Dispersa nel Natisone, è stata ritrovata la borsa con il cellulare di una delle ragazze. Ricerca continua in Friuli – .

Premariacco, 1 giugno 2024 – La borsa con il il proprio cellulare delle ragazze, tra le 3 disperse nel fiume Natisone, a Premariacco, in Friuli. Il segnale del cellulare era stato intercettato in mattinata dai soccorritori. I tre ragazzi si strinsero in un abbraccio straziante, nel tentativo di resistere alla furia delle acque. Poi sono scomparsi dalla vista dei soccorritori.

Ragazzi dispersi nel fiume Natisone in Friuli, la mappa

Il cellulare ritrovato è quello a cui era stato lanciato l’SOS al numero di emergenza 112 da parte dei tre ragazzi travolti dall’esondazione del fiume Natisone. Appartiene a Patrizia Cormosla ventenne scomparsa con le sue due amiche, Bianca Dorgos

e Cristian Casian Molnar. Il cellulare era ancora custodito all’interno della borsa della giovane. Il cellulare è stato ritrovato in tarda mattinata vicino alla riva del fiume, a poca distanza dal ponte romanograzie a Sistema Cercatore di vita che permette – con un dispositivo montato su un drone – di agganciare e localizzare la posizione dei cellulari anche a dispositivo spento.

I tre ragazziSecondo i primi accertamenti si erano recati alla ‘spiaggia di Premariacco’ per una passeggiata e un po’ di relax quando sono stati sorpresi dalla furia dell’acqua. Le ricerche sono continuare tutta la notte, senza successo. «È impressionante lo schieramento di mezzi che fin dalle prime luci dell’alba perlustra la gola di Premariacco in direzione Paderno», comunica in un post il sindaco del paese, Michele De Sabata, postando una foto dei mezzi dei vigili del fuoco. “Durante la notte hanno sospeso le ricerche in un punto in attesa di poter scendere o risalire il fiume. Sono ore decisive”.

Il post del sindaco di Premariacco, Michele De Sabata

I giovani – due ragazze di 20 e 25 anni e un ragazzo di 25 anni – furono inghiottiti dal Natisone in piena, all’altezza del ponte romano di Premariacco. I tre amici avevano raggiunto un isolotto in mezzo al fiume, ancora quasi asciutto. Poi all’improvviso lo è arrivò l’ondata del diluvio con il livello dell’acqua che si alza improvvisamente, passando da 15 metri cubi al secondo a quasi 250 in brevissimo tempo.

I tre amici hanno chiesto aiuto al 112, stringendosi insieme in un grande abbraccio e cercando di resistere alla violenza dell’acqua. Alla fine furono travolti davanti agli occhi di numerosi testimoni e dei vigili del fuoco che invano avevano lanciato delle corde per soccorrerli. In serata i genitori, i familiari e gli amici sono arrivati ​​al campo base dei soccorritori.

Sono in quella zona varie depressioni create dalle inondazioni passate. La stradina che scende al fiume entra in prossimità di una piccola piattaforma e, poco dopo, proseguendo verso il ponte, il livello scende notevolmente, per poi rialzarsi e ritrovarsi sulla collina. È lì, su uno sorta di collina, che aveva deciso di fermare i tre ragazzi, come descritto da alcuni residenti di Premariacco che conoscono bene la zona. Sfortunatamente, tra pochi minuti questo bacino si riempì d’acqua e non avrebbero potuto attraversarlo perché sarebbero stati trascinati dalla corrente, diventata subito impetuosa, spiega un altro residente. Per cui invece “giustamente” le due ragazze e il giovane hanno chiamato e aspettato aiuto. “Purtroppo il livello è salito eccezionalmente in pochi minuti prima che i vigili del fuoco riuscissero a predisporre un sistema per agganciarli”.

Il Natisone è un fiume difficile: poche decine di metri a valle c’è un punto dove l’acqua, anche in condizioni normali, arriva a 15 metri di profondità e ci sono correnti e vortici che si trascinano sul fondo e si incastrano tra i massi della gola . COSÌ, “i tre ragazzi dovevano essere ignari del pericolo: solo i residenti conoscono i capricci di Natisone. Ieri mattina, quando sono scesi sul letto del fiume per scattare le fotografie, non c’erano segni di quello che sarebbe successo, l’accesso era libero e l’acqua, bassa e ancora calma, scorreva solo dalla parte opposta a dove si trovavano loro.

A Premariacco, sul luogo della scomparsa dei tre ragazzi, si trovano sono arrivati ​​anche i loro familiari. Stanno seguendo dal comando dei vigili del fuoco, dal punto più vicino possibile, tra quelli accessibili, alla ricerca dei loro cari. Uno li sostiene Psicologo della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Al momento il dispositivo di soccorso messo in campo dai Vigili del fuoco nazionali conta 40 specialisti subacquei, soccorritori fluviali di tutti i comandi della regione, operatori di droni, topografi, squadra speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Numerosi anche i volontari della Protezione Civile schierati lungo il fiume Natisone. Inoltre sono state ispezionate anche alcune centrali idroelettriche, senza successo.

 
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