Velletri, le catechesi di don Luigi Epicoco alla chiesa di San Giovanni Battista, collirio per la fede – .

Un’ora trascorsa in religioso silenzio, va detto. Sabato 23 marzo 2024 alle ore 21, Velletri accolta presso la Chiesa di San Giovanni Battista, Don Luigi Maria Epicoco con le sue Catechesi sul tema: “La Settimana Santa è il cuore della nostra fede”. Un silenzio attento da parte di tutti i fedeli, accorsi in massa. Il suo significativo insegnamento basato su un brano del Vangelo conduce con un ampio respiro di intensa spiritualità verso l’inizio del Settimana Santa.

Ulteriore periodo di riflessione che culmina con la Pasqua di Resurrezione. Don Luigi Maria Epicoco è un giovane sacerdote, teologo, autore di molti libri e noto per le sue catechesi online. Ha più di un dono particolare. Ha la capacità di non distrarre i fedeli tenendoli incollati a tutto il suo discorso e riesce con altissima maestria a contestualizzare un testo biblico di attualità.

I punti chiave possono essere riassunti in questo senso: “Gesù è venuto per salvare. Ha scelto di portare tutti i pesi sulle sue spalle. È venuto per la logica del servizio con umiltà e mitezza e non secondo la logica del mondo, quella del più forte, o del più astuto o di chi fa valere i propri diritti con la spada sguainata. Tutti abbiamo periodi di crisi, ma dipende da come li affronti”.

Dopotutto, la Liturgia ci accompagna sempre. Possiamo decidere di vivere la nostra vita seguendo l’esempio di Cristo, oppure no e da qui mi riferisco a quanto ho imparato dal discorso di Don Luigi: “Se vivi ogni evento come un obbligo o ti senti schiavo, tutto pesa e tutto schiaccia, ma se scegli di servire, il tuo atteggiamento cambia perché decido di donarmi. Questo vale nelle famiglie, come nel lavoro, come nelle comunità. È più facile vivere nella finzione che nel servizio, ma se decidi che la tua felicità non dipende dagli altri, ma sei tu per primo a dedicarti a donare felicità, tutto cambia”. e, aggiungo, cambia il paradigma esistenziale.

Se riusciremo a comprendere che la gratuità è la stessa di Gesù, saremo testimoni credibili. Da qui continua con frasi di profonda forza: “Noi mangiamo l’Eucaristia per diventare Eucaristia. O la vita diventa pane e vino divisi e condivisi, altrimenti non è vita. Chiediti: che direzione sta prendendo la mia vita? Quella della lamentela, del malcontento, dell’agitazione continua. Ci abbandoniamo a Lui o disperiamo? Come viviamo le nostre croci? La fede si vede da come vivi la tua croce. O ti abbandoni totalmente come ha fatto Cristo nel dire (Dio mio, sia fatta la tua volontà o Dio mio, abbandono il mio spirito nelle tue mani), oppure quanto più la croce si allunga, devi fare di tutto per affidarti a Lui, sperimentando la dolore e non sentire te stesso. svuotati, ma seguire tutto il tuo destino nella pace serena, questo è il segreto della Croce”.

Gesù insegna a non fuggire dal dolore proprio e degli altri, anche se Dio non risponde subito, gli dà forza e sostegno come ha fatto con suo Figlio, gli ha dato la forza per affrontare tutto il suo Calvario. A volte rimaniamo stupiti ripensando a come abbiamo superato momenti drammatici, dove la potenza, il miracolo di Dio è intervenuto, donandoci la capacità di superare gli ostacoli. A volte ci sentiamo impotenti di fronte a situazioni particolari, come la malattia di un parente o di un caro amico, non possiamo fare nulla, possiamo solo offrire vicinanza. In queste situazioni possiamo comprendere il significato del dolore, comprendere la sofferenza degli altri. Vicinanza, la stessa che Gesù ci chiede nella settimana dedicata al Sepolcro, per stare con Lui nel silenzio, per fargli sentire la nostra compagnia. Anche quando Gesù dice (Dio mio perché mi hai abbandonato) subito aggiungerà (Dio in te abbandono il mio Spirito). Il vero male è quello che vuole farti scendere dalla Croce, il male ti dice “salvati”, la Croce ti dice “Lasciati salvare”. Cosa facciamo nelle tempeste, ci disperiamo o ci abbandoniamo? La Pasqua attende con pazienza la Resurrezione, sembra che tutto sia finito». E da qui un altro avvertimento per noi credenti: «Stai attento nel giudicare la tua vita… a me è successo questo e non quello… Se stamattina ti sei svegliato ancora non sai il perché, ma il Signore ti regala un altro giorno. Rileggendo la vita di ognuno di noi sotto una luce diversa, comprendiamo tutto quello che ci è successo. Pasqua è guardare indietro e comprendere la luce. Saper fare spazio all’imprevisto cambia lo scenario perché ci fidiamo di Dio. Con la Pasqua di Resurrezione celebriamo la vita, Gesù ha vinto la morte. Chi ci vede non deve vedere i Crocifissi depressi, ma la gioia della Resurrezione”.

Alla fine conclude: “La gioia è un frutto dello Spirito Santo, come dice San Paolo insieme alla pace, alla mitezza, alla fortezza e in realtà ce le prendiamo ogni domenica. Tornerà un’altra Pasqua e porterà sempre la luce, la luce del Signore Risorto”.

Si conclude con un grande applauso al quale mi sono unito con vivo entusiasmo partecipativo per tutti i presenti. Un ringraziamento di cuore al Rev. Don Andrea Pacchiarotti, Parroco della Chiesa di San Giovanni Battista per averci dato questa opportunità invitando Don Luigi M. Epicoco e per aver potuto intervistare personalmente per Castelli Notizie.

 
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