Sul suo passato al Milan
“Stagione deludente? All’epoca era così. E ora, un anno dopo, sono felice di dove sono. Ho imparato molto da quell’anno brutto al Milan. Mi ha aiutato a fare alcuni passi avanti e mi aiuterà ancora. Da una buona stagione si impara molto, ma da stagioni meno buone si impara ancora di più. Le cose vanno bene, hai meno dubbi in testa. Ma quando giochi meno e le tue prestazioni sono inferiori, inizi a pensare di più e a vedere le cose in modo diverso. Cerchi di lavorare su certe cose. Non lo fai quando le cose vanno bene. Dopo un po’ inizi a guardarti e a pensare: ‘Cosa posso migliorare in me stesso?’ IO. Sono diventato più forte fisicamente. È più difficile togliermi la palla. Adesso porto anche più intensità. Ma ho fatto progressi anche a livello tecnico e tattico. Ad esempio, in pressione. In quell’anno al Milan ho imparato davvero tanto tatticamente, perché in Italia giocano in modo completamente diverso rispetto al Belgio. Questo mi ha fatto crescere molto anche tecnicamente. Le mie scelte negli ultimi trenta metri ora sono molto migliori. Mentre l’anno scorso ancora non avevo quella calma”.
A proposito del futuro
“Solo l’Atalanta può esercitare questa opzione di riscatto a 23 milioni. Loro decidono. Non ho molto da dire sull’argomento. Se dipendesse da me rimarrei, perché qui mi sento molto a mio agio. Vorrei restare. Anche perché non ho ancora finito qui dopo una stagione. Posso ancora fare progressi. Quindi sarebbe sicuramente bello se potessi restare qui per un altro paio di stagioni. Giocare nel Milan non è certo una punizione. Il Milan è una grande squadra, ma giocare è la cosa più importante. Ho 23 anni. Non voglio finire di nuovo in panchina. Quindi sì, se l’Atalanta non esercita l’opzione vedremo quale sarà la situazione al Milan. Ma ripeto, non ci penso adesso. Mi sto concentrando sul resto della stagione. Saprò se l’Atalanta mi comprerà oppure no”.
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