“Pensi che sia così?” – .

ANCONA Il passaggio dalla Sonosfera alla sinagoga è stato repentino, ma non ha messo tutti d’accordo, anzi. Ci sono famiglie che non l’hanno presa bene e hanno chiamato la scuola. “COME? Non hai visto cosa sta succedendo in Israele? Pensi davvero di mandare i nostri figli a visitare una sinagoga in tempo di guerra in Medio Oriente?”.

Il tam-tam

Il tam tam sui cellulari dei genitori preoccupati è andato avanti tutto il giorno, finché non è stata presa la decisione: sì, il viaggio si farà. Oggi gli alunni delle classi quarte del Conero partiranno in pullman per Pesaro. Un viaggio didattico organizzato due mesi fa dalla scuola, rivisto e corretto durante le vacanze di Pasqua quando l’istituto ha appreso che la Sonosphere – anfiteatro hi-tech per l’ascolto di ecosistemi e musica, struttura unica al mondo inaugurata nel 2020 – non sarebbe stata è stata fruibile perché trasferita temporaneamente all’Università Cattolica di Milano in occasione della Design Week da Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024. Così, sentiti i docenti, gli organizzatori hanno deciso di confermare le altre tappe previste dal tour (Casa Rossini e Musei Civici) sostituendo la Sonosfera con la visita alla sinagoga sefardita di Pesaro, fondata a metà del XVI secolo, con il laboratorio di “caccia alle tracce”. Alcuni genitori affermano di aver saputo del cambiamento solo all’ultimo minuto e la preoccupazione è cresciuta dopo il recente attacco dell’Iran a Israele. I venti di guerra che soffiano sullo Stato ebraico hanno scosso anche alcune famiglie, perplesse (eufemismo) sull’opportunità di portare gruppi scolastici a visitare una sinagoga, luogo di culto sensibile. Il polverone si è sollevato ieri quando il preside è stato chiamato in causa. «Questo viaggio d’istruzione è nato due mesi fa – spiega Raffaella Mazzocchi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Scocchera -. Quando abbiamo saputo dell’impossibilità di visitare la Sonosfera, gli insegnanti hanno optato per la sinagoga, poiché lo studio della cultura ebraica fa parte del piano didattico”.

La variazione

Il preside sottolinea che «del cambiamento di programma le famiglie sono state informate, attraverso i canali brevi, tramite i coordinatori di classe, e poi con una circolare registrata nel registro elettronico. Non trovo leggerezza nel modus operandi”. Sulla convenienza di portare i bambini di 9 anni in una sinagoga, in questo delicato momento storico, il direttore della scuola risponde: «Confido nella sorveglianza delle forze dell’ordine, tutte le famiglie sono concordi nel confermare questo viaggio senza creare allarmismi e solo una Il mio genitore mi ha detto che ha espresso dubbi”. Allora tutti a bordo bambini: si parte stamattina.

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Corriere Adriatico