“La mia gestione? Inzaghi è con me. Blocco dell’Inter? Certe cose…” – .

“La mia gestione? Inzaghi è con me. Blocco dell’Inter? Certe cose…” – .
“La mia gestione? Inzaghi è con me. Blocco dell’Inter? Certe cose…” – .

Giochi più con l’Italia che con l’Inter…

“Vuol dire che dovrò mettere la maglia dell’Italia sotto quella dell’Inter (ride, ndr). Secondo me è stata la gestione giusta, poi uno cerca di giocare il più possibile e quando sei chiamato in campo devi sempre dare il massimo”.

Cosa ti aspetti di diverso contro la Spagna?

“Avremo sicuramente meno possesso palla rispetto alla partita contro l’Albania, è il loro punto di forza, dovremo essere più attenti in fase difensiva anche se, a differenza dell’Albania, non chiuderà per 90 minuti. Dobbiamo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci si presenteranno”.

Voi tifosi dell’Inter parlate molto prima delle partite visto che si parla tanto del blocco Inter?

«Certamente il fatto che stiamo insieme da un anno aiuta, tante volte non serve nemmeno parlarsi per capire le cose. Come per le combinazioni con Scamacca, sappiamo già cosa dobbiamo fare. Quello che abbiamo fatto all’Inter un po’ lo porteremo qui”.

Cosa ne pensi dello Yamal e quale pensi sia il punto di forza della Spagna?

“Di Yamal non lo scopriremo adesso, è destinato a diventare un grande giocatore del calcio mondiale. I punti di forza della Spagna sono sempre gli stessi da anni, la fase di possesso palla e il dribbling. Dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni perché la Spagna non ne ha e ne concederà tante”.

Il fatto di aver giocato meno all’Inter ti permette di essere qui un po’ più riposato?

“Più o meno… La cosa più faticosa di un anno come questo è soprattutto il viaggio. Più stai in campo migliore è la tua condizione, sei stanco solo a livello mentale perché entri in buona forma quando giochi le partite”.

Come passa il tuo tempo qui in ritiro? Ha portato qualcosa da Roma anche come portafortuna?

“Ho portato Scamacca con me… (ride, ndr). Qui passiamo la maggior parte del nostro tempo in questa stanza che hanno realizzato per noi ragazzi dove ci sono play station, biliardo, flipper. Rimaniamo lì un paio d’ore tutti insieme e secondo me è una cosa bellissima, è lì che si forma il gruppo. Mi è capitato di giocare a ping pong con un compagno che non conoscevo molto, Stephan El Shaarawy, e dal rapporto con cui non gioco è nato Scamacca perché spara tutte le palline, è più bravo alla Play Station”.

Come cambia il tuo modo di giocare qui rispetto all’Inter?

“Credo che cambi di più in fase difensiva, gioco un po’ più basso quando dobbiamo difendere. Poi il ruolo è quello dell’Inter, io salgo da trequartista: qui non abbiamo due attaccanti, ne abbiamo solo uno, ma abbiamo due forze esterne che possono togliere l’uomo”.

Come può l’Italia battere la Spagna?

“Soprattutto in questo momento, senza giri di parole, credo che la Spagna sia più avanti di noi. Dobbiamo saper soffrire, saper lottare, questo è fondamentale. Se li mettiamo in duelli uno contro uno la partita è difficile, molto difficile”.

Senza palla sei il centrocampista che legge meglio gli spazi in questa Italia: quali sono i tuoi modelli? Chi è il miglior centrocampista della Spagna?

“Simone Perrotta, ma anche Claudio Marchisio: sono solo i due modelli a cui guardo anche io per capire le posizioni da assumere in campo. Per quanto riguarda la Spagna credo che Rodri sia il centrocampista più forte al mondo”.

Qui in Nazionale i centrocampisti sono chiamati a segnare di più per come gioca la squadra

Penso che quelle siano caratteristiche, non dovrebbe essere un peso. Negli ultimi tre mesi Scamacca ha dimostrato di poter segnare in ogni occasione, appena si presenterà l’occasione sono sicuro che la sfrutterà. Dicono che in questa Nazionale manca il 9 e invece ce l’abbiamo”.

Per la prima volta negli ultimi 10 anni, la Spagna non ha avuto più possesso palla degli avversari. Lo hai visto? Ha parlato con Inzaghi e Marotta nei giorni scorsi?

“No, ci siamo salutati solo con l’allenatore e Marotta, poi parleremo ancora con l’allenatore. Ogni partita poi è da rivedere, la Spagna era avanti 3-0 e non aveva molto bisogno di possesso palla. Magari esiste una versione un po’ più moderna della Spagna, sostanzialmente non ha più quei tre fenomeni a centrocampo che dieci anni fa facevano ruotare tutta la squadra e non ti lasciavano mai prendere. È una versione più moderna.”

 
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