L’antropomorfismo dell’Inter che salva il Sassuolo e attira l’attenzione di Marotta. Ma vale la pena ricordare che… – .

L’antropomorfismo dell’Inter che salva il Sassuolo e attira l’attenzione di Marotta. Ma vale la pena ricordare che… – .
L’antropomorfismo dell’Inter che salva il Sassuolo e attira l’attenzione di Marotta. Ma vale la pena ricordare che… – .

Una settimana dopo la grande festa dello scudetto che ha visto il Milan inondato da un fiume strisce neroblu che ha avvolto il capoluogo meneghino nella morsa pulsante e appassionata, tutt’altro che dolorosa, del Biscione nerazzurro, una festa favorita anche da un sonoro 2-0. contro il Torino, ilL’Inter si toglie la corazza da battaglia e si mostra in tutta la sua semplice umanità. Lo fa nella maniera più inaspettata, sicuramente meno quotata (soprattutto dai bookmaker) e si scontra ancora una volta contro l’unica bestia nera…(verde) della stagione. Almeno in campionato. Proprio come nella prima tappa, il primo della classe, già sul podio, inciampa contro il Sassuolo. Sembra passata una vita da quel lontano 27 settembre e da quel brutto, fastidioso e straordinario ko del Diletto, più che acqua passata, è trascorsa un’intera stagione con vari ed eventuali annessi. Da allora gli scenari si sono completamente ribaltati e quella sconfitta che sembrava la spada di Damocle che taglia la testa al Biscione si è rivelata, al contrario, una sorta di incantesimo al contrario che ha reso la squadra di Inzaghi l’antimito di Sansone. . Tagliandole la testa l’invincibilità divenne più evidente che scomparsa e da allora nessun avversario riuscì a replicare l’impresa dei ragazzi di Dionisi che, in maniera diametralmente opposta agli avversari di San Siro quella notte di fine settembre, crollarono. settimana dopo settimana fino a disintegrarsi completamente… o quasi.

PER SALVARE IL SALVABILE DEGLI EMILIANI è proprio bella la vecchia Inter. La stessa squadra che gli aveva regalato più di un quarto d’ora di fama e di applausi, permettendogli invece di mostrarsi per una novantina di minuti in tutto il suo splendore. Forma scintillante e trame di gioco encomiabili finirono in un album praticamente mai più aggiornato e finirono per rischiare un epilogo Brutto con la B maiuscola e in grassetto a cui l’Inter ieri sera al Mapei non se la sentiva di iscrivere. Sarà stata l’esultanza prolungata, sarà stata l’eccessiva leggerezza, sarà stata una prova di rodaggio un po’ eccessiva… i campioni d’Italia si sono presentati a Reggio Emilia nella versione peggiore di se stessi. Errori grossolani, morso dimenticato a San Siro (o in Piazza Duomo), rotazioni di palla strozzate, linee di passaggio interrotte e manovre offensive che faticavano a partire hanno evidenziato alcuni punti d’ombra di una squadra che nelle ultime due settimane ha finalmente fatto sorridere gli storditi avversari. svelando un segreto, noto finora a pochi eletti – tre per l’esattezza, compreso il Sassuolo (che oggi ci ringrazia) -: Anche l’Inter è battibile.

SENZA VERGOGNA E ANTROPOMORFISMO E MERCATO. Sfacciataggine con cui la squadra si è mostrata in tutto il suo nudo e sfacciato antropomorfismo, che non ha certo trovato il piacere di Simone Inzaghi e della dirigenza che in terra piacentina non ha mai trovato la vittoria (ieri il ko contro il Sassuolo, pareggiato 2-2 a Bologna) ), ritrovandosi invece a ricordare quanto lavoro ci sia da fare in Viale della Liberazione appena chiudono i cancelli di Appiano. Di fatto, la prova dell’eccezionalità “osservata” è stata rinviata Audero, Dumfries e i due aggressori Sanchez E Arnautovic. Se il cileno è destinato a dire addio al Milan anche a giugno, è ancora tutto da scrivere il futuro dell’austriaco che anche contro la squadra di Ballardini non trova il gol, né la giocata giusta per un compagno, tanto meno il graffio che potrebbe e avrebbe dovuto dare (e non solo nella suddetta partita, ma per tutta la stagione, comunque condizionata dagli infortuni). L’ex giocatore del Bologna, che vanta infatti un contratto fino a giugno 2025, è uno dei più attenti in questo momento ai piani alti del Corner, dove a breve verrà emessa una sentenza sul suo (così come su quello degli altri) ) prosecuzione o meno in nerazzurro e l’esame del Sassuolo non sembra aver giocato grandi carte a suo favore. Discorso simile per il portiere in prestito dalla Sampdoria, che contro gli emiliani non ha fatto poi tanto male ma nemmeno benissimo, e per l’olandese rimasto trending su Twitter nell’ultima settimana. Le sue ultime uscite non sono state particolarmente convincenti e resta da vedere il rinnovamento, che arriva soprattutto dal campo. Insomma, un quadretto che, condito da altre partenze come quelle di Cuadrado e (molto probabilmente) Klaassencon germogli ancora troppo immaturi per aspettarsi una fioritura immediata (come Bisseck e Buchanan) e stanchezza, attira l’attenzione di Marotta E Aiuto in vista della prossima stagione, quando alle 38 nuove tappe del campionato si aggiungeranno le (ulteriori) partite della nuova Champions League e del Mondiale per Club. Un richiamo che parla il linguaggio del mercato e che comincia a comparire nel registro delle ‘ricevute’ in maniera sempre più stringente.

VERITÀ, SONNO E PUNTI. Tra una chiamata e l’altra dei dirigenti e dell’umanità di un’Inter generosa che mantiene comunque vivo il filo della speranza salvezza del Sassuolo buttando alle ortiche un paio di record che avrebbero potuto ancora conquistare (addio 100 punti e interruzione della serie di 42 partite consecutive) con almeno un gol segnato), vale la pena ricordare ai vicini dei piani bassi una vecchia canzone del 1944 che faceva più o meno così: “Ragazza mia, ragazza mia, non mentirmi. Dimmi dove hai dormito stanotte”. Non mentire e non dire dove hai dormito la notte scorsa. Internessuna bugia, ha dormito ancora una volta, come una settimana fa e come quella successiva, sul podio più alto d’Italia a prescindere dal Sassuolo, dove contano i punti… Ma solo per gli altri.

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI DELL’INTER!

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV 6000 soci chiamati alle urne per rinnovare il consiglio direttivo – .
NEXT Commento al Vangelo del giorno, 5 maggio 2024 – – .