Tarquinia – Valentina Paterna, ieri l’ultimo saluto – .

Un’intera città in lutto e l’abbraccio delle istituzioni a una donna che ha fatto della sofferenza la sua personale Via Crucis

TARQUINIA – Tanti fiori e palloncini bianchi lanciati in cielo per salutare un’ultima volta Valentina Paterna, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia scomparsa martedì sera a soli 42 anni.

Una cerimonia funebre partecipata e sentita quella che si è svolta ieri mattina nella chiesa Cattedrale di Tarquinia.

Hanno partecipato sindaci da tutto il territorio con la fascia tricolore.

Non sono mancati la presenza il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, la vicepresidente Roberta Angelilli, l’onorevole Mauro Rotelli, l’onorevole Daniele Sabatini, Laura Allegrini, il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli, Daniele Maura, Laura Corrotti. Giancarlo Righini, Fabrizio Ghera, Elena Palazzo, Nazzareno Neri e tanti altri.

C’erano soprattutto amici e parenti ma anche i consiglieri comunali di Tarquinia che l’hanno vegliata fino alla fine.

Il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi ha voluto partecipare al trasporto della bara.

Dalla camera ardente all’altare e poi all’uscita.

Ha celebrato i funerali il vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia Gianrico Ruzza, accompagnato da don Augusto Baldini. In prima fila c’erano la famiglia di Valentina e il suo compagno Alberto Riglietti, più volte colpito dalla disperazione.

Le parole del vescovo sono state incisive, sottolineando come Valentina avesse anteposto l’attesa della salvezza del Signore alla rabbia della malattia, celebrando la vita in tutti i suoi colori.

Il vescovo ha voluto ricordare molti passaggi degli scritti di Valentina degli ultimi tempi, per mostrare come la giovane avesse costruito l’attesa del momento della sua morte con tenacia e soprattutto con un grande sorriso. «Valentina ha scritto – ha ricordato il vescovo -: “Ci sono tanti giorni zero nella vita di una persona, giorni in cui non si vince né si perde, ma si impara”. Ciò che segue è sempre un inizio e gli inizi non conoscono sconfitte”.

«La parola d’ordine di questo cammino – ha spiegato il vescovo – si chiama “opportunità”, ma anche “resilienza” e “speranza”». Valentina sperava che il percorso della sua vita avesse un senso, un percorso fatto di entusiasmo, positività e impegno; impegno anche estroverso -. La passione per il teatro, come dono agli altri della propria ricchezza interiore; la politica, al servizio degli altri e dei valori che porti nel cuore; amicizia, come condivisione di sogni con gli altri”. «Il cammino di Valentina ha acquisito il valore di “rinascita continua nella speranza”; scriveva: Ho bisogno di viaggiare, di una vita all’altezza dei miei occhi più belli, che sia dura e spietata se necessario, ma che resti una vita vera”. Questo suo percorso ci ha insegnato che dal panico può nascere la poesia – ha sottolineato il vescovo – Le parole che accompagnano la resilienza dicono il coraggio, il coraggio di combattere quel mostro che l’ha aggredita, di abbracciare le paure e convivere con esse, togliendo loro il potenziale; il coraggio di continuare nonostante tutto l’impegno della vita e di mostrare un sorriso”.

Valentina è quindi un esempio di come «bisogna essere pronti per il “padrone di casa”: resiliente, speranzoso, colorato. Se ci trova così – ha detto il vescovo – la morte e il giudizio, la fine terrena non sono orribili. L’unica consolazione sta nella certezza che se muori, risorgi. Se abbiamo vissuto intensamente, la vita è una luce che non si spegne. E Valentina era questo: fedele alla vita, perché innamorata della vita. Lei stessa ha scritto “È Pasqua ogni volta che ridi dopo aver pianto, ogni volta che ti alzi dopo essere caduto”.
LA BENEDIZIONE Silenzio e singhiozzi nella grande chiesa durante la benedizione con l’acqua del battesimo e l’incensazione “segno del profumo di Cristo che allontana il cattivo odore della morte”.

Grande emozione anche durante l’intervento del consigliere regionale Daniele Sabatini, provato e afflitto, che ha parlato a nome di tutti, annunciando anche che il posto di Valentina in consiglio regionale resterà riservato a lei.

«Siamo intervenuti in tanti tra ieri e oggi – ha detto Daniele Sabatini – Ieri alle pompe funebri e oggi qui in Cattedrale credo che non sia mancato nessuno. Ieri è arrivata anche Arianna Meloni. Tante persone, cittadini e amici. Non mancavano certo Fratelli d’Italia”. «Siamo qui riuniti per portare i nostri auguri ad una persona speciale – ha detto Sabatini – Una persona positiva, capace di rendere tutto positivo, con il suo sorriso e il suo carattere, con il suo essere e il suo atteggiamento. .

