non è mai stato un problema farlo”. La società è chiaramente un campo centrale per Pioli in questo finale di stagione: bisognerà parlarsi chiaro e lasciarsi nel migliore dei modi. “Credo che la società abbia dimostrato in questi anni di saper lavorare e di saper essere ambiziosa. Poi, ripeto, tutti insieme dobbiamo cercare di finire questo campionato nel migliore dei modi, dopodiché la società cercherà di dare le risposte giuste al momento giusto”.

rimpianto

Pioli assicura che la squadra sta bene, ma è lecito pensare che qualche giocatore con orizzonti nazionali all’Europeo possa avere qualche tentennamento nel dedicarsi completamente. Spiega il tecnico: «All’inizio della settimana ho detto che il mio ufficio è sempre lì, e quindi chi si sentiva di aver già dato tutto, chi era un po’ stanco, chi aveva meno energie, chi non si sentiva in grado di aiutare il avrebbe potuto dirmelo, ma non si è presentato nessuno. Così ho visto le cose che volevo vedere. Il rimpianto più grande di quest’anno? Le due partite con la Roma, nel modo più assoluto, perché potevamo andare in semifinale anche con il Bayer Leverkusen”.

 
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