“La memoria è un dovere civico” – .

“La memoria è un dovere civico” – .
“La memoria è un dovere civico” – .

Il messaggio del presidente ai prefetti per la Festa della Repubblica. “Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva della democrazia e gettò le basi per un rinnovato patto sociale”, scriveva. Nel pomeriggio, in occasione del concerto festivo, il capo dello Stato ha dichiarato: “Angosciato corsa agli armamenti dalla Russia. Impegno per la pace ma senza baratti insidiosi”

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Come ogni anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio ai prefetti d’Italia in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica. “Ricordare l’eredità ideale di quegli eventi fondativi è un dovere civico”, ha scritto il capo dello Stato. Che sulle prossime elezioni europee ha aggiunto: “Consacreremo la sovranità dell’Ue” (SPECIALE ELEZIONI – FATE IL TEST SUI PARTITI). Nel pomeriggio, poi, il capo dello Stato è intervenuto al Quirinale in occasione del concerto al corpo diplomatico accreditato in Italia in occasione della Festa della Repubblica, dicendo: “La Russia sta vivendo un’angosciante corsa agli armamenti. Impegno per la pace ma senza baratti insidiosi”.

“Pagina decisiva della democrazia”

“Nel 1946, la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva della democrazia e gettò le basi per un rinnovato patto sociale, che troverà completa articolazione nella Carta Costituzionale. Un risultato raggiunto dopo i tragici eventi bellici e la Liberazione dal nazifascismo, costellati da molteplici episodi di eroismo e di efferate stragi, di cui quest’anno in numerose località si ricorda l’ottantesimo anniversario”, ha scritto Mattarella. “Ricordare l’eredità ideale di quegli eventi fondativi”, quali la lotta di Liberazione e la scelta repubblicana, “è un dovere civico e un’occasione preziosa per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra comunità, inserita oggi nella comunità più ampia”. dell’Unione Europea che abbiamo deciso di creare con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo la sovranità tra pochi giorni con l’elezione del Parlamento europeo”, ha aggiunto.

L’invito di Mattarella al ricordo

“Ricordare – scrive Mattarella – è esercizio proprio di ogni cittadino e soprattutto di chi, esercitando funzioni pubbliche, trova nei principi costituzionali di libertà, uguaglianza e solidarietà una bussola di sicuro orientamento di fronte alle complesse sfide del presente. I prefetti, in particolare, sono chiamati nei territori provinciali ad essere, ogni giorno, perno di unità e di coesione sociale, incarnando, nei delicati ambiti loro affidati, la missione di instancabili ‘operatori della Costituzione’, operanti per la bene comune”. “È un’azione che, insieme alle altre istituzioni e alle diverse espressioni della società civile, i prefetti svolgono nella ricerca dell’interesse generale e per trovare soluzioni adeguate ai problemi delle comunità, in una fase resa ancora più difficile dalla il duro contesto internazionale”, si legge ancora nella lettera.

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Il lavoro dei prefetti “prezioso”

Riguardo ai prefetti, Mattarella ha aggiunto che il loro lavoro è “prezioso per l’unità del Paese e la sua coesione” ed è valido “dagli spazi di mediazione per la tutela del lavoro e per il superamento dei conflitti sociali, alla cura, con le amministrazioni locali, delle fasce più deboli della popolazione, a percorsi efficaci di accoglienza e integrazione dei migranti”. “Ciò vale – scrive il presidente – per la tutela delle libertà dei cittadini nello svolgimento della vita quotidiana, per lo sviluppo di efficaci quadri di sicurezza per territori sempre più sicuri e vivibili. Si applica alla garanzia dell’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione”. E ancora: “Con la lotta alle tendenze criminali, alla violenza e alla disgregazione, con la promozione, soprattutto tra le generazioni più giovani, della diffusione dei valori del rispetto della persona e del dialogo tra le distinte posizioni politiche, sociali, culturali e religiose , si affermano importanti testimonianze di devozione alla Repubblica e di senso dello Stato”.

