Il piano industriale di Acciaierie d’Italia a responsabilità limitata sarà consegnato lunedì 6 maggio a Bruxelles per essere esaminato dalla Commissione Europea.
Si sta quindi compiendo un passo fondamentale per ottenere il via libera dell’Unione Europea al prestito ponte da 320 milioni di euro. Il governo italiano, infatti, dovrà dimostrare che Acciaierie d’Italia è in grado di restituirlo se non vuole incorrere nella minaccia di aiuti di Stato che annullerebbero l’intera operazione.
Intanto, come già annunciato nell’ultimo incontro tra governo e sindacati, quello tenutosi martedì 30 aprile a Palazzo Chigi, il governo, come ribadito in queste ore dal ministro delle Infrastrutture e del Made in Italy, Adolfo Urso, in questo settimana che si apre, verrà varato il decreto che mette a disposizione dei tre commissari straordinari altri 150 milioni di euro che si aggiungeranno alla stessa somma che circa un mese fa i commissari dell’Ilva in amministrazione controllata hanno trasferito ad Acciaierie d’Italia in amministrazione controllata nel secondo quanto previsto dall’integrazione del decreto Pnrr.
Quella che si apre, però, è una nuova settimana di incontri. A convocarli sono i tre commissari straordinari Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli che martedì 7 maggio si riuniranno a Roma con i segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl metalmeccanici mentre due giorni dopo, giovedì 9 maggio, a Taranto, invece, sarà la volta delle società collegate. Incontri importanti che sono forieri di scintille soprattutto sul versante sindacale. Uilm e Fiom, in modo marcato, ma anche Fim, Usb e UglM, in modo più soft, non sono soddisfatte dei contenuti del nuovo piano industriale e promettono di battersi per la tutela dei livelli occupazionali.
Per quanto riguarda l’indotto, come già detto qualche giorno fa su Cronache Tarantine dal presidente dell’Aigi, Fabio Greco, sentito per le sue riflessioni sulla Festa dei Lavoratori, c’è piena fiducia nell’operato dei tre commissari anche se non è ancora non sa nulla della certificazione da parte loro dei crediti che le imprese vantano nei confronti di Acciaierie d’Italia nonché in attesa del pagamento dei nuovi lavori affidati loro dalla struttura commissariale. Aziende che però stanno producendo la documentazione per insinuarsi nelle responsabilità di Acciaierie d’Italia.
