Modica. È stata presentata l’opera “Donna-Sicilia, o la Sicilia al femminile” di Francesco Rando – .

Presentato alla Fondazione Grimaldi di Modica il libro “Donna-Sicilia, ovvero la Sicilia per le donne” di Francesco Rando. Davanti ad un folto pubblico, si sono avvicendati i relatori dell’evento, ciascuno dei quali ha approfondito alcuni aspetti del poliedrico saggio, definito dallo stesso autore “Una breve e personale guida mitologica, storica, culturale, artistica, monumentale, paesaggistica …della Sicilia sud-orientale”. L’opera, che non è breve, è “quasi una piccola enciclopedia, perché le pagine superano il migliaio e spaziano tra i temi più vari e affascinanti che vanno dal mito alla storia, dal paesaggio alla cultura, dalla filosofia, alla letteratura, all’ politica. , attualità economica e sociale». Così delinea l’opera il compianto pittore ragusano Franco Cilia, autore della Prefazione e dell’immagine di copertina. Un momento di ricordo è stato dedicato all’artista recentemente scomparso, amico di Francesco Rando, con la lettura della Prefazione da parte del Prof. Giancarlo Rando, professore universitario e figlio dell’autore. Presente all’evento anche il nipote del maestro, Franco Cilia, in rappresentanza della famiglia. Alcuni suoi quadri, con i loro colori intensi e l’anelito all’infinito, adornavano la sala, mentre la fisarmonica del maestro Gino Carbonaro allietava l’evento con intermezzi musicali.
L’aspetto filosofico dell’opera è stato approfondito da monsignor Ignazio Petriglieri, Vicario generale e Assessore alla Cultura della Diocesi di Noto. Petriglieri si sofferma sui temi del progresso della scienza, dell’emancipazione dell’uomo e della sua arroganza, toccando il mito di Prometeo e della ribellione, il nichilismo metafisico del modicano Carmelo Ottaviano e il tema della speranza che attraversa il progresso dell’era liberale arti. Allo stesso tempo, padre Petriglieri evidenzia come l’opera riesca a conciliare i grandi temi filosofici e mitologici con quelli più quotidiani e popolari della vita quotidiana della Sicilia e della sua gente, testimoniando la presenza attiva di Francesco Rando nel suo territorio e di la sua spiccata “sicilianità e modicanità”.
Gli aspetti storici dell’opera vengono evidenziati dall’avvocato. Salvatore Campanella, presidente della Fondazione Grimaldi e moderatore dell’evento. Racconta alcuni episodi storici narrati nel libro e vissuti in prima persona dal padre nel secondo dopoguerra. Si sofferma inoltre sulla figura di Clemente Grimaldi, sia come agronomo, famoso per aver salvato i vigneti siciliani e francesi dell’epoca colpiti dalla fillossera, sia come illustre politico, che riuscì in breve tempo a ricostruire la città di Modica la disastrosa alluvione del 1902. Nominato presidente del Comitato di Soccorso, mobilita l’Italia intera in una gara di solidarietà nazionale per raccogliere fondi e costruire in soli due anni il quartiere Milano-Palermo e cambiare il volto della città di Modica.
Il professore. Rosolino Balistrieri, preside dell’Istituto “Archimede” di Modica, delinea il ruolo dell’Istituto nell’opera di Rando, che ha trascorso 30 anni di insegnamento nella scuola, come insegnante di italiano e di storia. Il preside ricorda l’illustre storia del più antico istituto della città, fondato nel 1864 come Regio Istituto Tecnico: una scelta lungimirante perché la formazione di professionisti in campo commerciale avrebbe favorito lo sviluppo economico della zona. Vengono poi delineati i nomi degli illustri allievi e docenti dell’Istituto, come i fratelli Clemente e Giovan Battista Grimaldi ed Emanuele Pisani, studioso di ragioneria alla fine dell’Ottocento e al quale la città ha dedicato un incontro promosso sul stesso giorno 22 marzo dai ragionieri di Ragusa per il suo contributo alla storia della contabilità. Balistrieri racconta poi il periodo della preside Maria Iemmolo, gli anni ’80 e ’90, gli stessi anni in cui il prof insegnava. Rando. Proprio in quegli anni nasce la vocazione internazionale dell’Istituto, con le prime esperienze di scambio di classi tra paesi europei, poi i progetti Comenius, e ora con le esperienze all’estero delle mobilità Erasmus.
Molte personalità hanno studiato alla “Scuola di Ragioneria” e si sono affermate in diversi ambiti: deputati, senatori, manager di grandi aziende, oltre ad attori famosi, come Marcello Perracchio e Andrea Tidona. Al di là dei personaggi illustri, l’Istituto ha formato generazioni di geometri e ragionieri, tanto che in quasi ogni famiglia c’è almeno una persona che si è laureata ad Archimede. Molti studenti hanno conseguito qui il loro diploma e ritornano come insegnanti. Tra questi ci sono anche ex allievi del prof. Rando, quelli che nel libro chiama “i compagni” della sua carriera di insegnante. In definitiva, la storia di Archimede è la storia della città di Modica e, secondo il prof. Balistrieri, dirigere l’Istituto è un onore ed una grande responsabilità, fortunatamente condivisa con tutti i docenti che collaborano quotidianamente e che, come il prof. Rando, dedicano impegno e passione al loro lavoro di insegnanti.

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