Parte la mobilitazione in Campania. Partiamo da Caserta – .

In Campano è stato avviato un percorso di assemblee generali allargato alle categorie di tutte le Camere del Lavoro per preparare due mesi di attività a partire dallo sciopero generale dell’11 aprile, per proseguire con le manifestazioni nazionali, tra cui quella del 25 maggio a Napoli, e la preparazione dei referendum.

“C’è un quadro politico in cui il governo va avanti con stimoli di fiducia, facendo propaganda e legiferando con lo strumento della delega su questioni importanti come tasse e lavoro. Nel dibattito politico non si parla più di salario minimo e rappresentanza nel mondo del lavoro, anche nell’opposizione che in questo momento fatica a trovare un equilibrio”, ha spiegato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricciintervenendo all’assemblea generale delle categorie e degli Camera del Lavoro di Caserta lo scorso 27 marzo alla presenza del segretario confederale della CGIL nazionale, Daniela Barbaresi.
Anche in Campania l’11 aprile ci sarà uno sciopero di 4 ore nel settore privato e uno sciopero di 8 ore nel settore edile insieme alla Uil, con proteste territoriali nei cinque capoluoghi di provincia.

A Roma il 20 aprile per la salute e la sicurezza sul lavoro. Ricci: “In Campania ci sono già stati 26 morti sul lavoro, la metà di quelli registrati in Italia”

“Nella nostra regione – ha ricordato Nicola Ricci – ce ne sono già stati 26 morti sul lavoro, la metà di quelli immatricolati in Italia. Di fronte a questo massacro, questa patente a punti è una commercializzazione della vita dei lavoratori: la vita umana non può essere scambiata con corsi di formazione”.

Il 20 aprile a Roma è prevista la manifestazione nazionale sulla salute e sicurezza, per il fisco giusto, per i salari e in difesa della sanità. Un tema, quest’ultimo, sul quale “la Regione Campania non solo non ha un assessore alla sanità, ma decide tutto da sola, senza alcuna interlocuzione con i sindacati su temi importanti per i cittadini come la medicina locale, dove le risorse sono sempre più insufficienti anche alla luce del blocco dei fondi aggiuntivi a quelli per lo sviluppo e la coesione. Parliamo di miliardi di euro. Il Governo deve sbloccare questo gioco”.

Raccolta firme per i referendum

Sul fronte referendum, il sindacato si mobiliterà in Campania per raccogliere firme a sostegno dei 4 quesiti che la Cgil ha proposto su precarietà, contratti e licenziamenti. “Avremo 90 giorni per raccogliere le 500mila firme necessarie per sottoporre le interrogazioni alla Corte Costituzionale. Ci mobiliteremo nei luoghi di lavoro, con gazebo, con iniziative pubbliche per spiegare ai cittadini le ragioni che ci hanno spinto a intraprendere questa strada. La coincidenza con la campagna elettorale per le elezioni europee sarà – ha concluso Ricci – un’occasione positiva per promuovere le nostre domande nel dibattito politico”.

 
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