vince la battaglia con Munguia e rimane il re dei supermedi – .

vince la battaglia con Munguia e rimane il re dei supermedi – .
vince la battaglia con Munguia e rimane il re dei supermedi – .

La risposta del campione. Canelo Álvarez, 34 anni, scaccia le ombre del tramonto e mette in mostra una delle migliori prestazioni di una carriera già straordinaria, restando campione del mondo di supermedi. Jaime Munguia, 27 anni e affamato di gloria, si è rivelato un ottimo avversario e il derby messicano alla T-Mobile Arena di Las Vegas è stato bellissimo. Il verdetto, che ha lasciato il pugile del Guadalajara in possesso palla il titolo assoluto (WBC, WBA, IBF e WBO, una rarità nella boxe odierna), non fa differenza. Un giudice ha dato 117-110 (eccessivo), gli altri due hanno avuto due carte più equilibrate (116-111 e 115-112).

Canelo e il montante destro al quarto round

“Scelgo il momento giusto per sferrare i colpi – ha spiegato Canelo nel post-partita -. Munguia è forte e anche intelligente, ma avevo 12 round per imporre la mia boxe e ho dimostrato di essere il migliore al mondo”. Quel ‘momento’, Canelo lo ha notato al quarto round. Munguia caricava i colpi, lavorando incessantemente con il jab sinistro e imponendo un ritmo frenetico. Ma Alvarez in un attimo ha dato una svolta alla partita, piazzando uno splendido montante destro che ha mandato a terra il suo avversario. Munguia si alzò subito, ma la storia prese un’altra piega.

La mascella d’acciaio di Canelo

Eppure Munguia si è presentato con un biglietto da visita importante: 43 vittorie in altrettante partite, 34 arrivate sotto il limite. Ottimi i superwelter, buoni i medi, per la scalata al titolo dei supermedi aveva solo due chance. Alzando sensibilmente il livello difensivo, lavorando costantemente con il jab e soprattutto mantenendo un ritmo elevato confidando nella differenza di età. La difesa, grazie anche alle cure del maestro Freddie Roach, è migliorata ma non abbastanza. Tutto considerato, il resto ha funzionato. Il ragazzo di Tijuana avrà anche colpito forte in diverse circostanze, ma la mascella di Canelo si è rivelata d’acciaio.

Canelo spazza via le ombre della decadenza

A luglio il campione compirà 34 anni, che non sarebbero nemmeno tanti se non dovesse fare i conti con una carriera iniziata tra i professionisti quando ne aveva appena 15. Con Munguia ha scacciato i fantasmi di quel decadenza che prima o poi arriva a tutti. La partita persa con Bivol (nella sua scalata ai mediomassimi e contro un avversario del genere aveva osato a dismisura), ma anche quelle successivamente vinte contro un Golovkin morente (per molti l’unica vera prerogativa di Canelo nella trilogia), con Ryder ( prendendo qualche tiro di troppo) e contro l’impalpabile Jermell Charlo. Tutti avevano lasciato una valanga di dubbi.

L’acrimonia con De La Hoya

Canelo li ha scacciati non solo con l’enciclopedico montante destro al quarto round, ma gestendo da maestro le varie situazioni del match e chiudendo in crescendo nonostante il match non abbia avuto praticamente pause. Alla fine il campione ha avuto belle parole per Munguia, l’esatto contrario di quello che ha fatto contro Oscar De La Hoya, leggenda della boxe ed ex promotore che ora è al fianco di Munguia. I due, che un tempo lavoravano insieme, si sono scambiati colpi verbali culminati in una quasi rissa in conferenza stampa. Ma si sa, nella boxe americana tutto è spettacolo.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV spettacolo di Vendrame, profeta in patria per un giorno. Tommaso rischia la “frittata” – .
NEXT Regione Puglia, vince Emiliano. La mozione di sfiducia è stata respinta – .