Sporco, disagio e traffico: l’altra faccia di Nameless. Il sindaco Isella: «Sono stufo»

«Nameless genera criticità sul territorio: traffico, parcheggi selvaggi, ragazzini ubriachi»: è l’altra faccia della medaglia, descritta da chi è «oltre Annone, cioè oltre il cerchio dello schieramento di forze e qui – dichiara il sindaco di Civate, Angelo Isella – la musica cambia letteralmente. Cominciamo quindi a saziarci di questo celebratissimo evento, che sembra immacolato, anche se ne ha, ma chissà perché solo gli altri li vendono. Non sono poi così convinta – dice Isella – dell’indotto: non vediamo aumenti di fatturato di imprese e ristoranti, eppure siamo il paese più vicino. Per quanto riguarda gli alberghi, non parlatemi di evento provvidenziale: i pochi che abbiamo in zona sono pieni anche senza Nameless; da imprenditore posso testimoniare che, spesso, i miei clienti dall’estero trovano tutto pieno e (come un mese fa, dagli USA) li ho dovuti mandare a stare quasi a Milano perché qui non trovavano nulla da prenotare” . Denuncia, Isella: «Ogni anno, durante Nameless, mi ritrovo con la zona Isella, dove si trova il campeggio, disseminata di bottiglie di birra, oltre che di auto parcheggiate abusivamente. Nameless sarà anche un evento di risonanza nazionale, ognuno bello e buono quanto vuole: è un evento dove chi lo organizza guadagna e ai Comuni, come il mio, restano preoccupazioni e disagi”.

Isella non le manda più notizie: «Per me, come sindaco, questo evento mi dà molto fastidio. Parlo da sindaco del comune dove si trova San Pietro al Monte, prossimo candidato al patrocinio Unesco: il nostro territorio attira da solo un turismo, di altro tipo, molto migliore di questo, capace nella maggior parte dei casi di provocare danni. Non ho nulla contro Nameless, chi apprezza può andare avanti, ma per favore diciamo tutta la verità e cioè che comuni come il nostro, ogni giugno, spendono le tasse di cittadinanza per mobilitare la polizia locale e ripulire dove clienti della cucciolata Nameless. Mi sembra corretto dirlo: le criticità ci sono, anche se nessuno le dice. E’ ora di renderci conto che, con questo festival, abbiamo un problema di ordine pubblico, di sicurezza stradale e di decoro. Questo è ciò che crea l’evento, insieme al divertimento dei giovani, ovviamente, e al ritorno di immagine, solo per Annone e sicuramente soprattutto per chi lo organizza. Senza nome – per Isella – genera problemi sul territorio e un turismo che va a dormire alle 6 del mattino e non si vede più fino alle 2 del pomeriggio. Quale indotto? Ci sono tre giorni all’anno che, a fronte dei problemi, non cambiano certo l’economia di un territorio: le politiche del turismo sono diverse, si attuano creando servizi e un’offerta di ospitalità strutturale, valorizzando il vasto patrimonio di attività sportive, naturalistiche e culturale di cui siamo ricchi. Questo attira clienti tutto l’anno, molto diversi per qualità e, parlando dell’indotto, con capacità di spesa decisamente maggiori. Poi – conclude Isella – se Federalberghi è soddisfatta, come dichiarato dal presidente Beri, loro sono contenti: noi, come pubblica amministrazione, non siamo affatto contenti”.

 
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