la villa e il suo insediamento verde, fruibili entro un mese – Targatocn.it – .

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la villa e il suo insediamento verde, fruibili entro un mese – Targatocn.it – .

“Entrando nello spazio naturale del Belvedere è possibile vivere un’esperienza attraverso tutti e cinque i sensi, ci si connette con la natura attraverso sensazioni sia fisiche che emotive, in armonia con gli elementi del paesaggio in unione con il mondo esterno”.

“Da questa esperienza è nata l’idea del progetto, che ora è nella fase finale di realizzazione”sottolinea l’architetto Paolo Bovocoordinatore del cantiere “Belvedere Radicati, uno spazio aperto e pubblico tra arte e natura”, presentato presso l’antico municipio, nell’ambito di Start.

Si presenta come un importante intervento di restauro e valorizzazione di un parco e giardino storico, finanziato dal PNRR, per un importo complessivo di 1.085.288 euro (finanziamento PNRR di 951.804 euro e finanziamento comunale di 133.483 euro) che cambierà la dimensione della visita e utilizzo dell’insediamento, in linea con le disposizioni testamentarie della contessa Radicati Marmorito che lasciò la proprietà al Comune di Saluzzo nel 1976.

Il cantiere di cui è capogruppo Stefano Beccio si è articolato in diversi lavori, che vanno dal recupero della componente architettonica e scultorea, alla comunicazione, all’impiantistica, alla riqualificazione del verde della villa affidata ad agronomi paesaggisti Chiara Otella e Stefania Naretto dello studio Lineeverdi di Torino, che si occupa di progetti di paesaggio e green design.

Tra gli interventi illustrati dall’architetto Bovo, il consolidamento del perimetro lungo via San Bernardino con il restauro conservativo del muro e dei due grandi portali d’ingresso e relativi cancelli, di due locali interrati posti al di sotto del terrazzo, del perimetro del terrazzo e del sentiero a gradoni che scende al “giardino segreto”. Nel lungo elenco rientrano anche gli impianti di recupero delle acque piovane e di irrigazione, l’illuminazione scenografica del giardino e del piano interrato del terrazzo, il percorso riservato alle persone su sedia a rotelle, l’impianto di sicurezza e di videosorveglianza.

Componenti fondamentali del progetto sono le realizzazioni comunicative volte ad una migliore conoscenza architettonica, vegetale e ambientale di Villa Belvedere Radicati, conosciuta da generazioni di saluzzesi anche come “Villa dell’eco”.

Per questa immersione informativa utilizzeremo la tecnologia di SmartParkl’applicazione scaricabile gratuitamente su SmartPhone e PC che vi guiderà autonomamente nello spazio verde, sarà introduttiva alle informazioni multimediali ospitate nella dimora storica e utile per comprendere cosa trova il visitatore nel percorso come ad esempio una pianta, un fiore, un pozzo.

Nella struttura saranno allestite 2 sezioni tematiche multimediali (con la supervisione di Silvia Beltramo del Politecnico di Torino e suo nucleo) che sarà disponibile dalla prossima primavera e servirà ad illustrare il bene architettonico. Altri 8 porteranno all’incontro con la natura e la biodiversità.

Come è stato risistemato il parco-giardino? “I lavori sono iniziati lo scorso autunno e le piante stanno crescendo“. Si parla di una ventina di tigli platyphyllos, un albero locale, robusto, collinare, adatto al contesto, dice Chiara Otella. Una scelta condivisa con la Soprintendenza.

Sono stati piantati lungo il viale d’ingresso in cui erano conservate 5 robinie dei vecchi alberi, mentre altre sei sono state abbattute dopo che l’analisi della loro propensione al collasso le aveva collocate in classe D, quella estremamente pericolosa.

“In queste settimane stiamo lavorando sulle aiuole attorno a Villa ElUngo la manica agricola con la piantumazione di 300 ortensie bianche“. Nell’aiuola parzialmente ombreggiata, verso l’edificio del fattore, è stato creato un sottobosco tipico delle nostre colline, con piante come mughetti e felci.

“Resta da ultimare l’area del giardino segreto, visibile dal balcone della villa, in basso, a destra rivolto a sud, che dà accesso ai locali sotterranei recentemente restaurati.

“È un giardino di bulbose e fiori recisi che già la contessa Radicati conservava ai suoi tempi. Abbiamo recuperato le vecchie lampadine – dicono gli agronomi – ed integrato con specie fiorite dalla primavera all’autunno inoltrato, in concomitanza con il periodo di apertura al pubblico della residenza e con la programmazione degli eventi” proposto dall’associazione culturale “Arte, terra e cielo” presieduto da Giuliana Mussetto.

È stato migliorato il sistema di irrigazione e tra le migliorie anche il posizionamento di vasche di ritenzione idrica, sia sotto il prato che intorno alla radice dell’albero, in grado di far risparmiare acqua fino al 30%. .

Tre alberi della villa sono stati proposti all’istituto IPLA per la candidatura a alberi monumentali. Si tratta di una bellissima quercia, di un cedro dell’Himalaya che si staglia da lontano e di un odoroso Osmanto, arbusto sempreverde utilizzato nelle ville storiche dell’Ottocento. Questa pianta, mai potata, è diventata gigantesca, un vero albero: unico. Se fossero inseriti nell’elenco nazionale degli alberi monumentali diventerebbero un’ulteriore attrattiva turistica per la residenza che vanterebbe tre esemplari storici nello stesso giardino”.

La villa aprirà presumibilmente a fine maggio. È il capogruppo del progetto Stefano Becciocoordinatore Paolo Bovoagronomo Chiara Otella e Stefania Naretto di Linee Verdi, responsabile del procedimento Sergio Barberissupervisore Flavio Tallone responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune.

 
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