Di cosa abbiamo parlato questa settimana – .

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Stati Uniti – Stordi e confusi
In tutto il dibattito televisivo svoltosi giovedì sera in Italia, c’è stato un solo momento in cui Trump non ha mentito: quando ha ammesso di non aver capito nulla di quanto aveva appena detto Biden. Per il Presidente in carica – verrebbe da dire uscente, a questo punto – le cose non potevano andare peggio: troppo debole, troppo stanco, troppo vecchio, questi i commenti, i più gentili, letti sui social e sui giornali. Se gli attacchi repubblicani erano attesi, le suppliche democratiche hanno sorpreso tutti: Joe, ritirati, è partito il coro unanime nientemeno che dalla redazione del New York Times. Fatelo per il bene del partito, del Paese e soprattutto vostro, si chiedono in molti. E forse questa è la prova che Biden non può davvero essere presidente degli Stati Uniti d’America: ormai sono tutti preoccupati per lui. Come se fosse un vecchio qualunque.

Controversie – Pagina Fasc
Dopo le tante polemiche social e le pochissime polemiche in Parlamento seguite all’inchiesta di Fanpage sui cosiddetti “giovani meloniani”, è arrivata la seconda puntata e qualche nodo è finalmente venuto a galla. Flaminia Pace, presidente di Gioventù nazionale Pinciano, ha lasciato il Consiglio nazionale dei giovani (ma attenzione: non si è dimessa) e se n’è andata anche Elisa Segnini Bocchia, responsabile della segreteria della deputata Ylenja Lucaselli, che era stata ancora più dura nel vantarsi di essere apertamente razzista. Lo scenario è grave, sì, ma soprattutto desolante: le parole di Meloni, le solite – «razzisti, antisemiti e nostalgici incompatibili con FdI» – sembrano uscire da una ChatGPT dell’ambiguità, e i giovani protagonisti dei video ci appaiono soprattutto come dei bambini troppo pieni di sé, di puerile stupidità, per rendersi conto di quanto stupida sia l’ingenuità commessa.

Politica – Alzati e cammina
Non che il governo in carica sia quello da cui ci si aspettano grandi battaglie sul salario minimo e sui diritti dei più deboli (soprattutto se non italiani, s’intende), ma Salvini e Tajani sono riusciti a far passare Giorgia Meloni per un cuore di zucchero, mercoledì 2 giugno alla Camera. La Meloni ha tenuto un discorso in cui ha ricordato la morte (l’omicidio) di Satnam Singh, il bracciante indiano ucciso dai macchinari e dai caporali nelle campagne di Latina, e mentre gran parte della sala si alzava ad applaudire, i colleghi alla sua sinistra e la destra rimase seduta. “Forza ragazzi, alzatevi anche voi” ha dovuto borbottare a un certo punto, e ringraziamo i microfoni aperti per il grottesco “fuori onda”. Tajani ha obbedito all’improvviso, mentre Salvini, riluttante, ha impiegato un po’ prima di obbedire, giusto per assicurarsi, anche questa volta, la maglia rosa nello sprint dell’antipatia.

Notizie – Baia dei Pirati
La vita di Julian Assange ricorda un romanzo di Jules Verne, uno di quelli in cui il mondo intero sembra uno spazio troppo piccolo per le avventure audaci dei suoi protagonisti. Nato in Australia, ricercato negli Stati Uniti, catturato in Inghilterra, amato in Russia, famoso e famigerato in tutto il mondo, condannato e liberato allo stesso tempo. Con un finale che persino la fantasia di Verne avrebbe fatto fatica a immaginare, Assange ha deciso di concludere la sua saga in un’ambientazione che persino i più esperti esploratori di romanzi avrebbero difficoltà a trovare sulla mappa: le Isole Marianne Settentrionali, un minuscolo arcipelago in mezzo al Pacifico, ottimo per le vacanze al mare e, scopriamo ora, per dichiararsi colpevoli di crimini contro la sicurezza nazionale.

Diritti – Marina del Pride
Nel corso di trent’anni di vita politica, la famiglia Berlusconi, per sangue e per matrimonio, è sempre stata più progressista di molti del centrodestra in tema di diritti civili. Ricordiamo l’ex compagna Francesca Pascale e il suo coming out nel 2021, ma anche la trasformazione di Alessandra Mussolini da temibile scheggia nera (la fondazione di Alternativa Sociale con Fiore e Tilgher risale al 2004) a fata arcobaleno. Sarà il weekend del Pride a Milano, ma anche Marina Berlusconi, intervistata da Daniele Manca sul Corriere, ha detto: «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti LGBT, mi sento più in sintonia con la sinistra di buonsenso». Sul carrozzone dei diritti c’è posto per tutti, purché alle belle parole seguano impegni concreti. Marina Berlusconi ha da poco rilanciato la Silvio Berlusconi Editore: costruire un catalogo di un certo tipo, del resto, può essere un buon modo per fare qualcosa all’interno dello spazio politico del centro-destra.

Personaggi – Influencer stagionali
Ci sono molte cose negative che si possono dire su Fedez, ma di sicuro ha una cosa positiva: il suo senso dell’umorismo. Il nuovo, imbarazzante modo di Chiara Ferragni di usare i social media ci mostra che è stato il suo ex marito, e solo lui, a creare situazioni divertenti, a prendersi in giro e a creare gag esilaranti con i suoi figli e l’ex moglie. Lei non sa come fare. Per niente. Ha anche parlato del suo ultimo contenuto cringe Dagospia che, giustamente, la definisce “empatica come un merluzzo bollito”. Cosa c’è di meno empatico, infatti, che non capire che non sei divertente? “Una boomer nuova ai social media”, così appare nei suoi ultimi video, in cui doppia voci italiane prese dai bassifondi più trash di TikTok o balla male la canzone di Mahmood all’aeroporto. Una serie di scenette che non sono divertenti, anzi, sono addirittura dolorose da guardare. A questo punto sorge un dubbio: e se questo, farci dispiacere, fosse il suo vero scopo?

 
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