Sono tante le moto da cui gli undici team della MotoGP potrebbero trarre ispirazione. Marchi storici come Honda e Yamaha hanno nei loro archivi numerosi modelli di assoluto riferimento, anche Ducati e Aprilia hanno ormai una bella storia alle spalle. Cosa farà KTM, recentemente sulle piste del motomondiale? Proviamo ad ipotizzare quali moto ispireranno le livree che vedremo a Silverstone
14 giugno 2024
Team interno Ducati.
QEhilà la scelta è d’obbligo: come non festeggiare il primo titolo mondiale piloti della storia Ducati, quello ottenuto con Casey Stoner nel 2007 sulla Desmosedici di Filippo Preziosi? In realtà la storia di Borgo Panigale è molto più lunga, perché la Ducati aveva partecipato sporadicamente al motomondiale già dagli anni ’50. Ma lì nel 2007 ci fu il trionfo. E nella classe regina.
Pramac
AAnche se non faceva parte del calendario del campionato piloti, il 200 Miglia di Imola del 1972 era contiguo a quel mondo, a quei piloti e a quei tecnici. Le due frecce d’argento che dominarono il Santerno con Paul Smart e Bruno Spaggiari segnarono un’epoca e rilanciarono la Ducati nelle corse e nel mercato delle supersportive. La squadra dei Campinoti potrebbe, perché no, raccontare quella storia.
Gresini Racing
Un squadra privata come quella di Nadia Padovani, così legata alla passione e al territorio, non può che ispirarsi al suo fondatore. Soprattutto se parliamo di storia. L’indimenticabile Fausto Gresini vinse i suoi due titoli mondiali nella classe 125 nel 1985 e nel 1987 con le Garelli, che dopotutto erano moto italiane… come la Ducati.
VR46
PPer gli stessi motivi di cui sopra, il ricordo storico della squadra può essere solo pari al suo proprietario, Valentino Rossi, che con nove titoli in ventisei stagioni mondiali ha lasciato un segno indelebile. Sì, ma quale delle moto del Dottore dovremmo prendere a modello? Beh, qui la scelta è difficile, ma la più iconica è probabilmente quella del primo titolo, il 125 del 1997. Anche se non è una Ducati, ma un’Aprilia…
Team interno Aprilia
lsulla moto del Corsaro: potrebbe essere proprio questa l’Aprilia a cui ispirarsi in vista di Silverstone, forse il primo dei tre titoli consecutivi vinti nella 250 di Max Biaggi esattamente trent’anni fa. Non era il primo titolo mondiale per Noale, che aveva già vinto prima nel trial e poi nella 125, ma fu sicuramente il più clamoroso e fu anche il primo atto di una straordinaria avventura firmata Aprilia nei GP.
Aprilia Trackhouse
ILLa squadra appena approdata in MotoGP è americana, terra di grandi piloti della classe 500. Allora proviamo a sognare, magari con una livrea speciale di una casa che non c’è più in MotoGP…
Team interno KTM
Se bisogna parlare di storia, nel caso del marchio austriaco – nel mondo delle corse di velocità da poco più di vent’anni – è quasi obbligatorio abbandonare la pista asfaltata e per attraversare il confine in fuoristrada. Anche se non così rilevanti, KTM potrebbe festeggiare i suoi primi successi internazionali, come quelli ottenuti nella Sei Giorni del 1956, con due medaglie d’oro nella classe 125.
Tecnologia3
lLa squadra composta da Poncharal e Coulon avrebbe l’opportunità di rimettersi in carreggiata l’orgoglio del motociclismo francese, che negli anni Settanta e Ottanta si è affermata tra numerosi piloti in tutte le classi del motomondiale. Sarebbe lungo l’elenco dei piloti transalpini di quell’epoca straordinaria, ma l’unico capace di vincere un GP nella classe regina fu Cristiano Sarronnel 1985. Sul famoso Yamaha Sonauto blu.
Honda HRC
NOnessun dubbio: secondo noi la celebrazione di Silverstone può avere un solo nome per la Honda, quello di La leggenda britannica Mike Hailwood. Mike ha vinto GP con la Honda in tutte le classi, dalla 125 alla 250, dalla 350 alla 500, esaltando la tecnologia della prima Casa giapponese. La livrea delle favolose pluricilindriche era ben definita: scafo argento e serbatoio rosso.
LCR
Ssulla stessa linea, il Squadra satellite Honda potrebbe dedicarsi a celebrare altre Honda e altro ancora imprese straordinariecome il doppio di Freddie Spencer della stagione 1985.
Quell’anno Freddie veloce portò al titolo la bicilindrica 250 e la quattro cilindri 500, moto molto diverse ma con la stessa livrea biancoazzurra del generoso sponsor dell’epoca. È stata l’ultima doppietta di grande impatto mediatico.
Yamaha
Aanche qui, non dovrebbero esserci dubbi. Nella lunga storia del motomondiale, il primo titolo piloti della classe regina vinto dai costruttori giapponesi arrivò solo nel 1975. Giacomo Agostini in sella alla bellissima due tempi Yamaha 500. La casa dei tre diapason ha raggiunto il traguardo che la stessa Honda aveva mancato, e queste sono soddisfazioni che restano nel tempo…