Recentemente siamo diventati campioni d’Europa Under 17. Un anno fa avevamo vinto lo stesso titolo nella categoria Under 19 e l’estate scorsa, poche settimane prima, avevamo conquistato la medaglia d’argento ai Mondiali Under 20 in Argentina. Siamo la Federazione che negli ultimi due anni ha ottenuto i migliori risultati a livello giovanile, eppure in questo Europeo il nostro giocatore più giovane è Riccardo Calafiori, già 22enne. Un difensore che è salito sull’aereo per la Germania quando il gruppo era già formato e solo perché ha disputato una stagione capolavoro.
Siamo un movimento che riesce ad ottenere risultati a livello giovanile, ma poi fatica tremendamente a creare un percorso per questi ragazzi che permetta loro, 3-4 anni dopo, di diventare giocatori di alto livello.
“In Italia a 24 anni un giocatore è considerato giovane, poi magari all’estero hanno già 150-200 partite da titolare – ha detto ieri in conferenza stampa Giacomo Raspadori -. Pur essendo un giocatore italiano non mi considero giovane, spero che questa mentalità possa cambiare. Nel mio percorso ho avuto la fortuna di incontrare il Sassuolo e De Zerbi che mi hanno dato la possibilità di giocare e di sbagliare, questo mi ha portato ad essere qui oggi con una certa consapevolezza di occasioni”.
Una volta abbandonato il Settore Giovanile vengono a mancare le giuste occasioni di crescita. Si entra in una foresta oscura di prestiti e avventure oscure che, nella migliore delle ipotesi, rallentano la crescita. Nel peggiore dei casi la arrestano. Il divario tra Primavera e prima squadra è troppo ampio, l’Under 23 è il ponte giusto ma da troppo tempo su questo carro è salita solo la Juventus e comunque dalla prossima stagione saranno tre. Sono pochi.
L’indicatore del problema è il rendimento della nostra Under 21, meno competitiva rispetto alle altre squadre Under. Il risultato è che in questo Europeo ci sono tanti protagonisti più giovani del nostro calciatore più giovane. Ieri Arda Guler, 19 anni, ha trascinato la Turchia alla vittoria con il piede sinistro. Nella partita d’esordio, la Germania ospitante era guidata da due 21enni: Jamal Musiala e Florian Wirtz. Domani sarà uno dei pericoli principali per l’Italia Lamine Yamal, 16 anni. Mentre la stella di tutti i tempi dell’Inghilterra lo è Jude BellinghamMancano 21 anni.
Noi della fascia d’età da Yamal a Musiala oggi non abbiamo nulla di simile: ci manca un pizzico di coraggio, ma sicuramente c’è un problema strutturale. I giovani calciatori che vogliono diventare giocatori veri, da ragazzini di talento devono seguire percorsi più lunghi e tortuosi che altrove. Raspadori ha avuto la fortuna di ritrovarsi al posto giusto al momento giusto, in un’isola felice chiamata il Sassuolo di De Zerbi: buon per lui e per la Nazionale. Ma gli altri?
