Caso Bruzziches, parte della minoranza al lavoro per chiedere la costituzione come parte civile del Comune. L’uso politico della magistratura sbarca anche a Viterbo

VITERBO – Dove non si arriva con la politica, forse ci si arriva “usando” la magistratura. Questo sembra essere lo “stupendo pensiero” che “nasce un po’ strisciante” che qualcuno a Palazzo dei Priori avrebbe intenzione di cavalcare.

Così, nei giorni in cui si attende la pronuncia del gip sulla richiesta di procedimento immediato per Fabio Cavini e il sindaco Chiara Frontini, c’è chi dai banchi dell’opposizione soffia sul fuoco e ha iniziato a lavorare su un progetto di un’ordinanza del giorno con la quale chiedere la costituzione del Comune come parte civile.

Una nuova “arma” per provare a stringere la morsa della “questione morale” sui consiglieri di maggioranza e provare ad aprire delle crepe per far cadere dall’interno il governo Frontini. Una reazione dei detrattori della sindaca alle sue dichiarate intenzioni di non dimettersi e allo scudo alzato da alcuni consiglieri che si sono dichiarati pubblicamente, sulla stampa, garanti fino al terzo grado di giudizio.

Il trucco politico è semplice: fare pressione sui consiglieri comunali, puntando sull’inesperienza e sull’ingenuità politica di alcuni di loro. La “macchina delle spalle” è accesa e l’obiettivo è dare gas dalla giornata del consiglio comunale sulla Finanziaria in cui Bruzziches ha aperto il “fuoco” e annunciato minacce, la denuncia alla Procura e la sua uscita dalla maggioranza.

In quel giorno, che alle orecchie di alcuni era già stato annunciato come il giorno della caduta di Frontini, nella sala Ercole erano accorsi esponenti politici estranei ai lavori del concilio e attratti dalla notizia dell’imminente caduta. Una caduta che non si è verificata e che ha quindi smentito i “narratori” che li avevano messi in guardia, mettendo questi ultimi in uno stato di imbarazzo per la loro manifesta mancanza di affidabilità. Una questione sgradevole che probabilmente ha acceso ancora di più l’odio (perché di odio si sente odore su questa vicenda) e creato grande agitazione tra coloro che hanno il chiaro obiettivo politico di far cadere Frontini, mascherando il tutto dietro la classica pelle elastica del “bene di la città”.

Ora vogliamo portare in consiglio la richiesta di costituzione del Comune a parte civile, con la “scaltrezza” tipica delle volpi (o dei gatti), per poter emettere giudizi e sentenze sulla moralità di chi non dovrebbe votarlo. Anche se votarlo ha poco a che fare con la moralità, anzi. Montesquieu, teorico della divisione dei poteri nei sistemi democratici, rabbrividirebbe davanti a certi discorsi non veritieri e molto “stronzi”.

La politica e la magistratura dovrebbero proseguire il loro cammino con serenità. Anche perché sarebbe imbarazzante che le forze politiche antigaranzie a Roma (vedi voto su Salvini e Santanché) si travestissero da giustizialisti a Viterbo. Un’incoerenza, sì, piuttosto immorale e abbondantemente “paracula”. Soprattutto su una vicenda di cui non si sa nulla e sulla quale diventa fondamentale, per valutare, acquisire informazioni dall’accusatore (ad oggi sappiamo troppo poco delle prove dell’accusa, o meglio: sappiamo solo quello che lui ci ha voluto di sapere sui giornali, ed è legittimo chiedersi a cosa servisse se non a perseguire obiettivi politici (l’accusatore) e l’imputato. Le cose potrebbero anche essere diverse, la situazione potrebbe finire in un processo molto diverso da come potrebbe sembrare oggi. A quel punto chi risarcirebbe il danno alla democrazia cittadina? Lo farebbero i consiglieri che attualmente spingono per un autunno anticipato? No, riderebbero sotto i baffi. Quando cade il sindaco, il santo (e la città) vengono ingannati.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Autonomia differenziata, convegno a Lamezia Terme su luci e ombre del disegno di legge Calderoli – .
NEXT Bergamo in prima linea per un futuro sano e sostenibile – .