“L’80% dei veicoli sono furgoni da lavoro” – .

“L’80% dei veicoli sono furgoni da lavoro” – .
“L’80% dei veicoli sono furgoni da lavoro” – .

MILANO – Auto storiche, ma solo in apparenza. Questa è l’ipotesi avanzata da Codacons a chi ha presentato reclamo Antitrust, Corte dei Conti e Ministero dei Trasporti, denunciando alcune anomalie del settore che potrebbero comportare danni sul fronte fiscale. “Nel nostro Paese, su un totale di 40,2 milioni di auto circolanti, le auto che presentano interesse storico e collezionistico sono circa 4,3 milioni, per un valore complessivo di 104 miliardi di euro. – spiega il Codacons – Secondo le ultime stime in Italia sono 553mila le auto certificate come “storiche”, ma di queste solo il 20% avrebbe effettivamente i requisiti per ottenere il riconoscimento previsto dalla normativa vigente e, quindi, godrebbe di esenzioni totali o parziali bollo auto (bollo auto, Ipt, polizze assicurative, ecc.). L’80% del parco auto certificato “storico” verrebbe ormai utilizzato quotidianamente per svolgere le normali funzioni di mezzo di trasporto, e tra queste ci sarebbero anche furgoni commerciali in piena attività”.

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04 aprile 2024

“Possibile oligopolio”

Il Codacons denuncia poi “una presunta posizione di oligopolio” da parte delle associazioni che gestiscono i registri delle auto storiche previsti dal Codice della strada, e “che potrebbe generare anche un danno patrimoniale stimabile in circa 30 milioni di euro l’anno, considerato il esenzioni bollo auto di cui godono i proprietari di auto storiche”. “L’incarico di svolgere l’istruttoria per il rilascio della certificazione – scrive l’associazione nella denuncia – verrebbe assegnato a semplici dilettanti di federazioni private che non possiedono alcuna formazione, né alcun titolo riconosciuto che ne attesti la competenza, e ciò crea una grande disuguaglianza di valutazioni sul territorio nazionale”.

Le regole

Attualmente veicoli con sono esenti dal pagamento del bollo auto coloro che hanno più di 30 anni di anzianità: l’esenzione è automatica e non è necessario presentare alcuna domanda, ma se si circola su strada bisognerà comunque pagare un’imposta di circolazione forfettaria, che varia a seconda della regione di residenza. Alcune regioni, come la Lombardia, prevedono che l’esenzione parta da 20 anni (sempre a patto che l’auto figuri nei registri delle auto storiche).

 
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