ultimo atto. Parola ai consiglieri – .

Ultimo atto del distretto turistico? Il consiglio comunale di Marsala dovrà decidere sul ritiro dal Rione voluto dalla giunta guidata dal sindaco Massimo Grillo.

Oggi all’ordine del giorno in Consiglio Comunale l’atto di recesso del Comune di Marsala dal Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, fondazione nata circa 15 anni fa, con la partecipazione di diversi Comuni, con l’obiettivo di promuovere il turismo del territorio della provincia di Trapani in una prospettiva di rete.
E in città nemmeno le associazioni turistiche fanno rete. Perché c’è chi vuole che Marsala resti nel Distretto, c’è chi chiede ai consiglieri di votare per l’uscita di scena.

Intanto il Comune ha saldato tutti gli arretrati, circa 160mila euro (qui la delibera).

L’Amministrazione Grillo e il Distretto Turistico non sono mai andati d’accordo, con il sindaco che ne ha progressivamente preso le distanze negli ultimi anni, non pagando più quota e partecipando, ad esempio, alla Bit di Milano con altre iniziative private. Dall’anno scorso è stata presa la decisione finale l’uscita dal Distretto, la nascita dell’Assessorato al Turismo, altro organo consultivo del sindaco che però, come da lui stesso affermato, si riuniva solo una volta all’anno, nel giugno 2023.

Sulla volontà dell’amministrazione comunale di uscire definitivamente dal Distretto Turistico, in vista della seduta consiliare che dovrà occuparsi del provvedimento di ritiro, sono intervenuti gli stessi assessori al Turismo, che insieme all’AST, l’Associazione delle strutture turistiche di Marsala, chiedono di convocazione urgente della Consulta chiedendo al presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano di rinviare la trattazione del punto “Ritiro del Marsala dal Distretto Turistico della Sicilia Occidentale”, per ulteriori approfondimenti.

Nella richiesta si precisa che l’Assessorato comunale al Turismo è l’organo istituito dall’amministrazione legittimato ad esprimere un parere nel settore del turismo, e quindi sul punto in discussione in consiglio comunale. La richiesta di incontro è firmata da Elio Palmeri, Michele Petrelli, Sara Manzo, Gabriele Sammartano, Bice Marino, Massimo Rallo, tutti membri del Consiglio, che fino ad ora non era stata presa in considerazione dall’amministrazione e dal sindaco Grillo che ha voluto Esso .


Ma non c’è sintonia tra le associazioni turistiche della zonaStiamo infatti andando in direzioni totalmente opposte. Perché mentre l’AST, l’associazione delle strutture turistiche, ha aderito al Distretto e sostiene che l’uscita del Comune sarebbe un “colpo per il Turismo”, un’altra associazione, l’ASE, che rappresenta le strutture extralberghiere, sostiene il contrario.

ASE Sicilia, in rappresentanza di 90 soci (530 posti letto e 173 unità) è infatti favorevole all’uscita del Comune di Marsala dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale e invita il Consiglio Comunale a votare a favore del provvedimento adottato dalla Giunta Grillo.


Il presidente Fabio Alba spiega le ragioni.

Da oltre 10 anni portiamo avanti il ​​concetto di DMO attraverso il Movimento Destinazione Turistica Marsala. Insieme alle altre associazioni locali abbiamo cercato di far comprendere alle varie amministrazioni, che si sono susseguite negli anni, che è necessario un approccio professionale per creare e promuovere Marsala come città turistica.

I dati ufficiali dell’Osservatorio Turistico Regionale evidenziano sempre che l’andamento di Marsala (per quanto riguarda la permanenza turistica media) non è soddisfacente e ci colloca agli ultimi posti nella classifica della provincia di Trapani.
La città di Marsala non ha un brand chiaro e riconoscibile sul mercato delle destinazioni turistiche. Se non fosse per le bellezze naturali, il vino e il kitesurf, il numero dei turisti sarebbe davvero ridotto. Ma una vera destinazione turistica è fatta dalle attrazioni, dalle attrazioni e dai servizi esistenti e dalla loro organizzazione dal punto di vista turistico…


L’appartenenza al Distretto Turistico ha creato ulteriore confusione sul posizionamento di Marsala nel mercato delle destinazioni turistiche. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad errori di comunicazione commessi a danno di Marsala da parte del Distretto stesso che in teoria avrebbe dovuto promuovere le attrattive e le attrattive della nostra città. Ricordiamo ad esempio che nell’aprile 2023 il sito west of sicily (realizzato dal Distretto Turistico) indicava sulla cartina geografica che in località Casa Santa si trovava la Laguna dello Stagnone. Sempre nello stesso mese nella pagina relativa alla Laguna si legge testualmente “Lo Stagnone è una riserva naturale situata nel comune di Marsala, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999 per la sua importanza ecologica e storica che ne ha fatto un unico grande esempio di equilibrio tra sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente”.
Poi nel marzo 2023 il sito segnalava le Saline di Trapani e Paceco con la foto delle Saline di Marsala. Ancora nel gennaio 2023 Trapani veniva indicata con le saline Ettore e Infersa.

E ancora Ferrero, vi ricordate il vasetto di Nutella con le saline di Marsala dette Saline di Paceco?
Tutto ciò dimostra che la decisione sulle strategie di marketing territoriale, sulla creazione del brand e sull’offerta turistica non può essere demandata ad altri soggetti. Siamo favorevoli a utilizzare tutte le risorse economiche disponibili per costruire il marchio “Marsala”, migliorare la qualità dell’offerta turistica e creare un’identità forte e riconoscibile. Successivamente sarà possibile valutare se far parte del Distretto o di altri progetti di networking.
Di questo tema si parlerà anche al Festival del Turismo che si terrà sabato 27 aprile dalle 09:00 alle 13:00 presso l’Ex Convento del Carmine a Marsala. Gli operatori del settore turistico potranno partecipare gratuitamente registrandosi su www.festivaldelturismo.com

Intanto il Comune di Marsala ha saldato le quote degli anni passati per il progetto di promozione turistica a cui ha aderito.
La giunta Grillo, infatti, aveva deciso di non pagare più. Adesso ha rimesso le mani nel portafoglio: 164mila euro per saldare la quota per qualche anno. Esatto, il Comune non pagava la quota dal 2019.

Intanto la stagione estiva è alle porte e Distretto sì, o no, il Comune rischia di farsi trovare impreparato sul fronte della promozione turistica.

 
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