“Vince chi ha più testa. La Svizzera ha qualità” – .

“Vince chi ha più testa. La Svizzera ha qualità” – .
“Vince chi ha più testa. La Svizzera ha qualità” – .

Gli Europei di calcio in Germania sono pronti a riempire le giornate di tifosi e non solo. Grande attesa per la Nazionale svizzera, in campo per l’esordio sabato pomeriggio contro l’Ungheria. L’Europeo chiude la stagione 2023-2024 e nelle ore precedenti il ​​fischio d’inizio abbiamo provato a entrare “dentro” l’Europeo con il mental coach Fausto Donadelli.

Fausto, partiamo dalla domanda più banale. Chi ha più testa vince agli Europei?

“Assolutamente, l’Europeo è una competizione in cui la testa gioca un ruolo fondamentale. La risposta è sì, ma voglio spiegare cosa intendo”.

Per favore…

“Per vincere è fondamentale la chiarezza di intenti. Ogni azione, ogni passaggio, ogni minuto della partita richiede concentrazione totale e, di conseguenza, la distrazione può costare cara. Essere nel flusso, però, può fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Poi c’è la determinazione che è un altro aspetto fondamentale. Perché nella tua testa devi sentire una sola frase: “non ti arrendi mai, anche quando le cose sembrano difficili!” Poi c’è la gestione delle emozioni. Per gestire ansia, stress ed euforia, dimentichiamo la fiducia, poiché il calcio è anche uno sport di squadra, credere in se stessi e nei propri compagni è essenziale. Inoltre, la fiducia è contagiosa e può sollevare o risollevare l’intero team, creando una vera e propria ondata di energia capace di portare al successo. Ultimo ma non meno importante, l’adattabilità è vitale. Il calcio è imprevedibile e chi riesce ad adattarsi più velocemente ha un enorme vantaggio. Vince chi ha più testa, ma la testa è fatta di tante cose: concentrazione, determinazione, gestione delle emozioni, fiducia e capacità di adattamento”.

Una competizione simile richiede uno sforzo mentale maggiore?

“Normalmente è un punto di forte dibattito con alcuni miei colleghi, in quanto per me ogni partita va giocata sempre con la stessa “modalità”, non esistono partite più facili di altre così come non esistono trofei più o meno importanti, perché quando scegliamo di competere, siamo onesti e sinceri, lo facciamo con un unico obiettivo: vincere. Attenzione però, non parlo del risultato finale, ma di dare il massimo per la causa, qualunque cosa accada farò tutto ciò che è nelle mie possibilità. al (in questo caso) fischio finale, va detto che visto il ritmo serrato tra una partita e l’altra si può tranquillamente parlare di maggiore “stanchezza mentale ed emotiva”.

Qual è la tua opinione della Svizzera in questo senso?

“Personalmente penso che la Nazionale svizzera abbia dimostrato di avere tutte le qualità per gestire al meglio le sfide di una competizione come l’Europeo. Non solo può vantare giocatori di esperienza, ma anche una valida coesione di squadra e disciplina tattica”.

Al rientro dalla stagione con i club, possono esserci difficoltà per un giocatore a rendere al meglio?

“Sicuramente qualcuno può soffrire di una certa forma di stanchezza fisica e di stress mentale. I grandi giocatori però sanno sempre trasformare queste difficoltà in motivazioni. Quale palcoscenico migliore di un Europeo per dimostrare quanto sia potente la forza fisica e mentale di un campione”.

Il fattore mentale giocherà un aspetto importante soprattutto nella fase ad eliminazione diretta. Le squadre nazionali sono organizzate per fornire supporto in questo aspetto?

“Esatto, in questa fase il supporto mentale è fondamentale. Da quello che so ci sono alcune Nazionali ben organizzate in questo senso, che si avvalgono di mental coach e psicologi dello sport. Altri, invece, ne sono totalmente privi. Fortunatamente molti giocatori, comprendendo l’efficacia della collaborazione con professionisti come me, hanno scelto di collaborare e avere un contatto diretto”.

Una volta terminata la competizione, quale sarà il lavoro mentale dei protagonisti?

“In questo caso si tratterà di gestire il successo o la delusione e di conseguenza alcuni giocatori dovranno affrontare emozioni intense, come la gioia della vittoria, mentre la maggior parte di loro potrà essere soggetta alla frustrazione della sconfitta. Il “trucco” in questo caso sarà semplicemente quello di essere d’aiuto per elaborare al meglio questa esperienza, favorendo la crescita personale”.

 
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