cosa c’è dietro la missione di Xi – .

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Al via la visita di Stato di due giorni Francia del presidente cinese Xi Jinping, per celebrare i 60 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Accolto dall’ospite Emanuele Macronnel cortile d’onore del palazzo presidenziale con tanto di Guardia repubblicana schierata, Xi ha incontrato anche il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è arrivato in Francia per affrontare l’annosa questione delle controversie commerciali tra Pechino e l’Europa. “L’Unione Europea e la Cina desiderano buone relazioni e, considerato il peso globale della Cina, il nostro impegno è fondamentale per garantire il rispetto reciproco per evitare malintesi e trovare soluzioni alle sfide globali“, ha ribadito von der Leyen a quasi un mese dalle prossime elezioni europee.

Xi e Macron alle prese con la diplomazia personale

Una diplomazia dal “tocco personale”, come è già stata definita, che dovrebbe portare domani Xi negli Alti Pirenei, nel ritiro intimo della coppia presidenziale francese. Il preludio al mini tour europeo che porterà Xi in Serbia e Ungheria. Qui i due capi di Stato dovrebbero avere un colloquio intimo sul Col du Tourmalet, la vetta leggendaria del Tour de France e luogo del cuore di Macron. Un modo per ricambiare il gesto “intimo” dell’invito alla cerimonia del tè alla quale Macron fu invitato lo scorso anno durante la sua visita ufficiale.

Un arrivo in grande stile e l’accoglienza di un grande leader, anche se oggi Parigi è in fermento. Infatti, all’arrivo del presidente cinese, il proteste a favore del Tibet. All’Arco di Trionfo si sono radunate centinaia di persone (circa quattromila, secondo fonti non ufficiali) sventolando la bandiera tibetana e alcuni striscioni recanti la scritta “Dittatore Xi Jinping, il tuo tempo è scaduto!“.

La questione Ucraina: l’Europa vuole il coordinamento con Xi

Nella prima fase dell’incontro, in formato trilaterale, è stato subito sdoganato Nodo Ucraina. A farlo è stato il presidente della Commissione Europea: “SSia la Cina che l’Unione Europea hanno un interesse comune alla pace e alla sicurezza e al funzionamento efficace di un ordine internazionale basato su regole. Soprattutto alla luce del ritorno del clima turbolento nell’Europa orientale, nel Medio Oriente o nell’Asia orientale. Siamo determinati a fermare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina“. L’inquilino dell’Eliseo, che ha ribadito al suo omologo cinese che “coordinazione” con Pechino sulle grandi crisi in Ucraina e Medio Oriente è “assolutamente decisivo“.

Macron ha inoltre chiesto a Xi “regole giuste per tutti“negli scambi commerciali tra Europa e Cina”.Il futuro del nostro continente dipenderà chiaramente anche dalla nostra capacità di continuare a sviluppare in modo equilibrato le relazioni con la Cina“, ha dichiarato il presidente francese. Xi, dal canto suo, chiede a Parigi che il suo Paese e l’Unione Europea rafforzino la loro”coordinamento strategico” e rimanere “partner”, in un contesto di molteplici controversie, dal commercio ai diritti umani”.Essendo due grandi potenze mondiali, la Cina e l’UE dovrebbero rimanere partner, continuare il dialogo e la cooperazione, approfondire la comunicazione strategica, rafforzare la fiducia reciproca strategica, consolidare il consenso strategico e portare avanti il ​​coordinamento strategico“.

Questioni commerciali: l’avvertimento a Xi

Dopo anni di tensioni legate alla pandemia e alla Via della Seta, i rapporti tra Pechino e Bruxelles hanno ripreso a logorarsi con l’apertura nel 2023 da parte dell’Unione Europea di un’indagine su Sussidi cinesi per le auto elettriche. La Cina è stata criticata anche dagli occidentali e soprattutto dagli europei per la questione ucraina. Pechino ha anche rafforzato le sue relazioni diplomatiche ed economiche con Mosca dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina nel febbraio 2022”.Ci auguriamo che le relazioni sino-francesi e sino-europee si rafforzino a vicenda e si sviluppino insieme“, ha aggiunto Xi rivolgendosi a Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen.

L’Ue non tollererà “pratiche che causano distorsioni del mercato”. È l’avvertimento del presidente della Commissione europea. I sussidi statali della Cina alle fabbriche di veicoli elettrici e all’industria siderurgica rappresentano una seria minaccia per le aziende europee e potrebbero persino portare a “deindustrializzazione in Europa“, ha detto von der Leyen. La Repubblica popolare ha aggiunto: “sta producendo, con massicci sussidi, più di quanto vende a causa della debole domanda interna. E questo sta portando a un eccesso di offerta di beni cinesi sovvenzionati, come veicoli elettrici e acciaio, portando a un commercio sleale“. Per von der Leyen “gli attuali squilibri nell’accesso al mercato non sono sostenibili e devono essere affrontati”. L’anno scorso la Commissione Europea aveva annunciato che avrebbe valutato eventuali tariffe per le auto elettriche prodotte in Cina. Il colosso cinese BYD ha firmato un accordo per produrre veicoli in Ungheria, un’altra tappa del tour europeo di Xi, il primo dal 2019.

Lo ha ribadito Von der Leyen l’Ue non cerca il “disaccoppiamento dalla Cina e allo stesso tempo descriveva il rapporto con Pechino come “uno dei più complessi, ma anche uno dei più importanti“.

 
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