I campioni scelti dal campione
Quello del compongono la classifica ‘all time’ dei piloti di Formula 1, che mette a confronto epoche, vetture e piloti diversi, è uno dei classici giochi impossibili che da sempre diverte gli appassionati di sport motoristici e rappresenta il ‘spezie’ delle classiche (e salutari) discussioni da bar dello sport. Il canale spagnolo DAZN ha cercato di coinvolgere l’attuale campione del mondo di F1 in questo gioco – perché di questo si tratta – Max Verstappen.
Alla domanda si è prestato la stella del team Red Bull, da lui stesso definita “molto difficile” e ha affermato che, qualunque sia la sua scelta, “le persone commenteranno e non saranno d’accordo con queste scelte”. Ma poi il tre volte campione del mondo, che quest’anno è già sulla buona strada per conquistare il quarto titolo consecutivo, ha emesso la sua sentenza. “Direi Michael [Schumacher]Ayrton [Senna]Fernando [Alonso]Lewis [Hamilton] e Fangio“.
L’omaggio a Hamilton e Alonso
L’ultima chiamata è l’unica ‘old school’ di Verstappen, che è tra i piloti in attività forse uno di quelli più legati aaspetto storico e vintage del motorsport, come dimostra anche la sua riluttanza verso format un po’ troppo ‘innovativi’ come Sprint. Tra gli ‘eletti’ il campione di Hasselt non si è risparmiato nella scelta due suoi contemporanei: Hamilton, con cui ha vissuto una rivalità epica nella stagione 2021 ma che è anche una nomination abbastanza ‘obbligata’ visto il suo palmares, e Fernando Alonso.
L’asturiano è il meno vincente nel pool di piloti scelti da Verstappen, con due titoli vinti, ma si sa che il rappresentante della Red Bull è un grande estimatore del veterano di Oviedo. “Credo che sia stato il primo pilota spagnolo di F1 a rendere grande questo sport in Spagna – ha sottolineato Verstappen – è diventato anche campione del mondo. Per me è un po’ la stessa cosa nei Paesi Bassi. Lui ama le corse e io le amo, lui anche un po’ più di me, vista l’età in cui corre ancora in F1“.
“Ho molto rispetto per lui – ha concluso il n.1 del Circo – Ricordo di averlo seguito in F1 quando ancora correvo sui kart. Accendevo la TV per lui, perché sapevo che avrebbe corso bene“.