Le Colnago V4R di Tadej Pogacar sotto i raggi X – .

Le Colnago V4R di Tadej Pogacar sotto i raggi X – .
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Il giunto della colonna della Colnago V4R di Tadej Pogacar

Momento della lettura: 6 minuti

Nel successo dello sloveno Tadej Pogacar domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi, la sua sesta corsa monumento della sua carriera, c’è ovviamente anche la firma di Colnago. Il campione di Squadra degli Emirati Arabi Uniti Emirates correva sul telaio V4Run modello tuttofare del brand brianzolo che si distingue per leggerezza e reattività.

Scopriamolo nel dettaglio, e in particolare nel setup. Come vedremo offre componenti tutt’altro che convenzionali, anche in ambito professionale.

Il telaio Colnago V4R

Vi abbiamo presentato la V4R al momento della sua uscita ufficiale tramite questo video per il sito Cicloturismo nel dicembre 2022. La versione attualmente commercializzata è la cosiddetta “sopravvissuta” di cinque prototipi che hanno debuttato, anche se in maniera completamente diversa davvero ufficiale, al Tour de France di quell’anno.

Le forme ricordano molto quelle delle V3R che l’hanno preceduta, a cominciare dal design della struttura. Il passo avanti di Colnago è stato innanzitutto quello di abbassare ulteriormente il proprio peso. Il triangolo principale rimane quasi identico, 798 grammi, ma la forcella scende da 390 a 375 grammi, quindi il kit telaio completo si riduce da 1.185 a 1.173 grammi.

Ma è sui dettagli strutturali che il lavoro si è concentrato maggiormente. La forcella stessa è stata notevolmente irrobustita nei foderi, permettendo il transito di pneumatici fino al Sezione 32mm. Non solo, è anche più reattivo sull’asse laterale, dettagli che si avvertono quando si devono produrre tiri fulminei e accelerazioni improvvise.

L’altra estremità della bicicletta, il carro posteriore, ha ancora la connessione pendente posizionata nella parte inferiore, ma in una connessione più massiccia e arrotondata. Quasi come se fosse un monostay (anche se in realtà non lo è).

Altre novità rispetto alle V3R sono l’adozione di a Cuscinetto da 1,5 pollici anche sulla parte superiore del tubo sterzoe il movimento centrale standard T47.

La V4R è offerta in 7 dimensionicon un angolo di sterzo tendenzialmente più aperto rispetto al predecessore ma con un assetto che si può definire racing.

I dettagli aerodinamici

A livello aerodinamico, la V4Rs nasce dalla collaborazione tra Colnago e la Politecnico di Milanoe da un approccio che può essere sintetizzato come quello di ricreare una situazione di “vera corsa”. Come l’adozione del doppio portaborraccia montato ma di una sola borraccia presente nella “configurazione” in galleria del vento. I migliori risultati sono arrivati ​​e poi “congelati” da un angolo dell’altro Imbardata Di 15 gradi. Lo Yaw può essere riassunto in modo molto ampio prestoCOME la forza che si oppone all’avanzamento del ciclista. Viene calcolato tenendo conto della direzione del vento, della velocità e della direzione di marcia.

La Colnago V4R sarebbe nata insieme al suo “proprio” manubrio, il CC.01ma nella bicicletta dell’UAE Team Emirates troviamo il marchio Ciao, che firma anche le ruote. L’integrato in questo caso è un modello top di gamma, il SES AR monoscocca realizzata interamente a mano direttamente a Ogden, Utah. Il peso è 380 grammi circae soprattutto propone a svasatura dei terminali dei bassi Di 18 gradi angolari, corrispondente a 5 centimetri. Un componente che costa $ 1.200.

Le ruote non sono diverse e provengono anch’esse dalla gamma Enve. Quelli utilizzati a Liegi-Bastogne-Liegi sono i SES 4.5il costo di $ 2.850. il set per un peso di 1.432 grammi. Destinate ai percorsi collinari, hanno un profilo differenziato di 50 millimetri all’anteriore e 56 al posteriore, con un canale interno di 25 che le rende adatte a pneumatici di almeno 27 millimetri. E a proposito di copertine…

Un tubeless da cronometro

La scelta delle copertine è singolare, ma non troppo a pensarci bene. L’UAE Team Emirates ha Continentale come fornitore, e per la Decana lo sloveno ha scelto una variante del Gran Premio 5000 TR. Si tratta di TTcon quel suffisso che sta per “Prova a tempo“, uno pneumatico tubeless destinato alle prove a cronometro e alle cronometro.

Distinto dal composto Peperoncino neroche è un mix di gomme naturali e sintetiche ad elevato grip e scorrevolezza, nella sezione da 28 mm pesa 245 grammi, una trentina in meno rispetto al modello stradale standard. Pur avendo una minore longevità in termini di chilometri, la mescola molto morbida si è rivelata ideale per le condizioni meteorologiche avverse in cui si è corso in Belgio.

Per il sella la scelta di Pogacar, piazzamenti a parte, è ricaduta Prologo Nago R4. Dalla quarta evoluzione di un modello molto apprezzato dai professionisti, lo sloveno ha scelto la versione 147 mm di larghezza (per 245 di lunghezza). E qui capiamo anche qualche dettaglio ulteriore riguardo alle abitudini di Tadej.

Questo modello, infatti, presenta un centro anatomico leggermente avanzato, in modo da offrire una buona libertà di movimento in tutte le posizioni in cui ci si può trovare seduti. Ha una forma a T e una forma semitonda, ma soprattutto ha un’imbottitura maggiorata di 10 millimetri sui lati e di 3 nella sezione superiore rispetto al modello da 137 millimetri. Segno che, numeri da campione o meno, Pogacar non rinuncia alle comodità.

Archivia il grammo

L’ultimo dettaglio riguarda la trasmissione. L’UAE Team Emirates utilizza il file ShimanoDura Ace Di2e Pogacar a Liegi ha scelto una cassetta posteriore 11-30combinato con una dentatura anteriore 55-40. Una configurazione che permette di coprire un range di rapporti molto ampio. Si va dallo sviluppo metrico più agile, il 40/30 corrispondente a circa 2,85 metri, al 10,68 del 55/11.

Ma sono proprio le due corone ad aver suscitato curiosità, soprattutto tra gli amanti del tuning e della possibilità di togliere anche un solo grammo alla bicicletta. Soprattutto su un componente, la guarnitura, che Pogacar ha recentemente portato alla ribalta per la scelta di optare, da inizio anno, per la lunghezza di 165 millimetri.

Al posto dei plateau standard Shimano Dura Ace (di cui rimangono sia lo spider che il misuratore di potenza integrato) qui ne troviamo alcuni X-CarboRing EVO Di Carbonio-Tiun brand italiano partner del team.

Sia quello interno che quello esterno sono realizzati in alluminio 7075-T6 per la parte che entra in contatto con la catena. La fibra di carbonio rappresenta un vero e proprio elemento strutturale (tra l’altro personalizzato) con finitura lucida 3K e perni in titanio grado 5.

Ma questo non è l’unico elemento Carbon-Ti sulla bici di Pogacar. Ci sono anche i due dischi, the X-Rotor AcciaioCarbonio 3, con spider interno in composito e spider esterno in acciaio. Che pesano 98 grammi nel diametro da 160 mm utilizzato all’anteriore, 16 in meno della controparte Shimano.

Per informazioni: www.colnago.com

 
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