Ti conoscevamo tutti come una persona gentile, educata, simpatica, ma davvero simpatica. Ma anche lei è determinata a raggiungere i suoi obiettivi, senza mai rinunciare al rispetto dei rapporti istituzionali e soprattutto al valore dei rapporti umani. Con tanti amici del nostro gruppo abbiamo condiviso gioie e soddisfazioni ma anche qualche delusione. Non posso fare a meno di ricordare l’entusiasmante campagna elettorale per le elezioni regionali dello scorso anno. La malattia era già arrivata alla tua porta, ma tu hai accolto quella candidatura, vivendola non solo come un’opportunità ma soprattutto come un dono.

Un regalo inaspettato. Anche in quel contesto trasmettevi la serenità di vivere e la gentilezza del tuo animo. Era un sogno, cara Valentina; un sogno che è continuato. Non era un sogno personale, lo sappiamo tutti – ha voluto ricordare Sabatini – era il sogno di poter lavorare e di potersi mettere al servizio della nostra comunità, della nostra provincia e della vostra amata Tarquinia. In questo anno di legislatura, come presidente della commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, avete dimostrato doti di leadership e mediazione e grandi capacità nel saper unire e ricucire”.

«Vorrei sottolineare un aspetto che forse non siamo riusciti a evidenziare come necessario: il vostro grande impegno a favore dei più fragili, dei malati, a favore dell’ospedale. Anche nelle rare occasioni in cui apparivi stanco e mostravi qualche segno di scoraggiamento, l’ospedale di Tarquinia è sempre stato al centro dei tuoi pensieri e della tua attività istituzionale. Te ne sei andata così, Valentina, lottando e programmando fino all’ultimo giorno la tua attività in Consiglio regionale e anche sul territorio. Hai parlato e scritto a molti di noi fino a poche ore prima della tua scomparsa. Mi hai mandato un cuoricino, senza una ragione apparente. La cosa che più di tutte hai dimostrato è la grande, incrollabile e profonda dignità con cui hai affrontato la malattia”.

«Vorrei salutarvi con una citazione – ha continuato Sabatini – proprio come è piaciuta a voi: non una citazione qualsiasi, ma le vostre parole; quelli che hai voluto condividere con il capo della segreteria politica nazionale del nostro partito, Arianna Meloni, venuta a darti l’ultimo saluto alle pompe funebri. Hai parlato di un trattamento sperimentale ed hai espresso preoccupazione per le scelte che il professore ha dovuto fare nel valutare se poteva coinvolgerti in quel protocollo di trattamento. Ti aveva fatto una domanda essenziale: se dalle analisi avessero rivelato valori del 2 per cento di una certa sostanza, di un certo parametro, ti avrebbero ammesso al protocollo, altrimenti sarebbero stati necessari ulteriori accertamenti e accertamenti. Ebbene Valentina, tu hai risposto: ecco, se è una questione del 2 per cento non c’è problema, noi abbiamo sempre avuto il 2 per cento».

Inevitabili gli applausi dei presenti. Questa era Valentina. Anche nei momenti drammatici e difficili la sua ironia e la sua forza di volontà non sono mai mancate.

«Quella voglia di vivere – ha sottolineato Sabatini – che resta per noi quell’esempio immateriale che non dimenticheremo mai».

Il consigliere regionale si è rivolto anche al compagno di Valentina, Alberto Riglietti. Quando ho letto un volantino realizzato dai nostri ragazzi che diceva: “Ciao Valentina, Dio, mi è venuto in mente il tuo modo di dire sempre “adios”, quando ti arrabbi. Adesso dovrai arrabbiarti meno, perché lei non sarà più lì fisicamente a calmarti.

Ma Valentina, con il suo amore, sarà sempre al tuo fianco e anche noi saremo sempre al tuo fianco, anche in quest’ultima sfida che ti appresti ad affrontare (chiaro il riferimento alla candidatura all’Agricoltura), potrai contare su tutto il nostro sostegno personale e politico. Ce lo avrebbe chiesto Valentina. E in realtà domenica mattina prima della presentazione avete avuto tempo per chiedercelo. E immagina se volessimo scappare.

“Cara famiglia – ha aggiunto Daniele Sabbatini – scusate se qualche volta vi abbiamo portato via dai nostri impegni, se eravamo tanti e disorganizzati. Molti l’amavano e la rispettavano. Una persona speciale che rimarrà sempre nei nostri cuori. Ci sembra quindi giusto che, come gruppo di Fratelli d’Italia del Consiglio regionale del Lazio, abbiamo deciso di lasciare il posto a Valentina nella sua aula. Ci sarà sempre il posto della consigliera regionale del Lazio Valentina Paterna, per tutta la legislatura. Le sue battaglie saranno le nostre e quando ci volgeremo verso di lei, il suo posto, il suo posto, troveremo sempre il suo sorriso”.

Un altro applauso ha chiuso il discorso e dopo un minuto di silenzio e di riflessione la bara è stata portata fuori dalla chiesa per il suo ultimo viaggio. Palloncini bianchi si sono liberati in cielo e grandi applausi hanno salutato il feretro partito in auto seguito dal corteo fino alla barriera di San Giusto per poi proseguire fino al cimitero dove Valentina riposa in pace. A Dio.

 
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