«Soldi per il loro futuro». L’On. Carloni è stato il primo firmatario del provvedimento che incentiva gli under 41 – .

«Soldi per il loro futuro». L’On. Carloni è stato il primo firmatario del provvedimento che incentiva gli under 41 – .
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ANCONA Cambio generazionale, asset strategico per rilanciare la competitività dell’agricoltura italiana. Una visione che parte dai fatti: le aziende corrono…

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ANCONA Cambio generazionale, asset strategico per rilanciare la competitività dell’agricoltura italiana. Una visione che parte dai fatti: le aziende guidate da giovani sono più grandi, più competitive, più produttive, più orientate al mercato, vantano una maggiore propensione all’innovazione e sono all’avanguardia nell’agricoltura multifunzionale. Un dinamismo che si riscontra anche nelle Marche dove, secondo il Centro Studi Cna, gli under 41 sono il 27,5% degli occupati nel settore e una giovane impresa su cinque (22,6%) è guidata da un laureato.

La nuova norma

Una visione che vede nelle idee, nelle competenze e nell’audacia degli under 41 la via maestra per colmare i gap di competitività ed efficienza del settore primario e che, dal 28 febbraio, è stata inquadrata da una legge per la promozione e lo sviluppo dei giovani agricoltori finanziato con un grande fondo di 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 27,76 milioni all’anno a partire dal 2030. «Vogliamo dimostrare ai giovani che è possibile avviare un’impresa agricola sostenibile, innovativa, producendo energia pulita, tutelando il suolo fertilità, garantire il reddito e creare buona e sana occupazione” ha spiegato l’On. Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e primo firmatario di questa nuova legge in un convegno a Roma nella sede della Fondazione Enpaia. L’istituto di previdenza sociale dei lavoratori e dei dipendenti dell’agricoltura. «È il risultato anche di un confronto con le associazioni giovanili agricole poiché sono le migliori interpreti del loro domani – ricorda Carloni – e propone un nuovo modello di sviluppo che tiene insieme tradizione, innovazione e giovani in un ideale passaggio generazionale che preservi la conoscenza del tradizioni locali ma capace di proiettare l’agricoltura nel futuro”. Spiega che la nuova legge agevola il primo insediamento, l’acquisto di terreni e strutture, di beni strumentali, dando priorità a quelli destinati ad aumentare l’efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche colturali e al mantenimento naturale dei terreni e a il processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione; prevede una serie di agevolazioni nel regime fiscale, concede contributi sotto forma di credito d’imposta ed anche un diritto di prelazione nelle procedure di alienazione e locazione. Sono previste detrazioni anche per i corsi di formazione compresi quelli destinati ai dipendenti. «Questa legge permette, ad esempio, di dimezzare i costi di passaggio dell’azienda agricola da nonno a nipote e incentiva l’agricoltore a investire nella trasformazione della materia prima, ottenendo una plusvalenza con il prodotto finale».

Il baluardo

Carloni, che si presenta alle elezioni europee, vede in questa legge un baluardo contro un’Europa che «nonostante il Trattato di Roma mirasse a nutrire le persone con cibi di qualità, oggi vuole ridurre la pressione antropica sull’ambiente e ignora che il patrimonio rurale e i paesaggi sono stati modellati dal lavoro quotidiano degli agricoltori sulla natura e non dalle passeggiate domenicali degli ambientalisti”. La legge istituisce anche Onilga, osservatorio sulle dinamiche del ricambio generazionale e sul sostegno alle politiche.

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Corriere Adriatico

 
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