“Affascinato dal mondo degli eSports. Inizialmente era un investimento, ora faccio parte di una famiglia” (VIDEO) » LaRoma24.it – Tutte le Notizie, Notizie, Approfondimenti Live sulla As Roma

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DAZN – Daniele de Rossi è il conduttore della prima puntata della rubrica ‘We Play’, incentrata sul rapporto tra i protagonisti del mondo del calcio e degli eSports. Ecco le parole dell’allenatore del Roma: “Il primo approccio agli eSport è stato puramente a scopo di lucro, inizialmente per me era un investimento. Sono sempre un po’ curioso, cerco sempre di capire un po’ di più. Questa cosa mi è stata proposta da una persona di cui mi fido tantissimo che mi ha spiegato la situazione, mi ha spiegato come questo mondo si stava sviluppando velocemente, anche se più oltreoceano che in Europa, stava diventando un fenomeno incredibile. Quindi al di là del discorso puramente economico, era una realtà che mi affascinava tantissimo. L’intuizione di costui è stata quella di fidarsi delle persone che poi hanno dato vita a questa realtà, che ancora oggi continua ad espandersi. Non sono un vero giocatore o un dedito ai giochi come molti dei miei colleghi e compagni di avventure. Ho iniziato ad interessarmi e ho scoperto un mondo affascinante. Ci sono molte similitudini con quello che è stato il mio mondo per tanti anni. Da quello che era iniziato come un investimento per vedere cosa poteva succedere, ora siamo diventati parte di un’unica famiglia. Spesso giochiamo in squadra e lavoriamo allo stesso modo, ci sono ragazzi che vengono anche a vivere nella casa da gioco per brevi periodi. Il primo grande evento a cui ho partecipato è stata la Coppa del Mondo FIFA, che abbiamo vinto ed è stato emozionante. Ho visto alcuni ragazzi che avrebbero potuto essere i miei fratelli minori giocare da playmaker, ce n’era anche uno che commentava dal vivo. Sembrava il vero Mondiale, c’erano centinaia di paesi collegati”.

Prosegue De Rossi: “C’è anche l’aspetto manageriale, calcistico e imprenditoriale e questo lo abbiamo scoperto dopo. Come tutte le squadre di calcio c’è la sostenibilità da tenere in considerazione, così come il management, che ricerca i migliori talenti e deve prendere le decisioni migliori per la sopravvivenza della squadra. Ci sono quindi molte cose simili al calcio. I ragazzi più piccoli utilizzano sempre di più la tecnologia e le console, possiamo fargli comprendere il significato della sconfitta, della vittoria e della competizione, appassionandoli alla competizione. contro il computer o un avversario dall’altra parte del mondo. Con un clic siamo connessi a tutto il mondo. Poi c’è l’aspetto della genitorialità, per educare i nostri figli non possiamo chiedere troppo aiuto al padre tecnologico. Io devo essere il primo esempio e trasmettere i giusti valori sia quando gioca online sia quando lo fa al parco”.

Sull’introduzione della tecnologia nel calcio: “Tutto ciò che è nuovo nel calcio nasce dalla tecnologia, faccio fatica a pensare che il calcio arrivi prima degli eSport in certi ambiti tecnologici. Nel calcio hanno un impatto più visibile a livello globale, mentre nel gaming è limitato. Nel calcio utilizziamo molta tecnologia soprattutto nell’analisi delle partite e dubito che non esistano cose simili nel gaming, magari anche più qualitative ma con una clientela più piccola. Recentemente ho scoperto che esiste una piattaforma di gaming scouting, è simile a quella che facciamo noi. Abbiamo tante piattaforme e lì puoi filtrare le caratteristiche di un calciatore e può aiutarti a scremare e risparmiare tempo quando devi scegliere un giocatore da acquistare. Nel gaming sono ragazzini e giocatori professionisti con la webcam accesa e si fanno notare dalle altre squadre in giro per il mondo”.

Sulla crescita degli eSport: “Il gioco ha margini giganteschi, probabilmente non esisteva nemmeno 10 anni fa. Giocare alle console era puro divertimento con gli amici e non poteva essere un lavoro. L’altra volta ho visto che le partite di tennis si giocavano all’interno dello stadio Roland Garros. In futuro questi sport diventeranno molto vicini al pubblico. Non so quanto sarà positivo provare a coniugare il gaming con lo sport vero e proprio, ma c’è qualcosa di buono da vedere in entrambe le categorie”.

 
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