‘La Puglia non negozia’, si è presa cura di oltre duemila donne – .

Unità di strada e attività di identificazione, servizi di help desk, accoglienza, formazione e inserimento lavorativo. Sono alcune delle azioni realizzate nell’ambito della quinta edizione del Progetto Puglia Non Tratta, nato per contrastare ogni forma di sfruttamento umano e favorirne l’emersione e che ha reso la regione un punto di riferimento per l’anti-tratta. Il progetto è finanziato dalla Regione Puglia. I dati, dal 1° ottobre 2022 al 31 gennaio 2024, sono stati diffusi oggi a Bari.

Migliaia di persone sono state contattate o accompagnate ai servizi socio-sanitari dai rappresentanti dell’associazione temporanea composta dalla comunità Oasi2 San Francesco, l’ente capofila, la cooperativa sociale Atuttotenda, la cooperativa sociale Caps onlus, la Giraffa Aps, la Medtraining cooperativa sociale, dall’associazione Micaela onlus e dall’associazione comunità Papa Giovanni XXIII. Nel corso dei 17 mesi di progetto sono stati organizzati numerosi incontri formativi e webinar sul numero verde nazionale.

Grazie al progetto, le unità di strada – coinvolte in 459 uscite – hanno contattato 2.646 donne, incontrandone 739, provenienti soprattutto da Romania, Nigeria, Bulgaria, Colombia e Sud America. Inoltre, sono stati contattati 1.823 uomini e ne sono stati incontrati 563, provenienti soprattutto da Nigeria, Marocco, Ghana, Niger e Mali. Inoltre sono state contattate 143 persone transessuali e ne sono state incontrate 28, provenienti soprattutto da Italia e Brasile. Le attività delle Unità di strada hanno coinvolto, tra gli altri, luoghi come l’ex pista di Borgo Mezzanone (Manfredonia), le campagne di Stornarella, Stornara e Canosa, la zona industriale di Cerignola, la tangenziale di Foggia, il Circum Mar Piccolo ( Taranto), le strade delle province di Lecce e Brindisi e quelle della città metropolitana di Bari.

 
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