a parità di salute il podio è già scritto? – .

Un concetto appena accennato alla partenza dell’ultima tappa del Giro. Stavamo parlando con Paolo Artuso, uno dei preparatori della Bora-Hansgrohe, quando la conversazione ha preso una piega curiosa. A parità di salute e senza considerare altri fattori esterni, sarebbe possibile decretare già adesso il podio del Tour. Infatti nelle tappe più dure, quelle con un dislivello davvero notevole, il risultato è già scritto: l’atleta più leggero arriva alla finale con un apporto maggiore di glicogeno, mentre quello più pesante finirà prima il carburante. Si può mangiare di più, studiare le strategie necessarie, ma se nessuno sbaglia non c’è via d’uscita.

«Premetto che non sono un nutrizionista – spiega il veneto – ma il concetto è abbastanza semplice. Teoricamente, l’atleta con il peso corporeo più basso ha un vantaggio rispetto ai ciclisti più pesanti. Volendo fare un paragone legato al Giro, tra Martinez e Thomas (secondo e terzo nella classifica finale, ndr), gli 8 chili di differenza a favore di Martinez sono stati un muro insormontabile per l’inglese. Se sei più leggero, giorno dopo giorno consumi un po’ meno energie e quindi arrivi alla finale con più glicogeno muscolare, più carburante per l’ultima ora di gara”.

La differenza di peso ha fatto sì che nelle tappe difficili del Giro si creasse un divario tra Martinez e Thomas
La differenza di peso ha fatto sì che nelle tappe difficili del Giro si creasse un divario tra Martinez e Thomas
Così ovvio?

Dipende sempre da come sono fatte le salite precedentiperché se si fanno lentamente, anche chi pesa di più arriverà alla finale con maggiore energia.

Questa discussione va bene per le gare molto dure? Abbiamo visto che Van der Poel avrebbe potuto proseguire la Roubaix per altri 60 chilometri, semplicemente evitando di andare fuori giri e facendo attenzione a mangiare la giusta quantità…

In salita i wattaggi sono più alti che in pianura. Ma in pianura si va più veloci, in termini di velocità pura. Perché per durare di più bisogna non esagerare nemmeno in piano, come si diceva di Van der Poel. Altrimenti si rischia di esprimere un wattaggio esagerato, al quale però corrisponde una minima differenza di velocità.

È possibile ridurre questa differenza nel consumo di glicogeno intervenendo sulla nutrizione?

E’ ovvio questo ragionamento parte dal presupposto che ognuno parte dal posto giusto, cioè con il serbatoio pieno. In modo che tutti abbiano fatto il corretto carico di carboidrati e di conseguenza abbiano le massime riserve di glicogeno. E allora parto dall’altro presupposto che tutti in gara mangiano correttamente e senza errori. Date queste premesse, chi pesa meno consuma meno. La potenza è espressa in due modi, assoluto e relativo al peso. Pertanto l’individuo che pesa di più è avvantaggiato a livello assoluto, quello che pesa di meno è avvantaggiato a livello relativo.

Pogacar ha perso peso e aumentato potenza, mentre Evenepoel sarà l’oggetto misterioso del Tour
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Vuoi dire che a parità di condizioni di salute e di nutrizione, avendo Pogacar, Vingegaard, Evenepoel e Roglic in gara al prossimo Tour, si potrebbe già scrivere la classifica finale?

Se non ci sono problemi, sì! L’unica cosa che sfugge è il paragone tra Evenepoel e gli altri. Remco vinse la Vuelta battendo Mas e Ayuso, ma non gareggiò mai con i primi della classe. Lo vedo fortissimo nelle gare di un giorno: se lo trovi a Liegi di giorno è imbattibile. Quindi secondo me, a parità di condizioni (quindi con il presupposto per nulla scontato che il danese arrivi al via in condizioni ideali), la classifica del Tour vede Vingegaard primo, Pogacar secondo e Roglic terzo. Quest’anno Tadej sembra aver perso peso rispetto all’anno scorso, lo si vede a colpo d’occhio.

Non poteva comunque vincere?

Attenzione, ci sono delle variabili. Quindi alla fine se quello che è un po’ più pesante vuole vincere, bisogna inventarsi qualcosa. Per esempio se si fa molta cronometro o se la tappa su sterrato diventa più incisiva: ci sono fattori legati all’abilità non misurabili.

Incontri spesso degli atleti, cosa dicono di queste statistiche così precise?

Sanno di essere accurati, ma non infallibili. Chiunque può avere la crisi dei 20 minuti, anche Vingegaard e Pogacar. L’anno scorso Tadej saltò a metà della salita finale verso Courchevel, perché forse pesando di più, aveva svuotato prima il serbatoio. Oppure c’entrava il fatto che aveva preparato il Tour in un mese, a causa della frattura di Liegi, quindi era rimasto bloccato per molto tempo e probabilmente si era perso la parte finale della preparazione. Che questa volta potrebbe essere il turno di Vingegaard.

Il Tour 2023 deciso dalla leggerezza ed efficienza superiori di Vingegaard e dalla preparazione frettolosa di Pogacar
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Sembrano chiacchiere da bar, su cosa ci basiamo per andare avanti?

C’è tutta la parte legata alla spesa energetica: concetti abbastanza ampi, che sembrano teorici, ma sono molto importanti. Quanti grammi di glicogeno ha nel corpo una persona che pesa 68 chili rispetto a una che ne pesa 60? Ha sicuramente il serbatoio più grande, ma non sappiamo quanti grammi di glicogeno possa contenere. Generalmente quando abbiamo come avversario un top rider cerchiamo di studiarlo e poi decidiamo come lavorare con la nostra squadra. Naturalmente, in nome del peso, non si può iniziare una dieta troppo frettolosamente. Bene o male sono tutti magri, difficile intervenire dall’esterno. Quindi nel prossimo Tour dovremo attrezzarci, sfruttando la tappa sterrata e ogni altra situazione che possa darci un vantaggio.

 
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