“Hanno sbagliato, ecco chi avrei preso” – Libero Quotidiano – .

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Giulia Stronati

01 giugno 2024

C’è un calcio prima e dopo Arrigo Sacchi. Un uomo che ha scritto la storia dello sport, rivoluzionando il ruolo dell’allenatore e la filosofia calcistica di mezza Europa. Tanto che alcuni degli allenatori più importanti del mondo hanno affermato in più occasioni di essersi ispirati a lui: da Guardiola ad Ancelotti passando per Klopp, Pochettino e Sarri, solo per citarne alcuni. Chi meglio del poeta di Fusignano per analizzare l’attuale momento in Serie A.

Partiamo dalla Vecchia Signora: Giuntoli punta su Thiago Motta. È la scelta giusta?
“Io dico si. Mi piace molto Thiago. Era un buon giocatore e diventerà un ottimo allenatore. A Bologna ha fatto benissimo. È uno stratega in un paese dominato da tattici che giocano sulla difensiva e sugli errori degli altri. La Juventus ha sempre avuto allenatori tattici, con Thiago ci sarà la svolta a livello di gioco e di idee”.

Cosa sono gli allenatori tattici?
«Quelli che ti fanno spendere tanti soldi perché non credono nel gioco e nella squadra, quindi vogliono solo i migliori, ruolo per ruolo, per sopperire alla mancanza di idee. I tattici giocano a un gioco che non è un gioco reale. Il calcio è uno sport offensivo e di squadra che i tattici hanno trasformato in uno sport individuale e difensivo”.

I tifosi del Milan sono scontenti dell’arrivo di Fonseca.
«Ho perso un po’ di vista Fonseca negli ultimi anni, quindi preferisco non entrare nello specifico. Speriamo che al Milan diventi uno stratega, sembra anche più un tattico. Certamente non è un nome a cui avrei pensato.

Chi avrebbe fatto bella figura sulla panchina rossonera?
«De Zerbi. Un ragazzo che ha sempre fatto bene ovunque sia stato. Sarebbe stato l’allenatore ideale del Milan. Roberto è uno dei migliori tecnici in circolazione. Vi dico una cosa: lo stimavo così tanto che 5 anni fa lo aiutai ad andare al Sassuolo, segnalandolo a Carnevali”.

Gasperini ha fatto grande l’Atalanta a livello internazionale. È il miglior allenatore italiano?
«È sicuramente uno dei migliori al mondo. Quest’anno cito tra i primi anche Inzaghi. Simone si è evoluto molto, diventando sempre più uno stratega. Il salto di qualità fatto dall’Inter a livello di gioco è sotto gli occhi di tutti”.

Il Bologna pensa a Italiano e Sarri. Chi è più adatto?
«Li vedo chiaramente entrambi. Vincenzo mi piace molto: peccato solo per la finale persa, ma ha fatto un bel percorso. Sarri ha bisogno di una società che lo supporti. Ti racconto un aneddoto…”.

Per favore.
«Quando è andato alla Juve gli ho detto che sbagliava perché non era il club giusto per lui e avrebbe trovato tanti giocatori non adatti alla sua strategia calcistica. Purtroppo i fatti mi hanno dato ragione”.

Un allenatore emergente che merita più considerazione?
«Cito Baroni: col Verona ha fatto il miracolo, giocando bene e salvando la squadra nonostante gli avesse venduto tutti a gennaio. Vanoli è in B: lo conosco bene. Quando allenavo le Nazionali giovanili, Paolo era l’allenatore dell’Under 17. Vanoli è un allenatore che cerca di fare bene le cose, ha conoscenza. Il calcio ad alto livello, infatti, richiede grande conoscenza: senza quella non c’è coraggio e innovazione”.

Il suo allievo Ancelotti è il miglior allenatore del mondo?
«Certamente lo è insieme a Guardiola. Carlo è la persona migliore del mondo del calcio. Qualità migliori? La grande conoscenza del gioco e il fatto che sia una persona seria e molto generosa”.

Come vedi la Nazionale a Euro 2024?
«Spalletti ha creato un capolavoro nell’anno in cui il Napoli ha venduto tutti i suoi giocatori più famosi. Vincere lo scudetto dominando è stato qualcosa di speciale. Il suo Napoli non sembrava una squadra italiana. L’attaccante oggi è il primo difensore e i difensori devono essere i primi attaccanti”.

Può replicare il modello Napoli in Nazionale?
«Il nostro calcio si basa sui soldi e sulla qualità dei singoli, diventa difficile per un allenatore, anche molto bravo come lui, regalare una partita in poco tempo. Come può farlo in soli 3 allenamenti?”.

Quali sono i mali del calcio?
«Siamo come viviamo e viviamo male. Il nostro ormai è un Paese difficile e forse addirittura impossibile. In Italia cerchiamo di fare le cose dove guadagniamo di più invece di fare le cose bene e nel modo giusto”.

Infine una curiosità: c’è un giocatore di Serie A che ti piacerebbe allenare?
«Marco Thuram. Il francese mi ha impressionato molto quest’anno per la sua generosità, forza e voglia di migliorare. Ho allenato suo padre Lillian al Parma: un fenomeno come giocatore e una persona molto intelligente”.

 
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