UDINE. SICUREZZA PARTECIPATA, AL VIA LA FASE OPERATIVA – CafeTV24 – .

UDINE. SICUREZZA PARTECIPATA, AL VIA LA FASE OPERATIVA – CafeTV24 – .
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Il progetto “sicurezza partecipata” del Comune di Udine passa dalla fase teorica a quella operativa. Dopo aver firmato il protocollo con Viminale e Prefettura, l’Amministrazione comunale ha approvato gli atti – manuale operativo e avviso di selezione – che darà fondamento alle misure adottate per coinvolgere i cittadini per la sicurezza della città.

“Il nostro obiettivo” spiega Rosi Toffanol’Assessore alla Partecipazione, Quartieri, Associazioni, Sicurezza Partecipativa” è quello di promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine. Grazie all’attività di osservazione del proprio quartiere di residenza riusciamo ad ottenere maggiore prevenzione e sicurezza ma allo stesso tempo Consolidiamo lo spirito comunitario. I residenti aumenteranno la consapevolezza di appartenere ad una comunità”.

Il vademecum è il documento che consegna le disposizioni contenute nel protocollo sono operative, illustrando in cosa consiste l’attività di osservazione del quartiere, gli obiettivi del progetto, i soggetti interessati, le prerogative del referente e coordinatore, l’oggetto delle segnalazioni e i rapporti con le forze dell’ordine. All’interno viene chiarito come funzioneranno le segnalazioni e infine quali saranno le attività non consentite e le motivazioni della revoca dell’incarico dei cittadini volontari.

L’incremento dell’attività di osservazione non significa assolutamente poter sostituire le forze di polizia che sono le uniche responsabili di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica” continua Toffano. “I rappresentanti e i coordinatori aumenteranno la sicurezza e la vigilanza creando e mantenendo una comunità attenta, scambiando informazioni utili a prevenire eventi criminosi”.

L’attività di monitoraggio sarà svolta dai rappresentanti dei gruppi di quartiere, dai coordinatori delle rappresentanze e dai vice responsabili delle forze dell’ordine e della polizia locale.

I REFERENTI E I COORDINATORI

I volontari potranno candidarsi rispondendo al processo di selezione indetto dalla Polizia Locale tramite apposito avviso, sarà pubblicato tra pochi giorni e resterà aperto fino al 30 aprile. I candidati dovranno possedere alcuni requisiti specifici e superare la selezione da parte di una commissione presieduta dal comandante della Polizia Locale, alla presenza di un responsabile competente in materia di quartiere e di uno psicologo. I cittadini selezionati dovranno partecipare ad un corso di formazioneacquisendo la capacità di riconoscere le situazioni da monitorare e solo successivamente potranno essere coinvolti attivamente nell’attività di osservazione.

Tra i contatti individuati, la Polizia Locale sceglierà i cosiddetti Coordinatori, che fungeranno da collegamento tra i contatti e la Polizia Locale. I coordinatori riceveranno le segnalazioni dei singoli volontari presenti sul territorio e, dopo averle valutate, le inoltreranno alla Polizia Locale.

«Sia i Rappresentanti che i Coordinatori previsti dal protocollo saranno sottoposti ad adeguata formazione, in modo da poter discernere cosa segnalare e come procedere nei casi opportuni», ha spiegato Toffano. “Ciò è fondamentale affinché il necessario approfondimento dei singoli casi si riveli fruttuoso e si traduca in un effettivo vantaggio per la sicurezza e il benessere dei cittadini”. “Non è consentito – chiarisce in conclusione l’assessore – che il ruolo dei cittadini sconfini in qualsiasi forma di pattugliamento, né collettivo né individuale. Questo anche per garantire la sicurezza di tutti”.

L’ATTIVITÀ’

I volontari cittadini potranno svolgere attività di mera osservazione rispetto a fatti e circostanze che accadono nel proprio quartiere di riferimentocon l’obiettivo di segnalarli alle istituzioni e alle forze dell’ordine. Questi non sono rapporti di emergenza: per quelli resta valido il numero unico 112. Inoltre non esiste la possibilità di intervenire direttamente in relazione ad un evento al quale si capita di assistere. Una volta che il referente ha constatato un determinato fatto, può denunciarlo al coordinatore, che inoltrerà la denuncia alle forze dell’ordine.

Le segnalazioni da parte dei cittadini riguarderanno esclusivamente: sospetti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, persone in stato confusionale ed evidente difficoltà, rilevanti situazioni di pericolo e di disturbo alla quiete pubblica, atti di vandalismo, presenza di ostacoli pericolosi sulle vie di comunicazione, presenza o possibile fuga sospetta di mezzi di trasporto o persone chiaramente sospetto, sospetto bullismo, utilizzo indebito degli spazi pubblici, presenza in luogo pubblico di auto, moto o biciclette sospettate di furto. Per quanto riguarda la presenza di persone in difficoltà o senza fissa dimora verranno coinvolti anche i Servizi Sociali del Comune.

Le segnalazioni verranno inoltrate dai coordinatori agli uffici di polizia locale via email [email protected]: l’ufficiale di polizia si interfaccia con i responsabili delle forze di polizia qualora le segnalazioni comportino la necessità del loro intervento. L’utilizzo di foto e video, qualora i rappresentanti utilizzino sistemi di messaggistica per informare i coordinatori, deve riguardare esclusivamente il monitoraggio del quartiere e deve limitarsi a mere informazioni “tecniche”. I singoli referenti potranno inviare al coordinatore solo le informazioni che riterranno opportune e sarà evitata qualsiasi informazione aggiuntiva, nonché, come esplicitamente specificato, messaggi di auguri, saluti e conferme di ricezione. Tutti i cittadini volontari coinvolti saranno tenuti alla massima riservatezza riguardo alle informazioni acquisite nella loro attività.

Il loro ambito sarà limitato a questo tipo di attività. Non saranno oggetto di attività legate alla “Sicurezza Partecipativa”: Indagini su persone, stalking e interrogazioni, ronde. I rappresentanti non potranno prendere iniziative personali ed imprudenti e basta divieto esplicito dell’uso di uniformi, emblemi e simboli riconducibili a forze di polizia, forze armate o enti statali nonché riferimenti a movimenti politici e sindacali, nonché sponsorizzazioni private. La Polizia Locale, infatti, potrà revocare qualsiasi tipo di incarico qualora si evidenziassero comportamenti non conformi alla normativa.

Dopo l’effettivo avvio del progetto, ciò avverrà soggetto ad un periodo di prova di sei mesial termine del quale verranno analizzati i dati e valutati eventuali miglioramenti o integrazioni.

 
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