Seconda stella e firma sul rinnovo, Inzaghi può dire sì entro fine stagione – .

Seconda stella e firma sul rinnovo, Inzaghi può dire sì entro fine stagione – .
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Il primo rinnovo datato giugno 2022: la delusione per lo scudetto mancato è ancora cocente, ma un paio di coppe avevano reso felice la stagione d’esordio di Inzaghi. Il secondo rinnovo nel settembre 2023 quando l’orgoglio di Istanbul si gonfiava nel petto: la finale dell’ultima Champions League aveva fatto dimenticare un campionato così così, e c’erano ancora un’altra Coppa Italia e un’altra Supercoppa a impreziosire il cammino della ‘L’Inter di Simone. Il terzo capitolo della saga è quello che si scriverà solo una volta vinto lo scudetto, quando l’allenatore avrà terminato anche l’ultima cucitura della stella numero due sul petto: la dirigenza non ha fretta e vuole affrontare la questione questione in tempo, ma Inzaghi si è comunque guadagnato una solida promozione sul campo. Tradotto: un nuovo contratto più lungo del precedente e, probabilmente, con tempi di redazione più rapidi rispetto alle ultime abitudini consolidate. Che sia nel derby come sognano i tifosi, che sia leggermente prima o leggermente più tardi, il 20esimo scudetto potrebbe comunque arrivare prima della fine della stagione: questa volta il calendario gioca a favore di tutti, ci sarebbero margini per raggiungere un traguardo Accordo prima dell’eventuale consegna della coppa nelle mani di Lautaro, prevista molto probabilmente per Inter-Lazio del 19 maggio, l’ultima a San Siro.

IL 2+1

Ciò che conta, però, è che l’Inter non vuole privarsi della persona che l’ha guidata verso questo scudetto “diverso”, speciale per il suo valore sentimentale e per il modo in cui sta arrivando: il tecnico nerazzurro ha dominato la competizione con un identità precisa e leadership gentile. La seconda stella che già si intravede luminosa lassù è considerata il frutto del lavoro di questi anni, il raccolto dopo una semina durata tre anni. Concluso con il dessert il primo ciclo nerazzurro, Inzaghi si prepara quindi al prossimo triennio perché il 2027 è l’orizzonte attorno al quale ci muoviamo: non un anno qualsiasi, ma anche la data di scadenza dei contratti del gruppo dirigente, da Il direttore sportivo Piero Assistenza all’amministratore delegato Beppe Marotta, che ha ribadito più volte di non voler andare oltre. E la politica dietro a tutto arriva dalla collaudata coppia di mercato Marotta-Ausilio: l’allenatore dell’Inter non affronta mai una stagione in scadenza. Questione di opportunità, di serenità necessaria per affrontare al meglio le curve possibili restando saldamente al volante. Il contratto di Inzaghi scadrebbe nel 2025, quindi è nelle carte arrivare al prolungamento fino al 2026 prima dell’inizio della prossima stagione: del resto, nei precedenti rinnovi con Simone la società è sempre andata avanti così, di anno in anno, da passo dopo passo . Questa volta, però, sarebbe diverso perché si tratterebbe davvero di una “firma scudetto”: il titolo, che tutti chiedevano con insistenza, Inzaghi sta vincendo con un’autorità raramente vista su questi schermi. La ricompensa sarebbe un passo decisivo, più lungo del solito, oppure un’opzione per un’ulteriore stagione, così da raggiungere il famoso cancello del 2027. Il contratto 2+1 sarebbe condito anche con un meritato conguaglio economico: un conguaglio immaginabile. di poco milione rispetto all’attuale stipendio del 5,5%.

NEL PANTHEON

Il rapporto allenatore-allenatore si è cementato nelle turbolenze della scorsa stagione, quando la pressione dall’alto su Simone era fortissima: in quel momento l’allenatore non si è perso, anzi è stato lì che ha ritrovato la sua strada. Alla luce di questo sentimento e dei risultati raggiunti, il club si muoverà senza forzare tempi e modi, ma con convinzione: è consapevole che Inzaghi è entrato nel radar di alcuni big club europei (Liverpool su tutti), ma sa anche che a Milano ha trovato una casa che non vuole lasciare. Una volta terminato il lavoro con il titolo matematico, in campo il pensiero andrà solo alle statistiche, mentre fuori dal campo si potrà proporre al tecnico un nuovo accordo. Inutile dire che prima arriva lo scudetto, prima arriverà anche l’autografo sul terzo rinnovo. L’ultima partita della stagione è in programma il 26 maggio a Verona, quindi c’è tutto il tempo per immaginare un accordo prima della fine del campionato. Si sa che un allenatore cammina sempre sulle uova ma, ammesso che resti in sella fino all’agognato 2027, Inzaghi metterebbe insieme sei stagioni consecutive sulla panchina dell’Inter. Più dei 5 di Bersellini e del Trap, da quando esiste il girone unico di Serie A, solo il Mago Herrera ha fatto meglio, arrivando a 8. Essere in questo pantheon vale più di qualsiasi rinnovo.

 
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