«La vertenza autotrasporto coinvolge anche Eni e il sistema Porto» – .

«La vertenza autotrasporto coinvolge anche Eni e il sistema Porto» – .
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«La vertenza sull’autotrasporto coinvolge anche l’Eni e il sistema Porto. Come denunciato più volte da Casartigiani, il settore ha ormai raggiunto i suoi limiti perché non riguarda solo ed esclusivamente l’ex stabilimento Ilva ma rientra nell’intera filiera produttiva economica locale. Casartigiani Puglia sta quindi valutando di prorogare lo stato di agitazione degli autotrasportatori che lavorano per Eni e dei clienti portuali”.

È quanto si legge nella nota diffusa dalla stessa associazione di categoria.

«Nello specifico – prosegue il documento sindacale -, gli autotrasportatori che oggi lavorano in subappalto, e senza contratto diretto, con la Raffineria di Taranto, sono appaltati da aziende extraregionali. Una situazione che non aiuta certo le piccole e medie imprese tarantine, i cui ricavi sono già drasticamente ridotti e compromessi dalla mancanza di lavoro dovuta alla condizione disastrosa in cui versa il settore siderurgico.

Anche sul fronte portuale Casartigiani è sempre stato molto critico: la crisi che attanaglia le infrastrutture ioniche è sempre più grave, aggravata dai mancati investimenti da parte delle imprese. In quest’area, classificata come “zona SIN” (Sito di Interesse Nazionale), è complicato insediarsi ed operare perché è necessario, innanzitutto, ottenere specifiche autorizzazioni e permessi ambientali per i quali è richiesto, preventivamente, sborsare ingenti somme di denaro. Costi richiesti decisamente più alti che in altre aree portuali come Bari o Brindisi. A ciò si aggiunge il fatto che, molto spesso, gli imprenditori si ritrovano impantanati in cavilli burocratici che non facilitano la crescita delle loro aziende. E senza quest’ultima il numero delle importazioni ed esportazioni, come è noto, del traffico di merci è quasi inesistente.

Casartigiani Taranto ha più volte sottolineato l’urgenza di avviare un tavolo permanente in cui politica, istituzioni, sindacati e associazioni di categoria si uniscano per progettare maggiori azioni a sostegno delle imprese. Discussioni continue per trovare una strada per semplificare e snellire gli iter burocratici, che in questo momento tengono lontani clienti e aziende che vogliono investire nell’area tarantina”.

Questo l’allarme del coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo: «Le nostre imprese sono stanche perché si sentono tutelate. Lo stesso vale per il territorio che soffre, anno dopo anno, della mancanza di un’adeguata pianificazione. La provincia di Taranto è abbandonata a se stessa e soffre di un doppio malessere: ambientale ed economico-sociale, dal quale sembrerebbe difficile liberarsi”.

 
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