Mattarella: il 2 giugno rafforza “l’orgoglio della partecipazione”

Prosegue la lettera di Mattarella: “Quando si creano proficue sinergie tra le istituzioni locali e si favoriscono percorsi di connessione tra il centro e i territori, quando – come è avvenuto anche negli ultimi mesi – si affrontano insieme le situazioni emergenziali, quando gli enti locali vengono sostenuti nel superare momenti di crisi crisi amministrativa e finanziaria, si rafforza l’unità dell’edificio democratico, valorizzando il principio di autonomia nell’orizzonte della solidarietà”. Quindi la lettera si conclude con questo auspicio: “Nel rinnovare i sentimenti di gratitudine della Repubblica per l’opera svolta, rinnovo ai prefetti e a tutti coloro che operano per il bene della comunità i migliori auguri di buon lavoro e di buone feste. , nell’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno rafforzi la consapevolezza e l’orgoglio della partecipazione, prerogativa di ogni cittadino”.

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Mattarella: la scelta della Repubblica richiama alla responsabilità

Nel tardo pomeriggio il capo dello Stato è poi intervenuto al Quirinale in occasione del concerto del corpo diplomatico accreditato in Italia. “Il 2 giugno 1946 l’Italia scelse la Repubblica. Quel voto – all’inizio della vita democratica – ha rappresentato un richiamo alla responsabilità per gli italiani. In quegli anni di speranze diffuse, aspirazioni al benessere e al miglioramento della condizione personale, procedevano di pari passo con le conquiste democratiche e sociali”, ha detto Mattarella.

Mattarella: impegno per la pace ma senza baratti insidiosi

“Come il 2 giugno 1946 “sentiamo – oggi a livello globale – il bisogno di impegnarci per la pace, per perseguire insieme ovunque la libertà e lo sviluppo, la democrazia e la diffusione del benessere, la maturazione civile, la crescita economica e i diritti: questo ci appare, nella comunità internazionale, la grande sfida, l’orizzonte che abbiamo di fronte. Rifiutando con decisione il baratto insidioso: sicurezza a scapito dei diritti, assenza di conflitti aggressivi in ​​cambio di sottomissione, ordine attraverso paura e repressione, prosperità economica in cambio di sudditanza”, ha affermato il presidente Mattarella. “Con l’invasione dell’Ucraina – Paese indipendente e sovrano – la Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e ancora una volta ha scavato un solco tra i Paesi del continente che sognavamo in pace e collaborazione, liberi e democratici fin da Lisbona. a Vladivostok La Federazione Russa ha demolito l’architettura di sicurezza che da molti decenni garantisce la pace e la stabilità nel continente europeo, a partire dagli Accordi di Helsinki della metà degli anni ’70; un comportamento tanto più grave in quanto messo in atto da uno dei Paesi su cui ricadono le maggiori responsabilità nella comunità internazionale, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica.

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Mattarella: avviare subito processo per “due popoli, due Stati”

“Dobbiamo avviare immediatamente un processo che metta fine ai massacri e porti finalmente ad una pace stabile, con il pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e Palestina, necessariamente in tempi brevi affinché ciò sia veramente possibile. Nell’immediato futuro, ribadiamo l’imperativo di attuare pienamente quanto richiesto dal Consiglio di Sicurezza per il cessate il fuoco, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza e il rilascio degli ostaggi sequestrati durante l’attacco disumano del 7 ottobre”, ha affermato il Presidente. della Repubblica, Sergio Mattarella che poi aggiunge: “Tutti sentiamo che da tante parti del mondo si leva un grido di sofferenza, di una richiesta di serenità di vita, di giustizia, di pace. L’Italia, Paese fondatore dell’Unione Europea, convinta partecipe del rapporto transatlantico, dell’amicizia e dell’alleanza in cui questo si esprime, continuerà ad impegnarsi – anche come Presidente di turno del Gruppo dei 7 – per la tutela – sempre e ovunque, per tutti – dei diritti fondamentali della persona, per la pace e il dialogo tra i popoli e gli Stati, per la giustizia e la solidarietà internazionale, per la lotta alla fame, alle malattie, al sottosviluppo, per la difesa dell’ambiente”.

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